[327] RICORDI DI SCUOLA
Una intervista di Maria Elena Dalla Gassa a MARIA ROSA TRENTIN
Chi non conosce Maria Rosa Trentin, una donna generosa, altruista, sempre disponibile verso tutti fin dalla piΓΉ tenera etΓ ? Maria Rosa Γ¨ nata a Montebello il 25 settembre 1938 da Giuseppe e Anna Perin e, all’epoca, con la sua famiglia abitava in via Trento, forse la parte piΓΉ popolata del paese dopo la via Maggiore. Oggi abbiamo il piacere di pubblicare una bella intervista fattale qualche anno fa da Maria Elena Dalla Gassa:
Β« Sono nata nel 38 ma sono andata a scuola a 7 anni perchΓ© cβera la guerra. La scuola in paese era occupata dai tedeschi e allora, diciamo cosΓ¬, la scuola era sfollata dalla famiglia Pagani, sul monte, che aveva dato disponibilitΓ della casa, ma era lontana da dove abitavo io e poi cβera la guerra e mia mamma aveva paura a lasciarmi andare in giro, cβerano troppi pericoli soprattutto i bombardamenti. Mia mamma allora mi ha detto: βEh no! Che non ti mando fino a lΓ .β
Nel β45 Γ¨ finita la guerra e cosΓ¬ ho potuto andare a scuola. In classe cβerano diverse bambine nate come me nel β38 che i loro genitori non avevano mandato a scuola per via della guerra. La 1a elementare lβho fatta nellβasilo dietro al Municipio. Le altre classi le ho fatte tutte nella scuola vicino alla chiesa. Avevo un corredo scolastico veramente essenziale. La cartella era di cartone e ricoperta da una tela di sacco ricamata da mia mamma. Lβastuccio era una scatola di legno con dentro: una matita, una gomma, pennino e temperamatite. In 5a elementare ho avuto lβorgoglio di avere una vera cartella. Eβ stata una grande soddisfazione per me. Avevo il grembiule nero con il colletto bianco. Mi ricordo che un anno mi divertivo a scrivere con la penna sul colletto della mia compagna di classe, che aveva il banco davanti al mio. Tornava a casa con il colletto sporco di inchiostro.
La mia prima maestra Γ¨ stata Maria Soardi, veniva da Vicenza, era tanto brava e buona e mi ero cosΓ¬ affezionata a lei che quando in 2a non lβho piΓΉ avuta, era stata sostituita dalla maestra Maria De Filippi, ho fatto i capricci perchΓ© non ne volevo sapere di non averla piΓΉ. La De Filippi anche lei Γ¨ stata tanto buona con me, ha capito il mio disagio e ha avuto tanti riguardi per me, mi ha fatto perfino capoclasse. In 3a ho ritrovato la Soardi. In 4a elementare ho avuto la maestra Teresa Nicoletti. Non Γ¨ stata la mia insegnate tutto lβanno perchΓ© era in maternitΓ , ho avuto come supplenti: Jole Agnolin, Ida Pizzardini e Natalina Magnabosco. Ricordo il nome di queste maestre e che erano tutte buone, ma non le ricordo nella loro attivitΓ di insegnanti. La maestra Nicoletti era bravissima ad insegnare, ti inculcava dentro le cose che dovevi imparare e voleva bene a tutte noi scolare. Non so, ero riuscita ad avere la sua fiducia e allora mi mandava a portare le carte alle altre maestre. Una volta, perfino, mi ha mandato a casa sua a prendere il registro. Aveva tante attenzioni per me come lasciarmi tenere le gambe fuori dal banco per sgranchirle, ero troppo alta per i banchi e mi facevano male tenerle composte sotto il banco. Era attenta a tutte le sue scolare. Avevo la mia compagna di banco, che era bravissima in disegno, ma in italiano non tanto, diciamo che aveva bisogno di un aiuto per avviare il tema. Allora io prima le avviavo il suo tema e poi facevo il mio. La maestra Nicoletti si Γ¨ accorta di questo e ci ha diviso. Ma quando ha visto che la mia compagna se non mi aveva vicino cadeva nel panico allora ci ha rimesse insieme. Sono sempre stata molto affezionata alla mia maestra e mi ricordavo di lei ad ogni suo compleanno cercando di scrivere dei biglietti che potessero esserle un caro ricordo e la testimonianza del mio affetto. Quando la maestra Nicoletti ha compiuto 100 anni le ho scritto questo biglietto: βCara SIGNORA MAESTRA, che bello poter rivolgermi ancora a lei chiamandola cosΓ¬ come unβalunna che, rispettosamente, si rivolge alla sua Insegnante! E mi auguro di poterlo fare anche lβanno prossimo e lβaltro ancora e poi di ripeterlo fino a quando?… Non mettiamo limiti alla PROVVIDENZA! Oggi intanto riceva un augurio caro, sincero, grande di BUON COMPLEANNO. Che il Signore la benedica, le conceda ancora luciditΓ , serenitΓ e tanta voglia di guardare avanti.β
In 5a ho cambiato ancora una volta insegnate e ho avuto la maestra Caterina Rigoni Bergami. Finite le elementari i miei genitori non hanno potuto mandarmi avanti a studiare ed io ne ho sofferto molto. Se vedevo le mie vecchie compagne che invece avevano avuto la possibilitΓ di fare le Medie le evitavo, mi vergognavo di provare invidia perchΓ© loro continuavano a studiare.
A casa mia non ci sono mai state tante disponibilitΓ . Mio papΓ finita la guerra Γ¨ emigrato perchΓ© qua non cβera lavoro. Mio papΓ ha fatto la guerra ed Γ¨ stato prigioniero dei tedeschi in Francia, Γ¨ riuscito a scappare dal campo e per tornare in Italia ha valicato le Alpi come Annibale, non so proprio come sia riuscito a farcela a tornare, la volontΓ del Signore lβha riportato alla sua famiglia. Appena mio papΓ Γ¨ arrivato a Montebello, non Γ¨ andato a casa, Γ¨ andato dritto al Solarium perchΓ© mia mamma faceva la cuoca lΓ¬. Da come era mal ridotto mio papΓ , non era solo magrissimo, ma aveva anche la faccia deturpata perchΓ© si era ferito con il filo spinato, mia mamma non lβha neanche riconosciuto. Solo quando mio papΓ lβha chiamata per nome: βAnna!β allora lβha riconosciuto. Mia mamma lavorando al solarium mi portava dietro. Mi ricordo che giocavamo e cβerano delle signorine che vigilavano.
Mio papΓ era molto intelligente e avrebbe meritato di studiare, lo diceva sempre mia nonna, ma la sua famiglia non aveva le disponibilitΓ economiche. Mio papΓ mi ha insegnato a scrivere prima che andassi a scuola. Quando svolgevo i temi a casa era mio papΓ che mi aiutava, diciamo cosΓ¬, dandomi lβinput, ma per il resto il tema era tutto mio. Una volta stavo facendo un tema ed Γ¨ venuto a casa mia il maestro Mario De Giacomi perchΓ© cercava mio papΓ . Ha letto il mio tema e mi ha detto: βBene,Β complimenti cara Γ¨ un bel temaβ. Quando la maestra lβha corretto ha scritto sul foglio che non era farina del mio sacco. Ci sono rimasta cosΓ¬ male che ho pianto per il dispiacere. Poi a casa ho raccontato tutto e mio papΓ , che era un tipo molto conciliante, mi ha rincuorato dicendomi: βBeβ Maria Rosa fa niente tu sai che lβhai fatto tu Γ¨ questo lβimportante.β Mio papΓ sapeva quanto ci tenessi a studiare e quando Γ¨ tornato dallβestero mi ha detto che se volevo andare avanti a scuola aveva la possibilitΓ di mandarmi. Ma ormai avevo 14 anni, erano anni che mi ero fermata, e ho lasciato perdere. Visto il mio amore per la scuola e i bambini avrei di sicuro fatto la maestra. Β» (Da La βScuola vecchiaβ Elementare di Montebello Vicentino di Ottorino Gianesato, Umberto Ravagnani, Maria Elena Dalla Gassa)
Foto: Scuola Elementare di Montebello Vicentino – anno scolastico 1948-49, maestra Teresa Bertola Nicoletti, classe IV Femminile. Maria Rosa Trentin Γ¨ a destra, in piedi con il vestito chiaro (archivio fotografico di Luciana Nicoletti, rielaborazione grafica Umberto Ravagnani).
Umberto Ravagnani
Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ
Oppure lascia un commento qui sotto…