GLI ANSELMI

[329] GLI ANSELMI I PAPERONI DI MONTEBELLO
(viaggio verso le origini della villa alla quale legarono il loro nome)

Lo storico Bruno Munaretto nelle sue β€œMemorie Storiche di Montebello”, edite nel 1932, afferma che nel 1847 i fratelli Luigi e Gio.Batta Anselmi figli di Bortolo del fu Girolamo, fecero costruire il palazzo (oggi Bottega Veneta) conosciuto e citato anche nella toponomastica della seconda metΓ  dell’Ottocento come β€œVilla Anselmi”. La sontuosa dimora voluta dagli Anselmi proprio nel periodo in cui avevano raggiunto l’apice delle loro fortune, pare non essere stata oggetto di ricerche approfondite, nΓ© sui vecchi proprietari del sito, nΓ© su eventuali edifici preesistenti. E soprattutto poco si conosce di questa quasi anonima famiglia che diede il proprio nome alla villa.
Solo due anni dopo la costruzione del palazzo, i due fratelli decisero consensualmente di dividere tutte le loro sostanze delle quali erano rimasti gli unici eredi e proprietari. Per la valutazione dei beni, indispensabile per la divisione, gli Anselmi si affidarono all’ingegner Antonio Zanella e al notaio Francesco Curti per la stesura del rogito.
Notevolissimo il valore globale dei beni degli Anselmi. Basti sapere che nello stesso mese di dicembre del 1849, mentre venivano redatti gli inventari per procedere alla divisione fra i due fratelli, la tenuta detta β€œla Gualda” di Montecchio Maggiore passava di mano da NicolΓ² Gualdo ad Angelo Fogazzaro. L’enorme proprietΓ  terriera e gli edifici dei Gualdo furono venduti per oltre 500.000 Lire austriache (i campi erano circa 400), ma le proprietΓ  degli Anselmi furono stimate piΓΉ di 1.200.000 Lire e il numero dei campi superiore a 900 unitΓ . Una enorme fortuna che oltre ai terreni vantava case e palazzi a Montebello, Brendola, e Torri di Confine (Sorio)* e Vicenza.
Proprio la dettagliata elencazione delle singole β€œpossessioni” Γ¨ stata fondamentale per risalire indietro nel tempo fino a pochi anni dopo l’arrivo a Montebello di Girolamo Anselmi (1744). Pregevole e minuziosa la descrizione delle stanze e degli oggetti presenti nella villa. L’archivio dei Notai Defunti ha poi fornito gran parte dei rogiti dei passaggi dei singoli immobili che videro gli Anselmi progredire e subentrare soprattutto ai Valmarana nelle vaste proprietΓ  che questi nobili avevano in gran parte a destra e a sinistra del torrente GuΓ .

Non solo prestatori di denaro

Furono una dozzina gli allora cosiddetti β€œcapitalisti” che, nel 1795, finanziarono la β€œCittΓ  di Vicenza” impegnata a pagare i nuovi ponti detti del Marchese e della Fracanzana costruiti a Montebello sul torrente Chiampo. Il nome di uno di questi prestatori di denaro balza subito all’attenzione: Girolamo Anselmi. In questa occasione questo montebellano, stabilitosi in paese nella prima metΓ  di quello stesso secolo, contribuΓ¬ da solo con ben 43.200 Lire, su un totale di 129.600 Lire.
Anche in passato Girolamo Anselmi aveva provveduto con somme rilevanti di denaro a soccorrere le disastrate casse comunali montebellane costrette a trovare e pagare le biade necessarie a sfamare la popolazione. Ma i finanziamenti non erano gratuiti poichΓ© su di loro gravava l’interesse del 4,5 o 5% e i capitali erano garantiti da beni immobili comunali od altro.
Per entrare nei dettagli la β€œMagnifica CittΓ  di Vicenza” per la costruzione dei ponti citati diede in garanzia a Girolamo Anselmi la riscossione della β€œDecima” che gravava su molti terreni di Montebello Invece per il prestito di Ducati 500, ossia Lire 6200, fatto al comune di Montebello il 4 aprile 1773 per l’acquisto di granaglie per la popolazione, ricevette in pegno 5 campi nella ContrΓ  delle Isole. Questo finanziamento fu prontamente restituito l’anno seguente.
Due anni piΓΉ tardi, il 2 giugno 1775, la carestia colpΓ¬ nuovamente e duramente i montebellani, costringendo gli amministratori comunali a ricorrere ancora al denaro di Girolamo Anselmi, anche in questa occasione Ducati 500, fornendo in garanzia 9 campi prativi nella ContrΓ  dei Vegri a ridosso del torrente Chiampo. (i Pieropan furono altri sovvenzionatori del comune – n.d.r.)
E non mancarono nemmeno i prestiti fatti da Anselmi a privati compaesani. Tra questi, i Civiero che per bisogno ricorsero spesso ai finanziamenti del loro ricco compaesano anche se alcune volte furono altresΓ¬ costretti a cedere al medesimo alcuni beni immobili. Cosa che fece pure la vedova Sabina Valentini nel 1777, dovendo costituire la dote alla figlia Elisabetta. Continua…

OTTORINO GIANESATO

Nota: * In questo periodo Sorio faceva Comune a sè e Torri di Confine era una sua dipendenza. Nel 1858 si è costituito il nuovo Comune di Gambellara, di conseguenza Sorio, e quindi anche Torri di Confine, sono passati sotto sotto la sua giurisdizione.
Foto: Villa Anselmi, nuova sede dal 2013 di Bottega Veneta a Montebello (rielaborazione digitale di Umberto Ravagnani).

Umberto Ravagnani

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