IL MATRIMONIO S’HA DA FARE

IL MATRIMONIO S’HA DA FARE

[386] QUESTO MATRIMONIO S’HA DA FARE!

Il Codice Napoleonico, varato in Francia nel 1804, divenne valido ed esecutivo anche per le nazioni assoggettate dall’imperatore d’oltralpe. Tra le numerose regole da questo introdotte, fu stabilito che il matrimonio civile aveva pari validità di quello religioso. L’Anagrafe Civile, che si costituì nello stesso tempo, fu innovativa in materia di matrimoni per la corposa documentazione necessaria per sancire un nuovo legame di coppia. Ma se da un lato questi carteggi sono oggi utilissimi per le ricerche genealogiche, da un altro rivelano situazioni familiari poco fortunate. Questa storia a lieto fine, preceduta dal vecchio detto “speremo ch’el cata na brava moglie” è quanto avevano augurato i pochi parenti, più o meno prossimi, al povero Giovanni Durlato all’indomani della perdita prematura di entrambi i genitori. E alla fine la speranza si concretizzò a Montebello.
Il giovane Giovanni Durlato (a volte erroneamente Zurlato) nacque a Lonigo il 29 agosto 1792 da Vicenzo detto “Chiampo” di Giovanni e da Elisabetta Bastianello di Antonio detto “zuco”. Quando aveva poco più di un anno venne a mancare la madre ventitreenne Elisabetta. Passati solo quattro anni anche il padre ventisettenne raggiunse la moglie nell’al di là. Che la malasorte si accanisse contro la famiglia Durlato è purtroppo un fatto triste ma vero, dato che pure Vicenzo era rimasto privo del padre alla tenera età di 2 anni.
Sempre nell’ultimo decennio del settecento, oltre che dei genitori, Giovanni rimase senza la nonna paterna Giovanna, morta a santo Stefano di Volpino (Zimella – VR) e senza i nonni materni Antonio e Domenica venuti a mancare entrambi a Montorso.
I documenti non rivelano con quali parenti il piccolo Giovanni avesse in seguito convissuto fino all’età di 20 anni. Si conosce che nel 1812 espresse il desiderio di convolare a nozze con la pari età Angela figlia del fu Bortolo Bevilacqua e di Domenica Lovato di Montebello. Entrambi minorenni avevano pertanto bisogno dell’assenso dei genitori o di chi per essi. Ma mentre per Angela non esistevano ostacoli, per Giovanni, solo al mondo, si dovette ricorrere al Giudice di Pace di Lonigo, il signor Agostino Maparolo, in data 16 aprile 1812. Tre giorni prima, Antonio Bastianello (un omonimo) era stato nominato tutore di Giovanni mediante un atto del Consiglio di Famiglia. Perciò quel 16 aprile furono convocati a Lonigo tutti i seguenti parenti del giovane Giovanni Durlato perché esprimessero il loro consenso al matrimonio:

Girolamo Longo del vivente Francesco di anni 22, ammogliato con figli, villico, nulla possidente, domiciliato nella “comune” di Arcole, primo cugino del minore e parente di 4° grado, Francesco Longo del fu Santo di anni 57, nativo ed abitante in Arcole, di professione agricoltore,  possidente, zio del minore suddetto e parente in 3° grado, Santo Longo del fu Antonio di anni 36, domiciliato in Locara, ammogliato, nulla possidente di professione agricoltore, primo cugino del minore suddetto e parente in 4° grado dello stesso.
Tutti questi tre soprascritti dal lato paterno Gio.Batta Vanzo di Giovanni nativo e domiciliato a Montorso, di anni 36, vedovo, nulla possidente, zio del minore e parente in 3° grado dello stesso Fidenzio Rossetto del fu Lorenzo di anni 38, domiciliato a Sorio, ammogliato, nulla possidente, zio del minore e parente in 3° grado con lo stesso di professione agricoltore, Francesco del fu Giuseppe Dal Monte di anni 57, ammogliato con figli, nulla possidente, di professione facchino, nativo di Montorso e fin dalle fasce domiciliato a Lonigo, primo cugino e parente in 4° grado del minore suddetto.

Alla fine del Consiglio di Famiglia, il Giudice di Pace così si espresse: …l’odierna convocazione ha per oggetto di dare il proprio parere sulla convenienza del matrimonio che il minore Giovanni Zurlato (Durlato) intende contrarre colla minorenne Angela Bevilacqua del fu Bortolo e di Domenica Lovato di Montebello e ciò atteso essere tutti morti i di lui ascendenti. Sentito il tutore, il quale ha concluso perché sia accordato al minore il permesso di potersi ammogliare colla predetta Bevilacqua.
Il Consiglio considerando che il minore Giovanni Zurlato (Durlato) ha bisogno di persona che possa in qualche modo tenere in assetto le sue robe, non avendo per sua parte alcun ascendente collaterale.
Considerando che la predetta Angela Bevilacqua è giovane di onesti costumi e che è capace di accudire agli affari della famiglia, ha ad unanimità, dietro il nostro sentimento, determinato di accordare e permettere al minore Giovanni Zurlato (Durlato) predetto di potersi unire in matrimonio con Angela Bevilacqua

Il matrimonio fu celebrato due giorni dopo (18 aprile 1812) presso il municipio di Montebello alle sette di sera.
Dal rogito stilato precedentemente dal notaio Gio.Paolo Cenzatti, in occasione dell’assenso al matrimonio dato ad Angela dalla madre, si evince dove i due novelli sposi abitassero a Montebello prima della loro unione: la sposa nella contrada del ponte delle Asse e Giovanni Durlato in quella del Vanzo. Praticamente vicini di casa quindi, situazione che certamente ne aveva favorito la reciproca conoscenza. (OTTORINO GIANESATO)

FOTO: Una delle classiche foto, in posa a ricordo del matrimonio, a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Umberto Ravagnani

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACE 
Oppure lascia un commento qui sotto…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per copiare il contenuto chiedi agli Autori