7-14-21-28 Maggio 2025 LEZIONI SULLA SALUTE (1a serie 2025)
QUARTA LEZIONE: EMOZIONI E RAZIONALITΓ: ALLEATI INDISPENSABILI DELLβESSERE UMANO (Scarica la locandina)
IL MEDICO Maria Grazia Maggio: La domanda di partenza Γ¨ semplice solo in apparenza: emozioni e raziocinio possono convivere? Non solo possono: devono. Γ proprio dalla loro armonia che nasce ciΓ² che ci rende davvero umani. Senza emozioni saremmo freddi calcolatori, senza razionalitΓ saremmo in balia degli istinti. Insieme, invece, ci permettono di sentire, comprendere, scegliere.
Ma cosβΓ¨ unβemozione? Γ una risposta spontanea a qualcosa che ci colpisce, dentro o fuori di noi. Non la scegliamo: accade. Vedere un cane che ci spaventa o ci intenerisce scatena in noi una reazione immediata, e il nostro volto lo comunica senza che ce ne accorgiamo. Rabbia, gioia, paura, disgusto: sono risposte naturali, quasi istintive. Il corpo parla prima della mente.
E poi arriva il pensiero. Se vediamo una tragedia in televisione, la prima reazione Γ¨ emotiva: tristezza, rabbia, senso di ingiustizia. Ma se ci fermiamo a riflettere β βposso fare qualcosa?β β entriamo nel territorio del raziocinio. Γ in quel passaggio che diventiamo consapevoli. Gli animali provano emozioni, ma non ragionano su di esse. Noi sΓ¬.
Tutto questo accade nel nostro cervello, una macchina prodigiosa formata da circa 86-87 miliardi di neuroni. Ogni pensiero, ricordo o emozione nasce da una rete incredibilmente complessa di segnali chimici e impulsi elettrici. Le emozioni si generano in una zona profonda del cervello chiamata sistema limbico, dove agiscono strutture come lβamigdala e lβipotalamo. Qui vengono prodotti ormoni fondamentali per il nostro equilibrio mentale.
La serotonina, ad esempio, Γ¨ lβormone che ci fa sentire sereni: quando manca, puΓ² insorgere la depressione. La dopamina Γ¨ legata al piacere e alla motivazione, mentre la noradrenalina ci prepara a reagire al pericolo. Le endorfine, infine, sono un potente antidolorifico naturale: ci aiutano a resistere al dolore fisico e a ritrovare il benessere.
Come ogni altra parte del corpo, anche il cervello ha bisogno di esercizio. Leggere, risolvere enigmi, giocare a carte, coltivare relazioni: tutto ciΓ² tiene viva la mente. La memoria va allenata, altrimenti si indebolisce. E perdere i propri ricordi significa perdere una parte fondamentale di sΓ©.
Prendersi cura del cervello Γ¨ un atto dβamore verso se stessi. Siamo esseri unici, irripetibili. La nostra vita Γ¨ una sola, e vale la pena viverla in modo pieno, consapevole, con emozione e con intelligenza.
LA PSICOLOGA Carlotta Guardamagni: Quante volte vi siete sentiti dire: βDevi essere piΓΉ razionale, non cosΓ¬ emotivoβ? Γ una frase che molti si sono sentiti rivolgere, in famiglia, al lavoro, perfino tra amici. Come se ragione ed emozione fossero due mondi opposti e incompatibili, come se si dovesse scegliere da che parte stare: testa o cuore. In particolare, nei contesti professionali β specialmente in ambiti come lβeducazione, la sanitΓ , lβassistenza β esiste ancora lβidea che essere emotivi sia un limite. Come se chi Γ¨ davvero βprofessionaleβ debba restare sempre lucido, freddo, distaccato.
Ma questa visione Γ¨ superata. La veritΓ Γ¨ che razionalitΓ ed emotivitΓ non sono in conflitto. Sono ingredienti della stessa ricetta. Pensate a una torta: nessuno la mangerebbe con solo farina o solo burro. Ma senza una o l’altro, la torta non viene. CosΓ¬ funziona anche per la nostra mente: emozione e ragione si mescolano, si alternano, si completano. Non Γ¨ debolezza, Γ¨ intelligenza emotiva.
Durante la lezione Franca ha chiesto: βIl pianto puΓ² aiutare a ritrovare la razionalitΓ ?β Una domanda interessante. Piangere Γ¨ spesso visto come un segno di fragilitΓ , ma in realtΓ puΓ² essere uno strumento prezioso. Quando si piange, non si perde il controllo: si scarica una tensione. Γ uno sfogo che, una volta lasciato uscire, puΓ² restituirci calma e chiarezza. A volte, proprio dopo un pianto sentiamo di poter ragionare meglio. Ma attenzione: questo non vale per tutti. Ognuno ha il suo modo di reagire. CβΓ¨ chi piange, chi urla, chi ha bisogno di silenzio, chi si chiude in sΓ© stesso. Lβimportante Γ¨ conoscersi.
Conoscere come si reagisce alle emozioni Γ¨ fondamentale. Per questo, la psicoterapia non serve solo a βcurareβ, ma a capirsi. PerchΓ© nessuno andrebbe a fare unβescursione in montagna senza un minimo di allenamento. Allo stesso modo, affrontare le sfide della vita richiede un poβ di consapevolezza di sΓ©. Se piangere ci fa bene, allora Γ¨ giusto farlo. Ma non significa che chi non piange stia sbagliando. CβΓ¨ chi elabora il dolore in modo lento, silenzioso. Anche questo Γ¨ legittimo.
In effetti, uno degli errori piΓΉ comuni Γ¨ preoccuparsi perchΓ© un bambino non piange dopo un lutto, o perchΓ© un amico sembra βtroppo calmoβ in una situazione difficile. Ma il dolore non ha un copione. Si puΓ² stare male anche senza lacrime. A volte le emozioni non espresse restano dentro, e si fanno sentire nel corpo: un mal di stomaco, un nodo in gola, un respiro affannoso. Sono segnali fisici di qualcosa che non va. Γ qui che entrano in gioco i sintomi psicosomatici, come lβansia, che non Γ¨ unβemozione ma un segnale: la punta dellβiceberg di un disagio profondo.
In questi casi, Γ¨ utile chiedere aiuto. Anche solo una chiacchierata con un professionista puΓ² offrire strumenti per capire cosa sta succedendo. Le emozioni non sono qualcosa da combattere, ma da ascoltare. La razionalitΓ non serve per reprimere le emozioni, ma per indirizzarle. Per trasformarle in qualcosa di buono. Anche la tristezza, se accolta, puΓ² generare bellezza. Leopardi ne Γ¨ un esempio: ha trasformato la sua malinconia in poesia immortale. Le emozioni, se usate con intelligenza, ci rendono piΓΉ umani, non meno capaci.
Sintesi di quanto abbiamo avuto il piacere di ascoltare nella 4a lezione della prima serie 2025 di ‘lezioni sulla salute’ di Maria Grazia Maggio e Carlotta Guardamagni.
Umberto Ravagnani
( L. 179 )