[338] VILLA ANSELMI
(I precedenti proprietari del sito di Villa Anselmi)
Con atto del notaio Francesco Tecchio di Vicenza del 3 maggio 1831, il barone Bartolomeo Scola, la cui famiglia si arricchΓ¬ fin dal seicento con la gestione di una speziaria in cittΓ chiamata βalla Pignaβ, vendette alcune case e dei terreni ai tre fratelli Anselmi domiciliati a Montebello per Lire Austriache 110.537 ovvero Lire Venete 193.440
fabbriche e campi 83 e quarti 2 in Brendola
fabbriche e campi 72 e quarti 2 in Montebello
In totale fanno campi 156
Lβarea dove sorgevano i fabbricati rurali Γ¨ indicata nelle vecchie carte militari del 1798, opera del colonnello austriaco Anton Von Zach, come Scola, e questo significa che questi immobili erano stati acquisiti dagli Scola in precedenza, pochi anni prima che le mappe fossero disegnate (1791 ?). Ma da chi in particolare ? Lβarchivio di famiglia degli Scola, custodito presso la Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, contiene numerosissimi documenti che parlano dei rapporti dβaffari con gli Storato, soprattutto con Ruggero. Nome questo che si Γ¨ perpetuato almeno per tre generazioni consecutive: dallβEstimo del 1670 in Montebello fino ad oltre 100 anni dopo. Gli Storato, ancor prima, sono segnalati anche nel Balanzon del 1544-45 come modesti proprietari terrieri abitanti nella vecchia contrada del Sangonedo in territorio di Montebello che proseguendo verso Brendola diventa poi contrΓ Giarette o Pedocchio o Lobia.
In quei tempi esistevano due distinti nuclei di famiglie Storato, uno composto da famiglie di lavoratori della terra, o carrettieri che esiste tuttβora nei territori tra Brendola e Montebello, ed un altro che in passato apparteneva sicuramente allo stesso ceppo, ma che fatta fortuna, si era trasferito a Vicenza nel seicento. Qui uno di loro, Ruggero per lβappunto, era diventato notaio. I carteggi degli Scola rivelano che le proprietΓ di Ruggero Storato e figli erano piΓΉ consistenti in Brendola che non a Montebello.
Ruggero Storato nellβEstimo dei forestieri di Brendola del 1725 possedeva in βcontrΓ Lobia o Sangonedo presso la strada comune da due parti nel confine di Montebello, una palazzina, murata cupata e solarata di piΓΉ camere,, barchessa, caneva, corte recintata da muroβ
Segue poi lβelenco delle varie pezze di terra, ognuna con il suo valore, che coprono una intera pagina.
Anche i fabbricati, poco fa descritti, hanno esposto a margine il loro valore e cioΓ¨ zero, cifra questa grossolanamente corretta successivamente perchΓ© i rilevatori dellβepoca forse si accorsero che questa possessione, composta di case, annessi e campi, relativamente agli edifici, si trovava nel territorio comunale di Montebello e quindi non andava tassata da Brendola come invece dovevano esserlo i terreni.
Su quel sito sarebbe stata in seguito edificata βVilla Anselmiβ!
Le mappe austriache disegnate nella prima metΓ dellβottocento, quindi successive a quelle del 1798 di von Zach, non riportano piΓΉ il nome Scola sullβarea nominata, ma semplicemente il toponimo βmorariaβ.
Nel settecento veniva chiamata strada della moraria quella che partendo dalla strada Postale Regia (s.s.11) dopo un chilometro passava proprio lungo il fianco est dei vecchi fabbricati in oggetto per poi immettersi subito dopo nella strada detta Sangonedo o Pedochio. Le due strade formavano così un angolo retto che abbracciava mezza proprietà .
Restando in tema, i fratelli Gio.Maria e Giuseppe figli di Ruggero Storato, nel 1772 permutarono col comune di Montebello una loro pezza di terra nella contrΓ del Pizzon con due strade comuni che immettevano nella strada Postale Regia provenendo dalla contrΓ Sangonedo. Una di queste era la strada della moraria. Quindi si desume che in questa data gli Storato possedevano ancora il sito su cui sarebbe poi stata edificata la villa.
Peccato che il testamento di Antonio Storato del 16 agosto 1791, (citato in un atto del 1854) si trovi nei rogiti del notaio Giulio Storni. professionista che non risulta appartenere al collegio di Vicenza o di Bassano e quindi non presente nellβArchivio di Stato di questa cittΓ . Molto probabilmente doveva essere di Verona o Padova, ma Γ¨ da verificare. In quel testamento potrebbero esserci ulteriori indicazioni circa la data precisa del passaggio di proprietΓ del luogo detto moraria dagli Storato agli Scola, dal momento che lβatto del 1854 parla di una iscrizione ipotecaria del 1809, rinnovata poi nel 1828, 1838, 1848, e presa in carico dagli Scola da Morsoletto Girolamo e dai suoi i figli Marco Antonio e Alessandro, relativa ad un terreno in contrΓ Lobia di Brendola usato poi per posarvi la linea ferroviaria βFerdinandeaβ Milano-Venezia. Il numero di mappale Γ¨ 80, quelli del vecchio sito della villa 81-82-83. Nella mappa Napoleonica dβAvviso, in data 1811 il nome degli Scola Γ¨ ancora chiaramente riportato su queste particelle catastali.
Nel 1839 Alessandro Morsoletto del fu Girolamo di Altavilla cedette a Gio:Batta Anselmi del fu Bortolo
circa 67 campi con fabbriche annesse (cΓ Rossa) situati nel comune di Brendola in contrada Lobbia al Pedocchio al nΒ° 79 di mappa e facenti parte del nΒ° 80 per Lire 48.000. Questo ultimo acquisto entrerΓ a far parte della cosiddetta βpossessione del Pedochioβ con il palazzo Anselmi che sarΓ edificato nel 1847. Continua…
OTTORINO GIANESATO
Estratto dalla sua ricerca storica sugli Anselmi.
Foto: Villa Anselmi, nuova sede dal 2013 di Bottega Veneta a Montebello (rielaborazione digitale di Umberto Ravagnani).
Umberto Ravagnani
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