I LEGIONARI MONTEBELLANI

I LEGIONARI MONTEBELLANI

[378] I LEGIONARI MONTEBELLANI

Nel 1831, il re di Francia Luigi Filippo d’Orleans, a supporto della conquista dell’Algeria, penso di istituire un corpo militare che, ingaggiando gli stranieri provenienti da ogni parte, potesse difendere i suoi interessi d’oltremare, non solo quelli in Africa. Un esercito formato da soggetti senza patria che non avevano nulla da perdere e la cui morte forse non avrebbe fatto piangere nessuno.
Anche se questa formazione militare fu impiegata in quasi tutte le colonie francesi, gli appassionati di cinema ricordano soprattutto le numerose scene girate tra le sabbie del deserto del nord Africa che raccontano la storia di quei soldati dal caratteristico berretto mentre vagano assetati tra le dune.
Dal lontano 1831 furono centinaia di migliaia i giovani che da ogni parte del mondo entrarono nelle fila della cosiddetta β€œLegione Straniera”. Per restare in Italia non vi era paese che non avesse, o non avesse avuto, qualche cittadino che si fosse arruolato volontario nel corpo della legione. Altissimo fu il numero di quelli che vi aderirono nell’immediato dopo guerra 1940-1945 per poi diminuire sensibilmente, col passare degli anni, fino a quasi sparire, almeno da noi. Dal 1831 fino al 2014 sono stati 60.000 gli italiani che hanno militato in questo esercito.
Abbiamo notizia di un montebellano che forse fu uno dei primi in paese, se non il primo, a raggiungere le assolate sabbie nord africane. Questo lo si venne a sapere all’indomani della comunicazione arrivata al comune di Montebello da parte del signor Botteri, console italiano in Algeria, che dalla cittΓ  di Bona inviΓ² la documentazione il 23 novembre 1880. L’informativa del consolato italiano arrivΓ² al comune di Montebello solo nell’aprile del 1881. In quell’anno l’Ufficiale di Stato Civile del comune era il signor Giacomo Trevisan.
Da questa si seppe che tale Antonio Zuffellato, figlio di Natale e di Maria Biasin era venuto a mancare alle ore 8 della sera del 21 giugno 1880 all’etΓ  di 31 anni (33!) nell’ospedale militare di Guelma, una popolosa e ricca cittΓ  algerina.
Guelma, anticamente chiamata Calama, si vanta ancor oggi di possedere un anfiteatro romano e delle sorgenti termali. Si trova nella costa nord orientale dell’Algeria a una quarantina di chilometri dalla sponde del mar Mediterraneo. Poco distante ci sono pure i confini con la Tunisia.
Antonio Zuffellato si trovava in questa cittΓ  perchΓ© tra le sue mura esisteva la sede di un importante campo militare permanente. Fin dal 1834 la provincia di Guelma, appartenente al distretto di Costantina, fu invasa dai coloni francesi che scacciarono violentemente gli antichi abitanti per appropriarsi dei fertili terreni. NΓ© piΓΉ nΓ© meno come avviene, ed Γ¨ avvenuto in un recente passato, in Palestina.
Tornando all’ospedale di Guelma, la comunicazione arrivΓ² pertanto solamente nove mesi dopo la scomparsa del giovane Antonio. La relazione scritta fu rilasciata in carta libera in conformitΓ  dell’Art. 15 della Legge del 13 Brumaio anno VII, in applicazione dell’art. 80 del β€œCodice Napoleonico”. Bisogna sapere che Napoleone III era decaduto giΓ  ne1871 e quindi per la Francia era iniziata la Terza Repubblica che durerΓ  una settantina di anni. CiΓ² nonostante i regolamenti vigenti erano ancora quelli napoleonici.
Non si conoscono le cause della morte del legionario Antonio Zuffellato. Forse in seguito a ferite riportate in combattimento, forse per una delle contagiose malattie che affliggevano quei luoghi.
La relazione della sua scomparsa fu redatta dal soldato Camille Martel, scrivano dell’ospedale, e dall’infermiere caporale Jaques Borel e sottoscritta dal sindaco di Guelma, signor Chantord.
Antonio Zuffellato non fu il solo originario di Montebello a finire i suoi giorni in quelle lontane terre del nord Africa, come qui di seguito si legge. Infatti alle ore 11 del mattino del 23 maggio 1892, all’ospedale militare di Medea, cittΓ  a circa 80 chilometri a sud ovest di Algeri situata a quasi 1.000 metri di altitudine, venne a mancare, all’etΓ  di 34 anni, il montebellano Lora Antonio del fu Augusto e della fu Mariona Lucia, da civile di professione contadino. (Il suo presunto arrivo in Africa fu posteriore al 1885). In quella triste occasione furono testimoni gli infermieri militari Henry Delarue e Constant Lair, entrambi addetti all’ospedale. Dai documenti si sa poi che, prima del ricovero, il povero Antonio Lora era di stanza presso la localitΓ  Husery – Ben – AlΓ¬ (?). L’atto di morte fu redatto dall’Ufficiale di Stato Civile di Medea, il signor Jean Cesar Segond, su incarico del sindaco della cittΓ .
Anche in questo caso la comunicazione della scomparsa del contadino montebellano arrivΓ² tardivamente in Italia, quasi due anni dopo, ossia nel marzo del 1894. Non si conosce se questa informativa fosse stata possibile solo perchΓ© a Montebello si sollecitΓ² la ricerca di Antonio Lora, visto il prolungarsi della sua giΓ  lunga assenza con mancanza di notizie, o se fosse la prassi militare.
Nel 1979 a Trapani Γ¨ stata fondata l’associazione A N I E L che raggruppa alcune centinaia di ex legionari. Oggi questo sodalizio si trova a Vicenza e tutela gli interessi dei volontari che hanno militato nelle fila della β€œLegione Straniera”. OTTORINO GIANESATO

FOTO: Una cartolina di fine ‘800 con un gruppo di soldati della ‘Legione straniera’ francese in nord Africa.

Umberto Ravagnani

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