AMICI DI MONTEBELLO

2014_09_Iseo

22 Giugno 2014: LAGO D’ISEO – SAN PIETRO IN LAMOSA

 

LAGO D’ISEO – MONTE ISOLA

Monteisola è l’isola lacustre più vasta d’Italia con una superficie di 4,5 km² e un perimetro di oltre 9 km. In Europa sono presenti isole lacustri di maggior estensione, come l’isola di Visingso nel lago svedese di Vättern (24 km²) e l’isola artificiale di Sääminginsalo, ma Montisola è la prima come altezza sul livello del mare, raggiungendo un’altitudine di 600 metri. L’isola è raggiungibile in traghetto dalla sponda bresciana; i principali approdi sono i porti di Sulzano e Sale Marasino dai quali si raggiungono rispettivamente le frazioni di Peschiera Maraglio e Carzano. L’isola è raggiungibile anche dalla sponda bergamasca partendo da Tavernola Bergamasca con collegamenti giornalieri. La circolazione è consentita unicamente ai motocicli dei residenti ed è proibito trasportarvi veicoli a motore. È possibile spostarsi tramite biciclette o utilizzando il servizio pubblico di autobus. Territorio. La vegetazione comprende numerosi ulivi che fanno da contorno alla costa meridionale fra Peschiera Maraglio e Sensole (dal latino Sinus olis, che significa “insenatura dell’olio”) mentre specie arboree tipicamente alpestri caratterizzano il nord e le parti più elevate del monte.

MONASTERO DI SAN PIETRO IN LAMOSA

Il Monastero di San Pietro in Lamosa si trova presso Provaglio d’Iseo in provincia di Brescia e si erge sopra la Torbiere del Sebino, a cui è dovuto il nome San Pietro “In Lamosa”.

È possibile suddividere la storia del Monastero in quattro periodi: Prima del 1083, per centinaia d’anni, questo luogo fu probabilmente visto e vissuto dall’uomo come sacro, per via della sua posizione e delle sue caratteristiche geografiche, e fu sede di culti prima pagani e poi cristiani. Qualche decennio prima del 1083 sull’area del Monastero fu eretta una chiesetta privata della famiglia feudale de Ticengo. Dal 1083 al 1535, la chiesetta, donata ai monaci cluniacensi dell’Abbazia di Cluny, si trasformò in Monastero che svolse importanti funzioni religiose, economiche, socio-assistenziali e culturali. Dal 1535 al 1783, il monastero fu acquisito dai canonici regolari di San Salvatore di Brescia, che pensarono di costruire la cappella di fronte all’entrata. Il prestigio acquisito precedentemente ed il carattere ‘romano’ dei nuovi gestori favorirono la sua elezione a Chiesa Parrocchiale di Provaglio. Dal 1783 ad oggi, il Monastero è stato quasi ininterrottamente proprietà privata della famiglia Bergomi (poi divenuta Bonini-Bergomi); ora un’importante porzione è della famiglia Valgoglio-Beretta. Per questo motivo, la sua chiesa ha via via perso il ruolo di Parrocchiale ed ha assunto quello di chiesa privata, mentre gli altri ambienti sono stati ampliati e ristrutturati a fini residenziali. Nel 1983 i proprietari della chiesa la hanno donata alla Parrocchia di Provaglio mentre, negli ultimi anni, i locali dell’antica Disciplina ed alcuni piccoli spazi (tutto il resto dell’immobile è proprietà privata) sono stati affidati alla Fondazione Culturale San Pietro in Lamosa per la loro ristrutturazione e per l’organizzazione di attività di carattere culturale. Dall’interno della chiesa si può raggiungere un chiostro e la Disciplina di Santa Maria Maddalena, dove si svolgevano le riunioni dei Disciplini.

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