[332] ANCHE GLI ANSELMI HANNO UN CUORE
(viaggio verso le origini della villa alla quale legarono il loro nome)
Forse per i superstiziosi quel venerdì 13 novembre 1812 non sarebbe stato il momento giusto per fare affari, ammesso che in quel tempo questa data fosse ritenuta funesta. Ma in questo giorno i pessimisti furono comunque smentiti.
Avvenne che tale Giammaria Palma di Giovanni, oriundo di san Giorgio in Brenta (Padova), era arrivato a Montebello ancora adolescente e da piΓΉ di 10 anni stava al servizio dei signori Anselmi nella casa che dava sulla piazza.
Non aveva portato nulla con sΓ© dalla casa paterna, ma con il prodotto delle sue braccia e della sua industria (nel senso di capacitΓ ) aveva accumulato un poβ di soldi e forte di questo gruzzoletto ricercΓ² (contattΓ²) i suoi padroni affinchΓ© gli vendessero unβabitazione con 4 campi nella ContrΓ della Mira. Questa proprietΓ era stata acquisita dagli Anselmi nellβaprile 1791 da Antonio Guarda e lβavevano successivamente data in affitto.
Considerando li signori Anselmi quel reddito (affitto), mostrarono una certa difficoltΓ a privarsene, ma conoscendosi grati della premura ed attaccamento che il Palma mostrΓ² per il proprio loro interesse nel lungo corpo (periodo) di tempo che egli si trovava a loro servizio, per dargli anche con ciΓ² un segno della propria benevolenza, sono accondiscesi a compiacerlo nella fatta ricerca (richiesta).
Anche in quel tempo la dubbia, facile disponibilitΓ di denaro era fonte di sospetti ed allora per fugare ogni dubbio Giammaria Palma, per ogni effetto di Giustizia, dichiarΓ² che per comporre quella somma, Lire 2.558, oltre che ai suoi risparmi di 10 anni, aveva ricevuto dal padre Lire del Regno 810, cifra che non era altro che quella che il genitore aveva ottenuto dalla vendita di un terreno a Cristiano Palma nel gennaio 1810.
Solo che dalla somma di 810 lire Giammaria dovette detrarne 307 per depositarle per la dote della sorella Giacoma.
In ogni caso la vendita andò a buon fine e, grazie al prezzo particolarmente vantaggioso, Giammaria poté entrare stabilmente nel novero dei Montebellani, attenuando così la fama di duri e irremovibili affaristi degli Anselmi.
Come giΓ raccontato nellβarticolo n. 304 βLa nobiltΓ dβanimo non Γ¨ per tuttiβ, narrando del conte Antonio Sangiovanni, anche i nobili, a volte, hanno un cuore. Nel suo testamento il Sangiovanni lasciava ad un fabbro fedele, suo dipendente, tutti gli attrezzi dellβofficina in cui egli lavorava affinchΓ© potesse intraprendere facilmente una sua attivitΓ in proprio. Continua…
OTTORINO GIANESATO
Estratto dalla sua ricerca storica sugli Anselmi.
Foto: Villa Anselmi, nuova sede dal 2013 di Bottega Veneta a Montebello (rielaborazione digitale di Umberto Ravagnani).
Umberto Ravagnani
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