STORIA DI ORDINARIA…BURO

STORIA DI ORDINARIA…BURO

[383] STORIA DI ORDINARIA…BUROCRAZIA

Primo settembre 1871. Erano passati solo cinque anni da quando il Veneto era entrato a far parte del Regno d’Italia governato dai Savoia, ed era giunto il momento di voltare pagina sul metodo e sulla gestione dell’Anagrafe Civile Comunale. Da questo momento quindi non fu più solo il parroco a occuparsi dei movimenti della popolazione mediante la doppia tenuta dei registri sia religiosi che civili. Le parrocchie continueranno in seguito comunque a produrre tutte quelle registrazioni di cui la chiesa fu incaricata di fare fin dal 1563 alla conclusione del Concilio di Trento.
Non era la prima volta che veniva istaurata l’anagrafe civile visto che, durante l’occupazione dei francesi di Napoleone, per meno di una decina di anni, i comuni si occuparono a pieno titolo dell’anagrafe, ma dopo il 1815 tutto cambiò nuovamente con l’avvento degli austriaci. Resta assodato che in quei primi decenni dell’ottocento, quanto scritto dagli impiegati comunali in materia di nascite, morti e matrimoni è oggi per noi una vera miniera di informazioni rispetto alle parallele, fredde e schematiche registrazioni eseguite dai parroci.
In quei primi decenni dell’ottocento, per dirigere l’Anagrafe i Comuni si avvalsero degli Ufficiali di Stato Civile coadiuvati da cursori e impiegati. I nomi di alcuni di loro: Antonio Signorini, Giuseppe Molinello, Giovanni Pizzardini, Giuseppe Fuga, tutti ufficiali, gli impiegati Sebastiano Gabrielli, Gian Paolo Cenzatti, e Giacomo Frigo e il cursore (messo comunale) Bernardo Burion.
Con la nuova anagrafe le vecchie figure professionali, come le levatrici, da questo momento furono incaricate di controfirmare documenti di nascita (e qualche volta spesso anche di morte) dei nuovi venuti al mondo. La prima levatrice segnalata nei registri fu tale Guarani Domenica, nel 1871 ultrasessantenne, non più giovanissima quindi, ma data l’età, molto esperta, che dopo aver assistito ai parti apponeva in calce ai documenti una bella croce non sapendo né leggere né scrivere. Ciò nonostante professionalmente fu molto apprezzata dai compaesani. Figlia di Alessandro e Bevilacqua Girolama, se andò per sempre nel 1878 all’età di 69 anni.
Domenica Guarani fu sostituita dalla nuova levatrice per il comune di Montebello Anna Giongo Sella.
A Montebello a inaugurare il nuovissimo e immacolato registro delle nascite fu il piccolo Grandis Candido e in seconda battuta la bambina Zuffellato Antonia. Per completare il podio il neonato Mengato Angelo.
Nel 1871 il primo Ufficiale dell’Anagrafe del comune di Montebello fu il trentenne Giacomo Trevisan, figlio di Giuseppe e di Giustina Giara, casualmente omonimo, ma non discendente o parente, del Capitanio e Podestà di Vicenza che governò la città nella seconda metà del settecento. La sua bella e leggibilissima grafia apparve per lungo tempo sulla documentazione comunale.
Purtroppo nel pomeriggio di giovedì 17 settembre 1891 il cuore del cinquantenne Giacomo Trevisan improvvisamente cessò di battere. Dopo 20 anni di onorato servizio se ne andò per sempre l’Ufficiale dell’Anagrafe che svolgeva egregiamente pure le funzioni di Segretario Comunale.
La sua dipartita non fu priva di complicazioni burocratiche dal momento che alcuni atti di morte e di nascita che venivano preparati dagli impiegati dell’anagrafe dovevano, una volta completati, essere controfirmati dall’Ufficiale designato, nella fattispecie il signor Giacomo Trevisan. Cosa che non avvenne a causa della sua repentina e inaspettata morte. Restavano da firmare gli atti di nascita n° 106 e 107 e quelli di morte n° 72, 73 e 74. Il numero 75, relativo allo stesso Giacomo Trevisan, venne validato dall’Ufficiale di Anagrafe, signor Zanetti.
Il 16 ottobre 1871, per regolarizzare questa difficile, inaspettata e delicata situazione, il Procuratore del Re presso il Tribunale di Vicenza riunì i giudici presso la Camera del Consiglio. Gli impiegati del Comune di Montebello, Angelo Pozzan e Feliciano Callegari che avevano compilato quegli atti che ora erano rimasti senza firma, confermarono la veridicità dei documenti (in seguito Feliciano Callegari fu nominato Ufficiale di Stato Civile di Montebello).
Alla fine della seduta il Presidente del Tribunale deliberò salomonicamente che il nuovo Ufficiale dell’Anagrafe di Montebello apponesse la sua firma sugli atti che ne erano privi a causa della repentina scomparsa del segretario comunale.
Ma occorreva scomodare il Tribunale Civile e Penale per arrivare a tanto? Così imponeva, e impone tutt’oggi la burocrazia. (OTTORINO GIANESATO)

FOTO: Un registro delle nascite di Montebello-Agugliana del 1815 ancora ben conservato.

Umberto Ravagnani

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