[333] 1797 – I FRANCESI A MONTEBELLO (Prima parte)
Lβinsurrezione generale della cittΓ di Verona contro Napoleone Buonaparte, scoppiata il 17 aprile 1797, lunedΓ¬ dellβAngelo, e per questo passata alla storia come Pasque Veronesi, fu lβultimo sussulto importante di resistenza della Repubblica di Venezia allβavanzata dei Francesi. Incoraggiati dalla strenua resistenza dei veronesi i vicentini si stavano organizzando per resistere ad un eventuale tentativo di conquista dei suoi territori. Nei giorni seguenti, terminata rovinosamente la resistenza di Verona, confluirono nella nostra zona di Montebello numerosi gruppi di uomini armati provenienti dal circondario pronti a difendere la strada verso Vicenza. Ma il 25 aprile intuito che sarebbe stato un inutile massacro fu emesso un proclama nel quale si dichiarava la neutralitΓ , la non interferenza con le truppe francesi e la concessione di quanto da loro richiesto. Il giorno seguente 3000 soldati francesi entrarono a Montebello e per il nostro paese cominciava un periodo di grande sofferenza.
Il 27 aprile arrivΓ² a Montebello il generale di brigata francese Giuseppe Lahoz il quale pubblicΓ² subito un proclama che cosΓ¬ recitava: Β« Vi si ordina sotto la responsabilitΓ della vostra testa, di obbedire a qualunque siasi ordine che vi sarΓ trasmesso dalle autoritΓ costituite francesi che dβora in avanti dovrete solamente ubbidire Β». Comandava quindi a tutti gli abitanti di deporre le armi da fuoco e da taglio e istituiva la MunicipalitΓ . Vennero rimossi i simboli veneti dalla Loggia, tolto il leone di San Marco dalla colonna vicino alla piazza e innalzato al suo posto lβalbero della libertΓ .*
Passarono quindi alcuni mesi nei quali Montebello, stando a quello che ci raccontano i cronisti del tempo, fu continuamente sottoposto a violenze e soprusi di ogni genere. Il 17 ottobre del 1797, col trattato di Campoformio, Napoleone cedeva allβAustria la Dalmazia, lβIstria e il Veneto e ricevette in cambio la Lombardia e il Belgio: questa era la βlibertΓ β promessa dai Francesi! Per un poβ di tempo si calmarono le acque, fino a quando il 14 gennaio 1798 lβalbero della libertΓ venne bruciato e subito dopo i francesi de ne andarono dal paese. Non passΓ² molto tempo che si presentΓ² il nuovo βpadroneβ e il 14 maggio 1798 lβintera popolazione fu costretta a prestare giuramento di fedeltΓ a Francesco II Imperatore dβAustria. Con lβarrivo degli Austriaci le cose non cambiarono molto. Infatti, nella primavera del 1799, gli Austriaci alleati con i Russi, approfittando del fatto che Napoleone era in Egitto, vennero in Italia con le peggiori intenzioni verso i Francesi. Il 14 aprile di quellβanno il generale in capo dellβarmata Russa, Alessandro Basilio Souvaroff Kenniuschi, fu ospite nella canonica di Montebello del prevosto Pier Antonio Dai Zovi.
Verso la fine dellβanno Bonaparte ritornava in Francia e, il primo di giugno del 1800, valicate le Alpi giunse vittorioso a Milano costringendo gli Austriaci, prima a ritirarsi oltre il Mincio con la famosa battaglia di Marengo, poi li spinse sempre piΓΉ verso Vicenza. Giunti dalle nostre parti iniziarono per i montebellani altri nefasti episodi.
Il 7 gennaio 1801 le truppe austriache, accampate a Montebello, avuto sentore dellβavvicinarsi dei francesi, fecero saltare il Ponte Novo e si ritirarono nella zona del Borgo. Giunti in forza i francesi, dopo una breve battaglia, cacciarono gli austriaci verso Vicenza e occuparono il paese. Fu in quellβoccasione che i francesi saccheggiarono e distrussero o resero inabitabili le case di quella parte del paese che dalla Chiesa di Santa Maria porta al ponte Nuovo di Montebello. Per almeno 150 anni da allora il paese di Montebello terminava con la Chiesa. Non si salvarono nemmeno le chiese minori: SantβEgidio, San Giovanni, San Giuseppe e la Chiesa di San Francesco furono usate come deposito di vettovaglie e subirono danni rilevanti. La Loggia divenne un magazzino come pure la Sala del Consiglio, dalla quale furono anche trafugati molti documenti di alto valore storico.
Finalmente, con il trattato di LunΓ©ville, firmato il 9 febbraio 1801, francesi e austriaci si βriappacificaronoβ e Motebello tornΓ² in mano austriaca. Il clima sembrava finalmente tornato sereno, ma fu solo questione di pochi mesiβ¦ (continua)
NOTE: * Il leone di San Marco era quello che fu rinvenuto sulle rive del GuΓ intorno al 1600, dopo una delle tante sue esondazioni, ed era stato posto sopra una colonna vicino alla Loggia come simbolo di riverenza verso la Repubblica di Venezia.
Immagine: Rielaborazione da un disegno dei periti Bortolomeo Munari e Angelo Zanovello (la mappa originale dalla quale Γ¨ stata ricavata l’illustrazione Γ¨ collocata presso la Biblioteca Bertoliana di Vicenza, Archivio Torre).
Umberto Ravagnani
Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ
Oppure lascia un commento qui sotto…
Bel racconto di storia del nostro comune. Sempre interessanti e ben fatte le nozioni storiche trattate. Complimenti.
Complimenti per la descrizione cronologica di quel triste e umiliante periodo per Montebello e non solo.