[287] LβEMANCIPAZIONE E IL RAZZISMO
A cavallo tra il seicento e il settecento una famiglia dei Civiero, originaria di Vestenanuova, arrivΓ² a Montebello in cerca di fortuna che trovΓ² nellβarco di pochi decenni. In particolare Michele Civiero, avviΓ² una fiorente attivitΓ di sartoria coadiuvato dalla moglie Teresa e probabilmente dai figli.
Γ presumibile che Antonio, un altro componente del primo nucleo dei Civiero trasferitosi a Montebello nella zona della Perosa, sbarcasse il lunario commerciando sempre nel settore dei tessuti e dei filati Questo lo si desume allorchΓ©, forse per sopravvenuta morte, si fece lβinventario delle cose che in vita gli appartennero. Tra le numerose voci dβinventario due tornei da sagra (arcolai β n.d.r.) un brazzolaro (con questo termine si individuano sia lβattrezzo per stirare che lβasta graduata di legno per misurare i tessuti) un vecchio ferro da stiro, due fornei da sagra (fornelli). Proprio questi oggetti definiti βda sagraβ lasciano intendere che Antonio Civiero esercitasse il commercio ambulante di tessuti per, lβappunto, nelle sagre e nei mercati del circondario.
Nel 1756 il diciottenne Zuanne Civiero figlio di Michele, forse per poter contrarre matrimonio nonostante la minore etΓ , dovette produrre davanti al notaio Annibale Sgreva un ATTO NOTORIO ed ottenere pertanto lβEMANCIPAZIONE. Tutto secondo un preciso formulario che lo scrivente non aveva mai trovato in altri atti che contemplavano quella stessa richiesta. In quellβoccasione Antonio Cisco e Gio.Batta Dalla Grana (questβultimo era consigliere comunale β n.d.r.) testimoniarono quanto segue:
NOTUM SIT – per la pratica e perfetta notizia che di esso hanno, deβ suoi genitori e di casa sua, Γ¨ nato di legittimo matrimonio, non ha commesso omicidio o simile delitto, non Γ¨ inquisito o bandito, non ha debiti eccedenti le sue facoltΓ , non Γ¨ obbligato a render conto dβamministrazione deβ beni e denaro dβaltri,Β non Γ¨ discendente da EBREI o MORI o DA QUEI ERETICI i corpi e le statue deβ quali siano state abbracciate sino alla quarta generazione.
Β Di piΓΉ che egli Γ¨ cattolico, non sospetto di alcun errore, non Γ¨ legato in Matrimonio, non Γ¨ notato di pubblica infamia ed Γ¨ sano di corpo e di mente.
Il sopraddetto giovane ha padre e madre li quali vivono unitamente da buoni artegiani sartori. Ha un fratello e due sorelle, il padre Γ¨ di 43 anni e la madre di 40 e non hanno bisogno dellβassistenza di detto giovane.
Un vero e proprio certificato tipico dellβattuale casellario giudiziario!
Eβ chiaro che tutto era in regola e nulla era fuori posto, presupposti fondamentali per ottenere lβemancipazione. Il giovane Zuanne, vero modello di perfezione, era degno di diventare maggiorenne.
Quel che lascia un poβ perplessi sono le righe in grassetto sopraccitate. Lβodio verso i diversi ha radici lontanissime, anche oggi lungi dallβessere sradicate. Nel Settecento gli Ebrei, pur essendo presenti nella cittΓ di Venezia in numero di circa 1500, e poco piΓΉ di cento unitΓ sia a Padova che a Verona costituivano, a detta delle autoritΓ , una pericolosa minaccia perchΓ© ricettatori degli oggetti preziosi razziati nei luoghi sacri. Reato questo che, secondo le autoritΓ della Giustizia, in mancanza di acquirenti della refurtiva, non sarebbe stato incentivato. (A tale proposito vedere lβarticolo nΒ° 61 di AUREOS dal titolo: furto sacrilego).
Tornando alle famiglie Civiero si sa che nella seconda metΓ del settecento non praticarono piΓΉ lβattivitΓ di sarti e diventarono come la maggioranza della popolazione, coltivatori della terra. Alla fine del secolo menzionato un tale Antonio Civiero figlio di Zuanne divenne custode di una non menzionata casa o villa patrizia montebellana.
OTTORINO GIANESATO
Immagine: Antichi mestieri: l’arcolaio era un apparecchio usato per ridurre in gomitoli le matasse di filo o di lana.
Umberto Ravagnani
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Mi piace molto la storia dei personaggi montebellani. Grazie