[336] LA FEDELTΓ DEL CANE
Chi ha lβopportunitΓ di condividere la propria vita con un cane conserva anche, dentro di sΓ©, dei ricordi indimenticabili. Ma alcune storie vanno oltre le emozioni personali e diventano patrimonio collettivo. Quella che vi raccontiamo oggi Γ¨ proprio una di queste.
Siamo a Montebello nellβagosto del 1938 e il protagonista Γ¨ il cagnolino di un ambulante riparatore di ombrelli, un certo Carlo Chiumento di 60 anni; il luogo Γ¨ la Piazza Umberto I (oggi Piazza Italia) un mercoledΓ¬, giorno di mercato nel nostro paese. Il Chiumento, che aveva una lieve pendenza penale con la Pretura di Valdagno, stava facendo il suo lavoro in un angolo della Loggia, con accanto il suo fedele cagnolino, quando gli si presentarono davanti due carabinieri. Gli chiesero un documento, come facevano spesso con gli stranieri e i vagabondi. Il poveretto diede loro la carta dβidentitΓ senza obiettare ed essi si appartarono per un breve controllo. Ma si accorse subito che qualcosa non andavaβ¦ βforse mi hanno riconosciuto! Forse hanno una mia foto segnaleticaβ¦β. E non si sbagliava… Poco dopo i carabinieri tornarono da lui, gli notificarono il suo reato pregresso e gli chiesero di seguirli in caserma. Il cagnolino, che da anni accompagnava lβombrellaio nelle sue peregrinazioni, non abbandonΓ² il padrone e lo seguΓ¬ fin sulla soglia del posto di polizia, dove rimase accucciato per unβintera giornata rendendo vane tutte le misure prese per sloggiarlo. Il giorno seguente il cagnolino seguΓ¬ trotterellando la carrozza che trasportava il suo padrone fino alle carceri di Lonigo.1 Arrivati a destinazione il cagnolino si avvicinΓ² alla porta della prigione emanando lamentosi guaiti. Intenerita, una persona del luogo raccolse la bestiola portandola nella sua abitazione, dove l’avrebbe tenuta in custodia fino allβuscita dal carcere dellβombrellaio. Ma ogni mattina, il cagnolino faceva una capatina fino al carcere abbaiando furiosamente come a salutare il padrone; poi se ne ritornava alla casa che lβaveva ospitato, rimanendo per tutto il giorno malinconicamente accucciato in un angolo.
Questo episodio suscitΓ² lβinteressamento di varie persone. Alcuni vollero conoscere il nome di coloro che si erano offerti a dare ospitalitΓ al cagnolino e costoro furono oggetto di premure; fu ad essi inviato, da piΓΉ parti, anche del denaro che doveva servire al mantenimento del cane fino allβuscita dal carcere del Chiumento. Scontata la pena di tre mesi lβombrellaio uscΓ¬ dal carcere e la sua prima attenzione fu quella di recarsi a ritirare il cagnolino. La scena Γ¨ stata veramente commovente. Una signora del paese, testimone dellβincontro, ha regalato al Chiumento una piccola somma per premiare la particolare sensibilitΓ dβanimo dellβombrellaio.
(Da Il Corriere della Sera dellβ8 dicembre 1938).
A qualcunoΒ potrebbe sembrare, una piccola storia banale ma, a parte la lezione di vita, da dove viene la fedeltΓ del cane verso il padrone? SΓ¬, gli si dΓ da mangiare, si gioca con lui e si prova un profondo senso di amore, ma questo Γ¨ sufficiente per dimostrare pienamente la profonditΓ delle emozioni che esso prova per noi? Gli esperti lo spiegano cosΓ¬: la fedeltΓ la puoi vedere nel tuo stesso cane, che Γ¨ felicissimo quando torni a casa dal lavoro e ti saluta come se non ti vedesse da settimane. Se questa non Γ¨ una fedeltΓ profonda! Ma cosa rende un cane fedele? La spiegazione piΓΉ semplice della fedeltΓ del tuo cane Γ¨ che gli dai cibo e riparo. Il cane ti Γ¨ grato per lβessenziale della vita che gli fornisci e quindi ti Γ¨ fedele.
Ma esiste una base scientifica: i cani domestici discendono dai lupi, che un tempo lβuomo accoglieva e addomesticava offrendo loro cibo e riparo in cambio del ruolo di cani da guardia. Questo rapporto di reciprocitΓ Γ¨ rimasto nei geni del cane e la sua fedeltΓ ne Γ¨ il risultato.
Naturalmente, questo significa che i cani fedeli adorano chiunque li nutra. Anche questo Γ¨ in gran parte vero, poichΓ© i cani tendono ad affezionarsi maggiormente al membro della famiglia che dΓ loro il cibo. Ma non Γ¨ lβunica spiegazione.
Le risposte della psicologia canina: I cani sono anche animali da branco e desiderano appartenere a un branco. In questo sono molto simili agli esseri umani: si dice che nessun uomo Γ¨ unβisola e lo stesso si puΓ² dire per un cane. Per il tuo cane fedele, la tua famiglia Γ¨ il suo branco e vi ha adottato come suoi.
La lealtΓ in un branco Γ¨ fondamentale. AffinchΓ© un branco possa sopravvivere in natura, i suoi membri devono lavorare insieme per superare i pericoli. Fidarsi, collaborare e mettere al primo posto gli interessi del branco sono tutti elementi naturali per sopravvivere. Questo spiegherebbe perchΓ© i cani spesso mettono in pericolo la propria vita per proteggere i loro padroni; il loro istinto di branco glielo impone.
Ma questo non puΓ² spiegare tutto. In fin dei conti, il vostro cane vi ama ancora quando tornate da una lunga vacanza e non gli avete dato da mangiare durante quel periodo. E che dire del cane fedele che aspettava il suo padrone ogni giorno davanti alla prigione e ha continuato ad aspettarlo per tre mesi? NΓ© lβistinto di branco nΓ© le relazioni reciproche possono dimostrarlo. Ma qualcosβaltro potrebbe spiegarlo: i cani possono amare!
Nel 2005, Science Direct ha condotto un esperimento sul comportamento canino, presentando ai cani lβodore del loro padrone, lβodore di un estraneo e lβodore del cibo. Sono state effettuate scansioni cerebrali del cane mentre si avvicinava a ciascun profumo. Lo studio ipotizzava che, essendo lβolfatto cosΓ¬ importante per i cani, sarebbe stato il modo migliore per capire il funzionamento del cervello canino.
Avevano ragione. Non solo i cani hanno reagito con piΓΉ forza allβodore dei loro padroni, ma la parte del cervello associata al piacere e alle emozioni positive si Γ¨ accesa quando hanno ricevuto lβodore del loro padrone. Il tuo cane fedele ti riconosce. Negli esseri umani gli stessi modelli sono solitamente associati allβamore!
Umberto Ravagnani
NOTE: 1) Montebello, a quel tempo, per i reati penali dipendeva dal Distretto di Lonigo. Questa cittadina, giΓ dal 1886, aveva istituito una prigione nella vecchia torre scaligera restaurata da poco, quella ancora oggi visibile in Piazza NicolΓ² Leoniceno.
FOTO:Β L’ombrellaio e il suo cagnolino vicino alla Loggia a Montebello (ricostruzione di fantasia di Umberto Ravagnani).
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