[341] VELO D’ASTICO – Storia della Colonia Alpina di Santa Maria Assunta (di Maria Rosa Trentin)
Maria Rosa Trentin ci ha chiesto di pubblicare questa sua breve storia della Colonia di Velo D’Astico alla cui buona operativitΓ ha dedicato, con impegno, molto del suo tempo: Β« Certamente i giovani che, in questi ultimi anni, hanno avuto occasione di essere ospiti della Colonia Alpina “Santa Maria Assunta” situata nella bellissima vallata di Velo D’Astico, si saranno chiesti da chi, come, quando e perchΓ© Γ¨ stata ideata e costruita.
Si era negli anni immediatamente successivi alla fine della guerra quando disoccupazione e fame erano il triste retaggio di quel disastroso evento e molte famiglie versavano in poverissime condizioni, precisamente nel 1950, un sacerdote, l’allora cappellano Don Giuseppe Stella, impietosito da certe situazioni famigliari decideva di portare un gruppo di bambini lassΓΉ in montagna, collocandoli presso alcuni suoi parenti, per offrire loro una boccata di ossigeno e una scodella di latte fresco, nonchΓ© alimentare la speranza e la fiducia nei loro congiunti. L’anno successivo, nel 1951, l’esperienza si ripeteva ed erano 120 i bambini bisognosi che poterono “villeggiare” a Velo d’Astico nel mese di agosto, avendo come riparo alcune vecchie case prese in affitto, dei granai per dormitori, come materassi dei pagliericci, i fienili come refettorio e come assistenti un gruppo di coraggiosi suore e laici. Nel frattempo perΓ² Don Giuseppe consapevole che non poteva portare cosΓ¬ all’avventura tanti bambini ma desideroso di continuare una cosΓ¬ bella iniziativa, si rimboccΓ² le maniche e con l’aiuto di alcuni volenterosi iniziΓ², sui resti cadenti di una baita, la costruzione della Colonia che, a prezzo di innumerevoli sacrifici, fu portata a termine nel 1953, CosΓ¬ finalmente i bambini poterono usufruire di un ambiente decoroso e appropriato dove non solo era salvaguardata la loro incolumitΓ fisica ma era garantita la loro crescita morale e religiosa. I suppellettili vennero un po’ alla volta con il generoso apporto di tanta gente. Nel 1956 per avere lenzuola, coperte e copriletti si ricorse all’aiuto degli americani stanziati a Vicenza, mentre le brande e i materassi arrivarono con il contributo dei montebellani.
Nel 1958 oltre ai due turni che ospitavano in media 150 fanciulli fra maschi e femmine, si organizzΓ² anche un turno per adolescenti dai 12 ai 16 anni con una partecipazione di circa 60 ragazze, cosa ripetuta anche negli anni successivi. All’inizio degli anni 70 perΓ², con l’avvento del boom economico, i bambini cominciarono a disertare la colonia, i genitori preferivano portarseli appresso in altri luoghi di villeggiatura, cosΓ¬ la bella Colonia alpina andava irrimediabilmente verso il declino, verso la chiusura e verso il decadimento.
Nel 1980 la vecchia cara Colonia ebbe ancora un sussulto di vita quando alcune famiglie, facenti parte del Gruppo Missionario Terzo Mondo di Montebello, decise di riaprirne i battenti e soggiornarvi per una quindicina di giorni adattandosi al suo stato decadente ma apprezzando la semplicitΓ della vita in comune, dormendo nelle due camerate suddivise in maschi a sinistra e femmine a destra con materassi adagiati sul pavimento ma riscoprendo un luogo magico, unico. L’esperienza si era ripetuta anche nei due anni successivi e grazie alla presenza di queste persone semplici che si era potuto verificare che la struttura cominciava a dare segni di cedimento e che bisognava intervenire se si voleva salvare questo pezzo di storia del paese.
Era l’inizio della sua rinascita. Infatti, il Prevosto Don Luigi Matteazzi, intuendo che i tempi erano propizi al suo rilancio, con l’approvazione di tanta gente e l’aiuto di una commissione apposita diede avvio ai lavori di restauro. Dapprima il rifacimento del tetto, poi i servizi igienici, poi i muri divisori delle camerate, quindi la cucina e via via nuovi letti, nuovi materassi, armadi ecc. Molti sono stati i volontari che hanno dato il loro apporto costruendo, sistemando e mettendo un po’ di se stessi in quella che era chiaro fosse una seconda vita per la Colonia.
CosΓ¬ il 5 settembre 1983 Don Luigi accanto Don Giuseppe Stella, invitato per l’occasione, poteva riaprire e mostrare ai molti convenuti la Colonia rimessa a nuovo. Inizia cosΓ¬ per la bella e amata Colonia una nuova era, Infatti vi accederanno in essa parecchi bambini, nel 1983 e nel 1984 sono stati fatti due turni di 20 giorni l’uno ospitanti ciascuno circa 60 persone fra assistiti e personale assistente, mentre nel 1985 e nel 1986 c’Γ¨ stato un solo turno di bambini, perΓ² la Colonia ha ospitato per due settimane circa un gruppo di anziani, per altre due un gruppo di famiglie, per qualche settimana vari gruppi di scout, infine nell’arco dell’anno sono passati in essa gruppi pastorali ma anche gruppi culturali, sportivi, ricreativi sia di Montebello che di qualche altro paese.
La Casa Alpina Santa Maria Assunta di Velo d’Astico ha ripreso il suo ritmo di vita, sotto lo sguardo benigno e compiaciuto della Vergine Benedetta, ad essa auguriamo lunga vita. Β» β (Maria Rosa Trentin)
Sulla storia di Velo D’Astico vedi anche l’articolo n. [280] Borgolecco Story (9) di Lino Timillero del 7 aprile 2022.
Di Maria Rosa Trentin Γ¨ anche l’articolo n. [327] RICORDI DI SCUOLA del 2 marzo del 2023.
NOTA: β Usufruendo della Colonia in Velo DβAstico non si puΓ² dimenticare il suo fondatore DON GIUSEPPE STELLA! Con tanti sacrifici e tanto amore ha βimpastatoβ questa CASA sorretto anche dallβaiuto di tante persone laboriose e generose che avevano capito lβimportanza e la preziositΓ di questβopera.
Il 13 di settembre ricorrevano 20 anni dalla sua morte, i parenti si sono premurati di ricordarcelo, anche se non era stata dimenticata da noi tale ricorrenza, infatti Don Lidovino lβha ricordato celebrando per lui una messa in suffragio. ChissΓ quante persone, nel tempo, lβhanno ricordato e ringraziato in cuor loro! Come sempre noi anche oggi vogliamo ricordarlo e ringraziarlo per questo gran dono e speriamo che lo facciano anche le giovani generazioni che usufruiscono e usufruiranno di esso. (I Montebellani – 13 settembre 2018)
FOTO: 1) Un ritratto di Don Giuseppe Stella fondatore della Colonia montebellana di Velo D’Astico (cortesia Maria Rosa Trentin, elaborazione grafica Umberto Ravagnani).
2) Maria Rosa Trentin con un gruppo di giovani nei pressi di Velo d’Astico nell’agosto del 1965 (cortesia Maria Rosa Trentin, elaborazione grafica Umberto Ravagnani).
Umberto Ravagnani
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