1797 – I FRANCESI A MONTEBELLO II

[334] 1797 – I FRANCESI A MONTEBELLO II (Seconda parte)

(Continua dal n. 333) Dicono i cronisti dell’epoca che in quel periodo nel nostro castello c’era il boia ma, dato che gran parte dei malfattori erano gli stessi soldati francesi stanziati in paese, nulla poteva fare se non accettare tale situazione senza poter intervenire.
Il 26 maggio 1805, con una sontuosa cerimonia svoltasi nel Duomo di Milano, Napoleone venne incoronato Re d’Italia e questo non piacque a molti stati d’Europa tra i quali Austria e Russia che si allearono contro la Francia.
Il 30 ottobre 1805 gli Austriaci venivano sconfitti a Caldiero (Vr) e costretti a ritirarsi presso Montebello. Ma i Francesi, qualche giorno dopo, li raggiunsero e li spinsero verso Vicenza. Ed eccoci ancora sotto il giogo francese. Il centro del nostro paese non fu toccato ma le campagne soffrirono molto: furono tagliate molte piante e rubati gli animali.
A causa della disfatta degli austro-russi si pervenne alla pace di Presburgo (l’odierna Bratislava), firmata il 26 dicembre 1805, nella quale il Veneto fu ceduto al Regno d’Italia napoleonico. Montebello fu costretto, ancora una volta, a provvedere vitto e alloggio ai numerosi ufficiali e soldati che costantemente quivi erano presenti.
Nel 1806 numerosi centri del vicentino si ribellarono contro le coscrizioni, rese obbligatorie da Napoleone. Montebello preferΓ¬ rimanere tranquillo e diede 70 reclute all’esercito. La rivolta venne soffocata dai francesi con metodi brutali. L’Oratorio di San Giuseppe, San Carlo e Sant’Anna, presso il ponte del Marchese, fu trasformato in prigione e venne irrimediabilmente danneggiato.
L’anno successivo, il primo di giugno Zermeghedo veniva unito al Comune di Montebello e, nel 1808, anche Montorso, Sorio e Gambellara passarono alle dipendenze del nostro paese.
Le sorti si capovolsero nuovamente nella primavera del 1809 quando gli Austriaci attaccarono nuovamente i Francesi in Friuli e li costrinsero a ritirarsi verso Montebello, ma anche qui furono raggiunti e spinti a Villanova, nel Veronese. Mentre i montebellani speravano di essersi finalmente liberati dell’oppressore francese, il 30 aprile 1809, giusto il tempo di riorganizzarsi, la Francia passΓ² al contrattacco e occupΓ² nuovamente Montebello. Passato qualche giorno, il 2 maggio 1809, il Vice Re d’Italia Eugenio Beauharmais, venne ospitato nella villa dei Conti Sangiovanni, venne improvvisata una grande festa e il paese fu costretto a β€˜fare buon viso a cattiva sorte’. Ad esasperare la popolazione fu, in quel frangente, la odiosa tassa sul macinato, il ‘dazio della macina‘, una vera e propria tassa sulla fame che colpiva i nostri contadini al momento di portare le loro poche cose al mulino; per non parlare della tassa sul sale, bene allora di prima necessitΓ , e di tutte le altre gabelle. Nel luglio del 1809, parecchi Comuni mandarono via i Francesi. In Montebello i primi tentativi di rivolta furono repressi in modo brutale, ma non fecero altro che esacerbare gli animi.
Il montebellano Francesco Bonomo, nella sua cronaca di quei giorni cosΓ¬ scriveva β€œDio voglia, che non succedano massacri”. SenonchΓ©, intuito il pericolo di questa insurrezione, i Francesi piazzarono all’ingresso del nostro paese alcuni cannoni, alla vista dei quali gli insorti pensarono bene di desistere. Fu cosΓ¬ che a Montebello svanΓ¬ ogni speranza di liberarsi dell’odiato invasore.
Il 21 novembre 1806 Napoleone decretΓ² il β€˜blocco continentale’*, che portΓ² alcuni alleati della Francia a ribellarsi. In particolare la Russia, la quale recedette dal β€˜blocco’ e provocΓ² la dichiarazione di guerra di Napoleone nei suoi confronti. Come la storia ci ha tramandato, quando Napoleone, nel settembre 1812, giungeva a Mosca trovΓ² la cittΓ  bruciata dagli stessi suoi abitanti. Fu costretto a una ritirata disastrosa nel terribile inverno russo, e ciΓ² diede il via a una serie di reazioni da parte degli stati suoi alleati o dipendenti che lo portΓ² alla sua inevitabile fine. Quando il Vice Re Eugenio Beauharmais volle respingere, ancora una volta, l’invasione austriaca si trovΓ² abbandonato dagli italiani, i quali, malcontenti per i grandi sacrifici compiuti per soddisfare l’ambizione del Bonaparte, assistevano indifferenti all’avvicinarsi degli Austriaci. Il 5 novembre 1813, l’esercito austriaco occupava Montebello, ed ivi il 12 dello stesso mese, si stabiliva il quartiere generale e lo Stato Maggiore. Sotto l’Austria, per un po’ di tempo, la vita a Montebello sembrava tornare serena… ma questa Γ¨ un’altra storia.

NOTE: * Fu cosΓ¬ denominato il divieto di consentire l’attracco in qualsiasi porto dei paesi soggetti al dominio francese, alle navi battenti bandiera inglese. Lo scopo evidente era quello di colpire l’economia inglese.

FOTO: Documento che testimonia l’istituzione della MunicipalitΓ  a Montebello (Archivio privato Umberto Ravagnani)

Umberto Ravagnani

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