MONTEBELLO FESTEGGIA G. VACCARI

[322] MONTEBELLO FESTEGGIA G. VACCARI
La festa del 19 marzo 1922 per il Generale Giuseppe Vaccari

Il 2 febbraio 1922 era la data ufficiale nella quale, inizialmente,Β  l’Amministrazione Comunale di Montebello Vicentino intendeva dar luogo ai festeggiamenti dedicati al Generale Giuseppe Vaccari, eroico figlio di questa comunitΓ , ma poi prevalse l’idea di spostarla al 19 marzo successivo facendovi coincidere, con amoroso pensiero, la sua ricorrenza onomastica. Nell’occasione il Sindaco avv. cav. Igino Peruffo, fece omaggio al Generale di un album con le firme dei concittadini e di una medaglia d’oro a riconoscenza dei suoi meriti.Β  SeguΓ¬ nella Sala Consigliare un banchetto in suo onore, terminato con una lunga serie di brindisi.
La medaglia riporta la data originale prevista per i festeggiamentiΒ  del 2 febbraio 1922 perchΓ© non c’è stato il tempo per correggerla. Il gen. Vincenzo Ponzi, collega e amico di Giuseppe Vaccari, nel tracciare un suo breve ma dettagliato ritratto, cosΓ¬ scrive nel suo libro β€œIl Generale di Corpo d’Armata – Medaglia d’oro – Giuseppe Vaccari”:

Β« A voler narrare in tutta la sua estensione e interezza la vita rappresentativa e piena di movimento del Generale Vaccari sarebbero per certo insufficienti i ristretti confini da me posti a questo mio lavoro,Β  tanto essa si presenta colma e densa di fatti rimarchevoli e degni, la cui menzione gioverebbe indubbiamente a lumeggiare, meglio che io non faccia, il curricolo d’una giΓ  lunga e tuttavia ancora salda e virile esistenza, cosΓ¬ ricca di elementi impulsivi nobilissimi, e spesa nella maggior parte a operar cose eccellenti.
Nacque Giuseppe Vaccari a Montebello Vicentino il 2 Febbraio 1866.
Il proverbio astronomico attestante che β€œdal mattino si vede il buon giorno” si applica opportunamente in senso traslato alla vita umana, in quanto a giovinezza sana e vivida e volonterosa risponde solitamente virilitΓ  preminente e superiore. Il proverbio ha tutto il suo valore nei riguardi di Giuseppe Vaccari il quale, in grazia del rigoglioso ingegno, della tenacia, della volontΓ , del sano spirito di emulazione, non conobbe posti di second’ordine nelle susseguenti tappe della sua carriera.
Primo infatti a Modena, egli confermΓ² la sua precellenza alla Scuola di applicazione di Parma e alla Scuola di guerra di Torino, dando ragione a Lorenzo Tirondola, farmacista di Montebello e amico di famiglia, e altresΓ¬ poeta occasionale e vaticinante di vista lunga, il quale giΓ  dagli inizi brillanti del giovanetto aveva predetto allori e gloria, e persino l’elmo di Generale, a quel promettente e superbo embrione dei colli vicentini.
Bel giovane, alto, slanciato, eretto – tale lo conobbi a Modena – nel suo volto si ripeteva – particolaritΓ  non sfuggitami – l’energica espressivitΓ  fisionomica d’un carattere presto formatosi alle dure applicazioni dello studio, se non pure a imponderabili difficoltΓ  della giovanile esistenza. Tale espressivitΓ , che ancora permane, fu sempre ed Γ¨ attenuata da un riflesso di gentilezza interiore irradiantesi dal cuore aperto ai sensi della bontΓ  concessiva fin dove non Γ²stino la coscienza e il dovere. Le pure linee del profilo, la fronte spaziosa e signoreggiante, il vivido acuto occhio penetrativo, l’affabile sorriso, lo squillo argentino e fresco della voce, che si conserva limpida e marcata, la parola pronta, forbita, senza ricercatezza ed efficace, il gesto sobrioΒ  ma deciso, il tratto distinto, costituiscono – per chi bene intenda la portata di questi segni personali distintivi – tal somma di esponenti giudiziali da non lasciare dubbio o incertezza nell’interpretazione del carattere dell’uomo. E il carattere, quale appare dal sunto della sua vita militare, Γ¨ in lui, secondo la nota sentenza di Smiles β€œla sua proprietΓ , ed anzi il piΓΉ nobile dei suoi possessi” Β».

Molto interessante Γ¨ la serie di fotografie inedite della piazza gremita di gente, durante i festeggiamenti dedicati dalla comunitΓ  di Montebello al gen. Giuseppe Vaccari il 19 marzo 1922. Provengono da un servizio effettuato da un fotografo veronese di quegli anni (forse Giulio De Bianchi o Giannantonio Bressanini). In queste foto si puΓ² vedere la notevole partecipazione ai festeggiamenti per il β€œGrande Figlio di Montebello” o per il β€œComandante della Brigata Barletta”, come viene chiamato nei molti manifesti affissi davanti al Municipio e sulle colonne della Loggia. Fu invitata anche la compagnia Β filodrammatica di Vicenza β€œLa Zingaresca” che mise in scena, in onore di Giuseppe Vaccari e per piΓΉ volte in quei giorni, l’operetta β€œL’attesa”.

Umberto Ravagnani

Nota: La storia di questa festa Γ¨ narrata in modo piΓΉ approfondito nel libro di Umberto Ravagnani β€œCartoline che raccontano – Piccole storie e immagini della prima metΓ  del β€˜900”, Montebello Vicentino, 2015.

Foto: Montebello Vicentino, 19 marzo 1922 – Discorso dal balcone del Municipio del generale Giuseppe Vaccari in occasione dei festeggiamenti in suo onore. In questa occasione la gente del paese si radunΓ² in grande quantitΓ  per applaudire il β€œGrande Figlio di Montebello” e il β€œComandante della Brigata Barletta”, come veniva chiamato il generale Vaccari in molti manifesti affissi sulla facciata del Municipio (archivio privato Umberto Ravagnani).

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

 

TURISTI PER CASO…O PER FORZA

[321] TURISTI PER CASO … O PER FORZA

I procuratori del comune di Montebello, ritornando dagli uffici centrali amministrativi della Repubblica di Venezia, dove avevano espletato varie pratiche, erano spesso subissati di domande curiose, miste ad invidia, dei paesani. Non erano molti i montebellani che potevano vantarsi di aver visitato la β€œserenissima” cittΓ , come del resto altri luoghi famosi e importanti, soprattutto perchΓ© particolarmente costoso e spesso pure pericoloso. I lunghi viaggi, fatti su cigolanti carrozze tirate da cavalli che dovevano essere cambiati piΓΉ volte nelle stazioni di posta, erano assai lunghi e faticosi e talvolta funestati dalla presenza dei banditi di strada. Per poi non parlare del traghetto dalla terraferma alle isole di Venezia e viceversa: cosa insolita per gli abitanti dei distretti piΓΉ lontani. PerΓ² a consolazione dei disagi incontrati, il solo percorrere i lastricati delle calli della ricca cittΓ  di mare dava ai viaggiatori delle sensazioni uniche ripagandoli cosΓ¬ di ogni sacrificio sostenuto.
Qualche montebellano perΓ² non certo per turismo, ma per lavoro, dovere o costrizione, dovette eleggere Venezia come suo nuovo domicilio.
Si sa che nel Cinquecento una montebellana si trasferΓ¬ definitivamente a Venezia essendo andata in sposa ad un ricco cittadino. E non fu la sola. Questo lo si legge in un documento in cui il nobile montebellano, il dottor Bernardino Sangiovanni, vantava un credito di 15 lire nei confronti del compaesano Iseppo Gaboardo. Quest’ultimo, nel 1566, viveva in laguna nella casa di Pasqua Cenzati, figlia del fu Gregorio detto β€œmagrin” di Montebello, moglie del nobile veneziano (Antonio?) Cavanis. Probabilmente Gaboardo era al servizio del ricco commerciante, non si sa con quali mansioni, ma certamente la sua presenza fu richiesta dalla padrona di casa. L’abitazione dei Cavanis si trovava nella contrΓ  di san Benedetto, nella calle degli Albanesi. Gli storici divergono sull’origine di questa famiglia: chi dice che provenisse da Bergamo, chi dal Friuli e che fosse proprietaria di una bottega per il commercio di β€œmerli d’oro” (passamaneria – n.d.r.). Quel che Γ¨ certo Γ¨ che gli affari con l’andar del tempo andarono a gonfie vele, tanto che nel corso del Settecento i Cavanis entrarono nel patriziato veneziano dietro pagamento di 100.000 Ducati. Ma la loro famiglia si estinse proprio in quello stesso secolo.
Certamente Iseppo Gaboardo, e qualche suo discendente o parente, divennero per i montebellani un punto di riferimento a Venezia. Nel 1606 non fu casuale la nomina del sindaco di Montebello Gio.Batta Gaboardo come procuratore del comune allorchΓ© si recΓ² a Venezia presso l’Ufficio dei Beni Inculti per districare una controversia sorta per una antica roggia del GuΓ . In seguito, ormai abituato a viaggiare, Gio. Batta Gaboardo, accompagnato dai consiglieri del comune Sgreva e Valentini, nel 1614 si portΓ² nella cittΓ  di Pavia per visionare delle scritture.
Al contrario non fu proprio un viaggio di piacere e tantomeno una piacevole permanenza a Venezia quello che sostenne Antonio Chiarello di Montebello quando fu bandito dal suo paese, non si sa per quale reato.
Certamente l’ambiente lagunare, unito alle cattive condizioni in cui era stato costretto a vivere, era diventato talmente insopportabile da decidere di togliersi dal bando pagando una costosa cauzione. Allo scopo scrisse allo zio Camillo di Montebello pregandolo di vendere per 90 Ducati un campo nella contrΓ  Sangonedo (loc. Gambero – Nardi n.d.r.), appresso un altro terreno che aveva giΓ  alienato sempre per estremo bisogno. L’acquirente fu Iseppo Ferraro che si impegnΓ² a restituire i terreni nel caso in cui entro tre anni il vecchio proprietario li avesse riacquistati. E sempre nel Seicento non fu un bel trasferimento nemmeno per Battista Albanese, dal momento che prima di β€œandar servir come condannato sopra le galere della Serenissima Repubblica”, incaricΓ² il Prevosto Leonardo Sangiovanni di gestire i suoi beni e gli interessi di casa, non volendo trascurare i suoi figlioli.
La presenza stabile a Venezia di alcuni montebellani e dei vicini zermeghedesi Γ¨ confermata in un documento del 12 marzo 1603. In questo si legge che il nobile Pietro RegaΓΉ, proprietario a Venezia del traghetto di santa Sofia nel sestiere di Cannaregio, rinunciΓ² a questo bene a favore del suo consanguineo NicolΓ² RegaΓΉ che da anni abitava in questa cittΓ . E un secolo piΓΉ tardi il montebellano Zuanne Billo diede incarico al procuratore Antonio Piasente di liquidare ogni sua incombenza e proprietΓ  in Montebello, avendo trasferito definitivamente la sua residenza in laguna.
Sempre nel corso del Seicento si ebbe forse la piΓΉ importante trasferta a Venezia di un montebellano. Il sacerdote don Gio.Maria Zanni fu delegato a richiedere l’istituzione del mercato a Montebello alle autoritΓ  veneziane. E fu cosΓ¬ che ogni mercoledΓ¬, fino ai giorni nostri, la piazza si popolΓ² di bancarelle piene delle piΓΉ disparate merci.
Per restare in tema di viaggi e trasferte, in quegli anni non mancarono le visite fatte a luoghi sacri esistenti al di fuori dei confini della Repubblica di Venezia. Zuane Valentini da Montebello morΓ¬ nel 1648 durante il viaggio di ritorno dal pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto nelle Marche. Domenica Vivian, sentendosi prossima alla morte, nel suo testamento obbligΓ² il marito Zuanne, a mandare una persona ad Assisi β€œa far il passaggio” per l’anima sua.
Ma il turismo e i viaggi di massa, figli dell’avvento dei moderni mezzi di trasporto, erano ancora molto lontani…

OTTORINO GIANESATO

Dipinto: Giovanni Antonio Canal (Canaletto), Il ritorno del Bucintoro al molo del Palazzo Ducale (1727-1729).

Umberto Ravagnani

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

IL PRETE CON IL PALLINO DEL MAT…

[320] IL PRETE CON IL PALLINO DEL β€œMATTONE”
(Don Antonio Zonato)

Proseguendo la carrellata dei religiosi che Montebello ha ospitato o ai quali ha dato i natali, come don Gio.Batta Sgreva, don. Angelo Arguello, don Matteo RoncΓ  ed altri, un posto di rilievo, per la sua intraprendenza che ne onora le origini, lo merita senz’altro don Antonio Zonato. Il giovane Pietro Zonato si stabilΓ¬ nel 1854 a Montebello, sposando una ragazza del posto, Giustina Frigo. Quello stesso anno la coppia di sposi fu allietata dall’arrivo della primogenita Rosa destinata in futuro a condividere con la sorella Pia la vita quotidiana del fratello Antonio, nato nel 1867, e predestinato alla carriera sacerdotale.
Una vera nidiata di pargoletti quella messa al mondo da Giustina Frigo nell’arco di 17 anni, almeno una dozzina! A chiudere le nascite arrivΓ² nel 1877 Maria di ben 23 anni piΓΉ giovane della sorella maggiore.
Antonio Zonato fin dalla fanciullezza si dimostrΓ² un diligente scolaro con la vocazione del sacerdozio. Per raggiungere questo obiettivo si impegnΓ² intensamente negli studi e, dopo averli conclusi con successo, fu ordinato sacerdote. Alla fine di luglio 1892, celebrΓ² la sua prima messa nella chiesa di Santa Maria di Montebello. Credo che subito dopo questa data la famiglia Zonato abbia lasciato Montebello poichΓ© nello β€œStato d’Anime” parrocchiale del 1899 non Γ¨ presente alcuna famiglia con questo cognome.
Pochi mesi dopo la celebrazione della sua prima messa divenne cappellano a MagrΓ¨ di Schio. I quella sede nell’aprile del 1900, essendo venuto a mancare il parroco, fu nominato economo spirituale, incarico che ricoprΓ¬ fino all’arrivo del nuovo pastore. Sempre in quell’anno assunse la medesima carica di economo spirituale della parrocchia di san Pietro in GΓΉ e nel 1904, anche qui in seguito alla morte del suo parroco, ne prese la direzione pastorale.
Ma fu nella parrocchia di sant’Ulderico di Creazzo dove Don Antonio trascorse tutto il resto della sua vita. Pertanto durΓ² solo un anno la sua permanenza a san Pietro in GΓΉ, dopo che nel 1905, vincendo il concorso per diventare parroco di Creazzo, vi fece il suo ingresso il 22 ottobre dello stesso anno. Da questo momento le sorelle Pia e Maria coadiuvarono il fratello abitando nella canonica nei pressi della piazza del paese. Nei primissimi anni di apostolato si prodigΓ² per l’abbellimento della chiesa mettendola giustamente in sicurezza dopo alcuni precedenti crolli del soffitto, e provvide alla dotazione di 5 nuove campane per rimpiazzare anche le due da poco tempo andate in rovina. Alcuni manufatti da lui voluti, visibili anche dalla pianura, furono le tre croci collocate sopra la sommitΓ  di altrettanti siti delle colline. Essendo costruite di legno, durarono ben poco e dovettero ben presto essere sostituite da altrettante di cemento armato nel 1925. La loro inaugurazione vide la partecipazione di almeno 4000 persone provenienti anche dai paesi limitrofi.
Negli stessi anni in cui a Montebello il Prevosto don Domenico Giarolo dava inizio ai lavori di smantellamento della Chiesa di San Francesco per fare erigere al suo posto il nuovo asilo infantile, (1908) don Antonio Zonato, non da meno, si fece promotore della costruzione di una analoga opera vicina alla piazza di Creazzo. Solo che, senza alcun clamore, rimettendoci di tasca propria e aiutato dalla sua famiglia, nel breve volgere di un anno, vide benedire il nuovo asilo dal Vescovo Rodolfi. Com’era consuetudine in passato per altre analoghe strutture, l’organizzazione dell’asilo venne affidata a una congregazione religiosa femminile, in questo caso a quella delle Suore Mantellate di Bologna. A lavori conclusi, l’unico rammarico di don Antonio fu quello di non aver potuto aiutare economicamente la costituenda banda musicale essendo giΓ  gravosamente impegnato per l’asilo, non mancando perΓ² di incoraggiare questa lodevole iniziativa.
La costruzione dell’asilo ebbe un tale successo di iscrizioni (160) da risultare insufficientemente spazioso e perciΓ², nel 1913, il parroco don Antonio commissionΓ² il suo ampliamento con un costo di circa 4000 Lire. Pochi anni dopo scoppiΓ² la Grande Guerra e don Antonio si prodigΓ² non poco sia verso la comunitΓ , sia verso i soldati presenti in paese e non trascurando gli oltre 200 profughi provenienti da Roana che erano stati sfollati a Creazzo. Durante il conflitto ebbe anche l’onore di ospitare in canonica, tra gli alti ufficiali militari, il Generale Pezzella.
Al termine della guerra, complice la difficile situazione economica, don Antonio si fece in quattro per convincere i pochi possidenti terrieri del paese, come il barone Scola, a voler creare nuovi lavori nei campi per dare un minimo di reddito alla popolazione affamata.
Proseguendo nella sua volontΓ  innovativa, fece erigere all’interno del cimitero di Rivella, sopra la collina, una cappella dove anche il suo corpo, dopo la sua morte trovΓ² riposo, e non ultimo, fece ricostruire il bellissimo oratorio posto in pianura dedicato a san Marco. Quando poi, nel 1928, l’amministrazione comunale si propose di ricostruire il vecchio e fatiscente municipio, il suo assenso e parere furono determinanti perchΓ© l’opera trovasse realizzazione. Il precedente vetusto edificio, in passato adibito anche a scuola elementare, aveva registrato, nel 1865, la visita del Prevosto di Montebello, don Vittore Porra in quel tempo Ispettore Scolastico delle scuole di numerosi Comuni dell’Ovest vicentino. L’abitazione del cappellano, nonchΓ© insegnante scolastico, che era ubicata a fianco del medesimo vecchio edificio, trovΓ² cosΓ¬ nuova collocazione nel moderno palazzo comunale.
La sera del 31 dicembre 1932, al termine della cerimonia che chiudeva l’anno, dopo aver salutato in chiesa i suoi parrocchiani, fu colto da un improvviso malore e si spense nel tinello della canonica gettando nel dolore e nello sconforto una intera comunitΓ .

OTTORINO GIANESATO

Immagine: L’Asilo d’infanzia San Ulderico di Creazzo, costruito da don Antonio Zonato nel 1911.

Umberto Ravagnani

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

MILITAR IN MARINA

[318] MILITAR IN MARINA
LINO TIMILLEROCONISTON – Nuovo Galles del Sud (AUSTRALIA)


Cuando che me capita de parlar dialeto, no me tiro indrio. Pì s-ceto chel xe, mejio xe!!! Ma come, mi dovaria tirarme indrio, e no parlare come che go, inparà da me mama e me fradei co jero picinin?! No posso dire anca da me popà parché, tra Svissara prima e Francia dopo par le stajion de le barbabietole da zucaro, el jera casa solo che par le Feste de Nadale.
Me ricordarò sempre cuel che me contava el me paesan Gastone!!! La figura chel ga fato cuando chel jera ndà Militare. In Marina!!! Vinti cuatro misi!!! Ghe tocava ndare in Marina parchè, ndove chel laorava, tuti i aprendisti scomiziava a laorare a 16 ani bisognava che i ndasse in Marina! El mese de Novenbre del 1962 ghe gavea tocà nare a Venessia.
La Cartolina de partensa la ghe jera rivà par tenpo! Ala Stazion del Treno, el gavea caminà drio ala Ferovia. De casa, el stava sol Caselo dela Ferovia parché so popà el fasea el Caselante ala Fracanzana. Co ghe jera la Nebia, anca da casa mia, (Borgolecco), se sentiva i s-ciocchi dei petardi che el Caselante el metea sui binari dela Ferovia. Par farghe savere al Machinista del Treno che la Stazion la jera poco distante! E co ghe xe la Nebia zò ala Fracanzana, la xe ncora pì fissa che no fa in piassa a Montebelo!!!
Gastone el gavea da ciapare l’acelerato dele dΓ² e un cuarto par Vicenza. LΓ  el gavaria ciapΓ  el Direto fin a Venessia. In Stazion el se ga catΓ  con Menego. I jera nΓ  scola nsieme. Dal maestro sicilian! Fin ala cuinta! Dopo, Gastone el jera nΓ  suito a laorare da on parente de so popΓ , e Menego el jera nΓ  scola a Vicenza. E dopo, uno laorava da na parte e chel altro da naltra parte. I se gavea fato micizie difarenti. Menego el nava al Cinema a Arzegnan cola bicicleta. Gastone el nava a Tarossa e a RoncΓ  co la moto a zercarse le morose! Ogni tanto i se vedea in giro: come vala; te gheto catΓ  la morosa…e conpagnia bela… Fin che i se ga catΓ  ala stazion de Montebelo!!! Ghe tocava nare tuti du in Marina!!! I saria stΓ  Coscriti, da far la Festa co saria rivΓ  la so ora, sui Vinti ani. Ma ghe tocava nare in Marina. A disdoto ani!!! A Venessia, bisognava nare fin al Arsenale. Gastone el ga dito suito che lu el savea la stada ?! β€œMa cuale strada” ga dito Menego! β€œcuΓ  ghe xe acua dapartuto!!!” Vaporeto fin a San Marco. A piΓ© fin al Arsenale. Menego el vardava in giro: le Cese, el Canpanile… come on toseto!! Al Arsenale ghe xe stΓ  dito che ghe tocava spetare che rivasse tuti cuei de leva che doveva rivare in te on par de ore. Co jera ora, i saria ndΓ  ala Stazion da novo par nare a La Spezia, in Liguria. (par chi che no lo saveva!) E cussΓ¬ la xe stΓ : tuti sentΓ  so on barcon discuerto, pian pianelo, co l’acua che se podea tocarla cola man. De San Marco se podea vedare anca el Canpanile parchΓ© so la Piassa ghe jera luce dapartuto! Ala Stazion, i xe stΓ  messi tuti drento a un vagon che de pΓ¬ veci no podea esserghene! Tuti schizzΓ  e sentΓ  sui sentarini uno davanti a chelaltro, sia de cuΓ che delΓ . Ghe jera tusi da tute le parti: Vicentini, Trevisani, Padovani e Veronesi. Anca Furlani, ma chissΓ  da ndove. E Triestini! Ma nissun parlava Talian. No ghe jera bisogno!!! I se capiva istesso. I parlava, se diria desso, on dialeto β€˜Interprovinciale’!… Ma no a La Spezia!!!…
Dopo essar stΓ  in giro tuta la note, co tre ore da spetare a Bologna. Dopo essar nΓ  vanti a tochi e boconi sui monti dale parte de la Garfagnana, el vagon xe rivΓ  a La Spezia! Ale 10 dela matina!!! LΓ  ghe jera du Marinai in divisa bianca. Ala bona, i marinai in divisa bianca i ga inscuadrΓ  tuti par tri e i li ga portΓ  fin ala Caserma. RivΓ  in Caserma, a tuti cuei tosati, ghe xe stΓ  mostrΓ  ndove che jera la Mensa, el Spacio, i gabineti e su fin al Dormitorio. Prima de nar magnare a mesojorno, i xe stΓ  messi a scuadre de dodese: dodese par tola. Xe stΓ  fata la conta par vedare chi che saria stΓ  i dΓΉ che ghe tocava lavare i piati e la pegnata del magnare! Par fortuna no ghe ga tocΓ  a Gastone e a Menego! Ala sera, stessa roba, e anca lora, Menego e Gastone i la ga passΓ  lisia!!! Finio de magnare, i se ga messi a far du passi sol β€˜Quadrangolo’ ndove che vignea fate le Marce. El Spacio el jera lΓ  in fondo e Gastone el volea conprarse le sigarete. Ghe xe ndΓ  vizin on Marinaio co la Divisa Blu chel ghe ga dimandΓ  se i volesse conprare sigarete? Na β€˜steca’ par 4.000 lire. De contrabando: sigarete Mericane. No grasie. I jera lΓ¬ par rivare al Spacio e ghe riva vizin on Prete. Grando, cola Tonega bianca da Prete. β€œBuonasera ragazzi, io sono il Cappellano Militare, Don Mariano. Siete arrivati in molti oggi. Voi due da dove siete?” Gastone el dise: β€œ Nialtri vegnemo da Montebello Vicentino.” E Don Mariano:” Ma lΓ  non c’é il Mare!” β€œLo savemo” dise Menego,” ma no savemo gnanca noare!!!” E Don Mariano: β€œAh, per quello, imparerete subito.” El va vanti disendo: β€œScusate se ve lo chiedo, ma, da bravi ragazzi, mi dovete dire la veritΓ : bestemmiate anche voi due, come tutti i Veneti?” β€œ Mi no!” dise suito Menego. β€œMi – dise Gastone – tiro calche saraca ogni tanto, se calchedun me fa inrabiare.” β€œBravi, bravi, – fa ancora Don Mariano -,Β  Γ¨ la prima volta che andate fuori dal Veneto?” Gastone el dise che lu el xe stΓ  fin a Vercelli dai so Zii e Menego el conta chel xe ndΓ  fin a Torino con so mama a catar so zia Suora. Alora Don Mariano dise:” E l’Italiano? Non lo avete mai parlato?” Menego e Gastone i se ga vardΓ  in facia! Suito dopo Menego el dise: β€œEl me scusa Don Mariano, ma lu vorissilo che mi me metesse a parlare in lingua co Gastone che semo nΓ  scola insieme fin da picinini?” Don Mariano, co la Tonega bianca da Prete dela Marina Miltare, el xe restΓ  a boca verta! Ma el xe ga messo suito a dire: β€œNo, con lui puoi parlare il vostro dialetto.Β  Γ‰ con me che dovresti parlare Italiano! CosΓ¬ ti potrei capire meglio! E sarΓ  con i vostri superiori che dovrete parlare Italiano. E prima lo farete, meglio sarΓ  per voi!!! Ma ora vi lascio, Pace e Bene.” Gastone el xe ndΓ  casa suito, pena pasΓ  la Visita: solo du denti in boca! Menego el ga dovesto parlar Talian!!! A Catania no se podea far de manco!!!
(Lino Timillero Coniston 12-2-2018 Revised as Linus Downunder 22-4-2018)

Foto: La stazione di Montebello negli anni 50 del Novecento (rielaborazione grafica Umberto Ravagnani).

Umberto Ravagnani

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

UNA TIRATA DI CAPELLI

[317] UNA TIRATA DI CAPELLI

L’esercito regolare della Repubblica di Venezia era integrato da alcune migliaia di soldati del territorio inquadrati in una struttura detta β€œCernide”. Erano uomini che, pur continuando nella vita civile i loro disparati mestieri, all’occorrenza venivano mobilitati. Per mantenere efficienti queste truppe di riserva, venivano periodicamente organizzate delle β€œmostre” ossia esercitazioni armate: nel territorio vicentino si tenevano solitamente in quattro localitΓ  diverse, tante quante erano le cosiddette β€œbande” composte da circa 500 militi ciascuna.
Il vicariato di Montebello con quello di Brendola, Orgiano, Barbarano e la podesteria di Lonigo, apparteneva alla β€œBanda della Riviera” con sede operativa nella cittΓ  leonicena. Le altre tre β€œbande” erano la β€œBanda Marostegana”, la β€œBanda della Valle di Avessano ossia Valdagno”, e la β€œBanda del Pedemonte” che includevano tutti gli altri vicariati del territorio vicentino. Eccezionalmente le esercitazioni si tennero anche a Sandrigo, Thiene, Barbarano e Montecchio Maggiore scatenando talvolta il malcontento e i malumori di alcuni paesi che trovarono assai scomode alcune sedi.
(Una figura particolare fra i componenti della β€œcernide” di Montebello fu Antonio Gaspari. Nel 1759 egli ricoprΓ¬ l’incarico di tamburo maggiore della β€œBanda della Riviera” che gli assicurava un salario mensile di 4 Ducati da riscuotere presso la Camera fiscale di Vicenza.)
Nel corso del settecento, per mettere tutti d’accordo sulla localitΓ  nella quale fare le manovre, e soprattutto per contenere le ingenti spese occorrenti, il governo centrale veneziano decise che queste in futuro si sarebbero ridotte ad un unico evento annuale da tenersi nella cittΓ  capoluogo. La decisione si rivelΓ² quanto mai inopportuna.
Il problema nacque allorchΓ©, in occasione della β€œmostra” in cittΓ , oltre a 4000 soldati regolari, si riversarono pure i circa 2000 componenti delle 4 β€œbande” del territorio. Come ebbe a dire preoccupato il PodestΓ  di Vicenza nel comunicarlo al Doge: sono giovani che in buona parte provengono dai luoghi montani, e perciΓ² di genio fiero che portano con sΓ© armi lunghe e corte e resi piΓΉ arditi e vivaci dalla loro unione, imprimono colle loro grida e continue archibugiate la soggezione e il terrore. Il comportamento di queste soldataglie costringono persino le guardie delle porte di accesso della cittΓ  ed altre preposte all’ordine a ritirarsi nelle loro case. Le violenze si estendono alle botteghe e osterie che sono costrette a forza ad aprire i battenti agli esagitati.
In una lettera del governo veneziano del 7 aprile 1773 cosΓ¬ venivano definiti i componenti della β€œCernide”: truppe di scandalosi, temerari inquisiti villici, audaci perturbatori della pace comune dei cittadini e degli abitanti. Riscaldati dal vino tolgono a forza vettovaglie senza pagarle muniti di pistole lunghe e corte. Vendono considerevoli quantitΓ  di tabacco di contrabbando sul campo delle β€œMostre”.

Si pensa d tornare al primitivo sistema.
Una ventennio piΓΉ tardi le esercitazioni vennero addirittura sospese per qualche tempo e ripristinate con poca fortuna nel 1794, tre anni prima della caduta della Repubblica di Venezia. Infatti a quella data la β€œBanda della Riviera o di Lonigo”, alla quale apparteneva anche Montebello denunciΓ² amaramente che la sua armeria non aveva fucili sufficienti da garantire un valido addestramento, segno premonitore della strisciante decadenza di Venezia.
Un episodio curioso, avvenuto alla conclusione di una β€œmostra”, ci viene raccontato dal notaio montebellano Francesco Camera.
Il 21 maggio 1794 il piccolo esercito di montebellani della β€œcernide”, forte di almeno una cinquantina di componenti, ritornΓ² al paese di origine dopo aver completato le previste manovre. In passato, al rientro dalle β€œmostre”, una volta arrivati al ponte che dΓ  accesso al paese, i partecipanti erano soliti annunciare il loro arrivo scaricando sia in aria che per terra i loro archibugi, prima di doverli restituirle all’armeria di Lonigo.
Nonostante le raccomandazioni di alcuni componenti dell’allegra brigata di astenersi dallo sparare per terra, per non sollevare polvere e sassi che giΓ  altre volte avevano causato dei feriti, Angelo Collalto di Gio.Batta scaricΓ² sulla strada il suo fucile. La disapprovazione fu unanime, ma Antonio Scolaro non si accontentΓ² del semplice rimprovero e diede al Collalto una forte tirata di capelli. Tutto sembrava essersi esaurito con questo atto, forse un po’ violento, senonchΓ© il giorno seguente l’offeso querelΓ² Francesco Scolaro chiedendone la giusta punizione.
Ovviamente il querelato si difese e la diatriba si protrasse per gran parte dell’estate quando, il 17 agosto, finalmente i due litiganti si riconciliarono con la totale approvazione della comunitΓ  montebellana.

OTTORINO GIANESATO

Immagine: Soldati del territorio veneziano inquadrati in una struttura detta ‘Cernide’ (rielaborazione grafica di Umberto Ravagnani).

Umberto Ravagnani

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

ANTONIO ZANESCO

[316] ANTONIO ZANESCO
Un eroe di altri tempi

Oggi vogliamo parlare di un altro eroe montebellano: Antonio Zanesco, un eroe d’altri tempi, tempi nei quali il direttorio di allora, riuscΓ¬ a fondere idee, aspirazioni, frustrazioni dei reduci della Grande Guerra, in un movimento politico che fin dall’inizio ebbe una chiara ispirazione rivoluzionaria.
Antonio nacque a Montebello il 13 giugno 1907 e morΓ¬ in terra d’Africa il 3 dicembre 1935. Bruno Munaretto nell’opuscolo a lui dedicato cosΓ¬ lo descrive: β€œUna fronte vasta e pensosa incorniciata da biondi, ondulati capelli, uno sguardo fermo e sereno ombreggiato dall’arco di sopracciglia perfette, un naso di romano, profilo volitivo pari al taglio della bocca, alla mascella possente, al mento quadro, al collo saldo, vigoroso come l’intera persona”.
Da giovanetto, al contrario dei suoi coetanei, amava fantasticare su quanto aveva imparato a scuola sulle eroiche battaglie, come quella dell’8 aprile del 1848 a Montebello, o quelle della Grande Guerra che costarono 100 caduti al nostro paese, o ancora al Generale Giuseppe Vaccari che fu decisivo per la vittoria dell’Italia dopo la disastrosa disfatta di Caporetto.
Antonio Zanesco, che lamentava spesso di non aver potuto partecipare alla Grande Guerra perchΓ© troppo giovane, fu tra i fondatori del Nucleo Azzurri di Dalmazia di Montebello. Egli, con i suoi amici, sognava che un giorno la terra Dalmata sarebbe tornata italiana.
Quando nell’azienda del padre il lavoro cominciΓ² a scarseggiare Antonio lasciΓ² Montebello per portarsi nell’Agro Pontino per partecipare come assistente alla costruzione di Sabaudia che, quindi, diventΓ² la sua nuova patria adottiva. TrovΓ² modo anche di concorrere, in una piccola parte, alla realizzazione del film β€œPassaporto rosso” del 1935, diretto da Guido Brignone, i cui esterni furono girati proprio a Sabaudia.
Nello stesso anno 1935 l’Italia di Mussolini riprese la via dell’Impero e cercΓ², con l’azione propagandistica che lo distinse, volontari per la terra d’Africa. Antonio non ci pensΓ² due volte e abbandonΓ² il lavoro per portarsi verso nuovi lidi. Dopo aver rassicurato i genitori con una lettera andΓ² a Napoli per imbarcarsi sulla nave β€œBelvedere” diretta in Africa.
Sbarcato sul suolo africano Antonio venne preso subito da una β€œfebbre eroica”. CosΓ¬ scrisse ai suoi genitori a Montebello: Β« Non so quanto rimarremo qui, ma certo pochi giorni. Poi si partirΓ  alla volta dei confini in attesa dell’ordine di attaccare e di andare avanti, sicuri e certi della vittoria, tutta nostra, questa volta, perchΓ© non ci sono alleati come nella guerra passata Β». Ma sta per giungere per lui la prova piΓΉ importante, quella del sacrificio. Il suo martirio non avviene su un campo di battaglia, come tante volte aveva sognato, ma con una tragica imboscata: mentre era uscito dall’accampamento con altri tre compagni per raccogliere legna da ardere, un numeroso gruppo di nemici li circondava e, nonostante la strenua ed eroica resistenza, furono in breve sopraffatti. A terra rimasero i corpi straziati di Antonio e degli altri tre commilitoni. Ad uno di essi fu anche recisa una mano! Tutto Γ¨ finito, per Antonio Zanesco e i suoi eroici compagni Francesco Garzoni, Antonio Pozzato e Giuseppe Cipollina rimase il solo premio al loro sacrificio: una medaglia di bronzo al valor militare. La motivazione, riportata in Gazzetta Ufficiale il 27 giugno 1936 fu questa: β€œComandato di servizio con altre tre camice nere veniva proditoriamente attaccato da un numeroso stuolo di armati. Impegnato volontariamente il combattimento, pur in manifeste condizioni di inferioritΓ , tenacemente lottava reagendo fino a che sopraffatto dal numero dieci volte superiore, cadeva trafitto, fronte al nemico, nel compimento del dovere – DebrΓ¬ (Eritrea) 3 dicembre 1935 XIV”. Questa Γ¨ in breve la storia di un eroe di altri tempi che ha sacrificato la sua vita sognando una Patria migliore.

Fonte: B. Munaretto, Antonio Zanesco, Vicenza, 1936 – Biblioteca Civica Bertoliana, Vicenza.
Foto:
Antonio Zanesco prima di lasciare Montebello (rielaborazione grafica di Umberto Ravagnani).

Umberto Ravagnani

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

 

UN DON MATTEO NOSTRANO

[315] UN DON MATTEO NOSTRANO

Quando si parla di don Matteo tutti associano questo nome al personaggio magistralmente interpretato dal bravissimo e simpatico attore Terence Hill, pseudonimo di Mario Girotti.
Anche Montebello in passato diede i natali a un don Matteo, certamente non famoso come quello della saga televisiva, ma pure lui molto amato e apprezzato ovunque svolse la sua attivitΓ  pastorale. Fu uno degli ultimi membri della prestigiosa famiglia dei notai (da) RoncΓ  che per oltre un secolo ebbero un ruolo da protagonisti nella vita e nella storia montebellana.
Al tempo in cui Matteo RoncΓ  era ancora chierico (1616) venne a mancare Giacomo, zio paterno, abitante sΓ¬ a Montebello, ma proprietario di una casa anche a Verona. In questa triste occasione Matteo e il fratello Marco ereditarono un liuto, strumento presente nell’abitazione veronese assieme ad un arpacordo, o meglio clavicembalo, e tutto lasciava credere che la cittΓ  scaligera sarebbe in seguito diventata la residenza dei due fratelli. Ma non fu cosΓ¬, perchΓ© Matteo, una volta nominato sacerdote, nel 1621 lasciΓ² per sempre il suo paese natale per diventare parroco di Monteviale, a quel tempo un villaggio di circa 500 anime, appollaiato sopra una collina che gli ricordava molto quella di Agugliana. Circa otto anni piΓΉ tardi scoppiΓ² la tremenda epidemia di peste di manzoniana memoria, proprio quando il notaio Marco, agli inizi della sua attivitΓ , era stato convinto dal fratello Matteo ad operare a Monteviale, dovendo perΓ² farsi carico della saltuaria spola tra questo villaggio e Montebello.
Nel 1630, quando l’epidemia di peste si portΓ² via don Gregorio Gagliardi, arciprete di Santa Maria (e san Vitale) di Montecchio Maggiore, don Matteo colse l’occasione per occupare il posto lasciato vacante che vantava un beneficio ecclesiastico sicuramente migliore di quello di Monteviale. I pochi anni passati alla conduzione della parrocchia di santa Maria di Monteviale furono sufficienti per il religioso a instaurare un rapporto di grande stima e rispetto tra lui e la popolazione che suo malgrado accettΓ² a malincuore l’abbandono della comunitΓ . Il suo sostituto fu don Ottavio (dalla) Tavola appartenente ad una facoltosa famiglia di cittΓ .
Don Matteo rimase a Montecchio un paio di anni durante i quali il fratello Marco, invece, continuΓ² a rogare sia a Monteviale che nel nuovo paese scelto dal fratello sacerdote.
Purtroppo i rapporti tra don Ottavio Tavola e gli abitanti di Monteviale, che nei primi anni erano stati senza screzi di sorta, a causa di una ereditΓ  si guastarono irreparabilmente al punto che la popolazione ne chiese la sua sostituzione.
Così nel 1647 il notaio Marco Roncà si prodigò e mediò per far rientrare il fratello alla guida religiosa della comunità di Monteviale. I suoi sforzi furono coronati dal successo e fu così che don Ottavio Tavola permutò i benefici della conduzione della parrocchia di santa Maria di Monteviale con quelli della parrocchia di san Pietro di Mossano, allora retta da don Matteo Roncà.
Erano trascorsi sedici anni e don Matteo nel 1647 faceva ritorno a Monteviale con grande soddisfazione dei suoi vecchi parrocchiani.
Nell’agosto dello stesso anno, i fratelli RoncΓ  alienarono tutti i loro beni ed interessi presenti in Montebello, trasferendo cosΓ¬ nel contempo ogni loro interesse a Monteviale. I pochi campi e la casa del paese natale furono acquistati dal conte Alfonso Loschi, appartenente alla famiglia proprietaria della villa sita in localitΓ  Biron di Monteviale, oggi nota come villa Zileri (Motterle).
Nel 1669 l’anziano notaio Marco cessΓ² di rogare in Monteviale, forse per sopravvenuta morte, e l’anno successivo fu seguito dal fratello Matteo.
E’ singolare come a volte possa incrociarsi il destino delle persone. Avvenne che, prima di morire don Matteo fu informato del progetto che la facoltosa famiglia Checcato (alcuni storici hanno confuso questo famiglia con quella dei Ceccato – n.d.r.) voleva realizzare in localitΓ  Costeggiola, a circa un paio di chilometri dalla chiesa parrocchiale di Monteviale.
Era intenzione dei Checcato far costruire, adiacente alla loro casa dominicale, un oratorio accessibile anche agli altri abitanti, dedicato a san Matteo (il palazzo rimaneggiato Γ¨ oggi conosciuto come villa Dal Corno – n.d.r.) PiΓΉ di un secolo prima il loro avo, pure lui di nome Matteo, abitΓ² per qualche tempo a Montebello, dovendo sopraintendere alle β€œpossessioni” dei conti Sangiovanni prima e solo un anno piΓΉ tardi a quelle del marchese Malaspina. Quando poi nel 1559 Matteo Checcato venne nominato procuratore del comune di Montebello, l’atto venne redatto da NicolΓ² RoncΓ , nonno dei fratelli Matteo e Marco!
L’oratorio fu inaugurato un anno dopo la morte dell’anziano sacerdote montebellano dal nuovo parroco di Monteviale. Forse la decisione di dedicare la chiesetta a san Matteo non fu del tutto casuale volendo sΓ¬ ricordare gli avi, ma ringraziare nel contempo il sacerdote venuto da Montebello.

OTTORINO GIANESATO

Immagine: La Chiesa di Santa Maria Assunta di Monteviale (rielaborazione di Umberto Ravagnani).

Umberto Ravagnani

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

IL MAESTRO ANTONIO MATTIELLO

[314] IL MAESTRO ANTONIO MATTIELLO

Il Maestro Antonio Mattiello fu sicuramente la figura piΓΉ importante in ambito scolastico, e non solo, a Selva di Montebello. InsegnΓ² alle Scuole Elementari di Selva, ma anche di Montebello, per ben 48 anni guadagnandosi una medaglia d’oro conferitagli dal Ministero della Pubblica Istruzione per il suo costante e assiduo impegno in campo scolastico.
Ecco una breve nota biografica di suo nipote Claudio Mattiello.
Il Maestro ANTONIO MATTIELLO nacque a Montebello Vicentino il 10 Giugno 1850 e si spense – lucido e sereno – a Selva il 25 Febbraio del 1932. Rimasto orfano ancora giovinetto e senza altri parenti all’infuori del nonno paterno, che esercitava il suo commercio a Montebello, venne da questi amorevolmente accudito e trascorse – raccontava – anni lieti ed anche, dati i tempi, spensierati.
Da lui ebbe i primi rudimenti del sapere, della rettitudine, dell’onestΓ , del lavoro e dell’amore per la Patria. Principii ai quali non venne mai meno durante tutta la vita. Verso i vent’anni si trasferΓ¬ a Selva ed iniziΓ² a fare il fornaio.
PerΓ² la fame di conoscere, di sapere che gli era stata infusa fin dai primi anni di vita, lo spinse a letture via via piΓΉ impegnative (Manzoni, fra i tanti scrittori e poeti, era il suo ideale), cosicchΓ© dopo i primi studi fatti a Montebello, iniziΓ² a prepararsi da sΓ© e tra gli impegni di lavoro e della famiglia nel frattempo creata con una giovane del luogo e presto allietata dai figli, nelle ore rubate al poco sonno e con l’appoggio costante dell’amatissima consorte, riuscΓ¬ a superare gli esami per maestro in quel di Vicenza, brillantemente e – amava ricordare con giusto orgoglio – con le congratulazioni della Commissione Esaminatrice. Era un buon segno per il futuro insegnante, e soprattutto per i suoi futuri allievi! Correva l’anno 1875.
A Selva trascorse oltre sessant’anni, quarant’otto dei quali dedicati all’insegnamento nella scuola del paese.
Da allora e fino alla sua scomparsa a ottantadue anni, Antonio Mattiello (il β€œMaestro” per antonomasia, o meglio β€œel Maestro”) profuse tutto il suo amore, il suo sapere, l’equilibrio del giudizio, oltre che alla famiglia, alla popolazione tutta di Selva.
Egli fu, si puΓ² ben dire, maestro, notaio, avvocato, pacere, trait d’union fra le necessitΓ  dei paesani e le istituzioni. Il suo verdetto, senza l’intervento dei tribunali, metteva la parola fine alle liti, alle divisioni, all’accordo fra eredi, o alla giusta dote della sposa. Col vantaggio, fra l’altro, che faceva tutto questo β€œgratis et amore Dei” …

La scuola. La prima scuola di Selva fu – incredibilmente – installata nella sua abitazione, dove gli scolari piΓΉ indisciplinati e quelli piΓΉ scarsi nel profitto si dovevano fermare anche per alcune ore nel pomeriggio a smaltire sui libri i bollenti spiriti o a rimediare lacune. A tutti non mancava di dare a mezzodΓ¬ qualcosa da mangiare.
Col tempo la scuola si trasferì in due aule ricavate nella canonica di fronte al campanile.
Uomo di grandi ideali patriottici non mancava mai di commemorare nella scuola e fuori gli avvenimenti piΓΉ salienti della storia d’Italia – particolarmente gli piaceva ricordare il Risorgimento. Ogni anno si recava con le scolaresche, assieme a qualche reduce delle patrie battaglie ed alcuni paesani, presso la β€œguglia” di Sorio, sorta a ricordo della sanguinosa battaglia che i giovani vicentini – erano quasi tutti studenti – sostennero nel 1848 contro le preponderanti e bene armate forze austriache.
Durante la Grande Guerra furono innumerevoli le lettere da lui scritte per le mogli e le madri dei combattenti di Selva ed i suoi interventi presso i vari comandi militari per l’inoltro di pacchi destinati ai soldati in prima linea.
Anche lui, come tanti, trepidΓ² per i figli lontani – ne aveva ben quattro, ufficiali al fronte, che fortunatamente tornarono a casa sani e salvi.
Nel 1919 il Ministero della Pubblica Istruzione gli conferΓ¬ la MEDAGLIA D’ORO per le sue benemerenze nel campo scolastico.
Il suo nome infatti era ben conosciuto anche all’infuori del Comune poichΓ© veniva portato come esempio di un particolare metodo d’insegnamento, tanto da venir piΓΉ volte encomiato dai Provveditorati agli Studi di Vicenza succedutisi nel corso del suo cinquantennale indefesso lavoro.
Diede anche vita nel 1894 alla costituzione di una banda chiamata β€œFANFARA ALPINA” con tanto di β€œRegolamento” i cui pinti sarebbero ancor’oggi attuali.
Il vecchio Maestro, nell’immediato dopoguerra (1915-18) promosse una sottoscrizione, cui diede buon contributo, perchΓ© venissero messi a dimora dei cipressi vicino alla Chiesa di Selva in ricordo dei Caduti. Il nome di ciascuno era impresso su una targa apposta sul tronco dell’albero. Diceva commosso – ricordo – che cosΓ¬ gli sembrava di vedere un plotone di paesani soldati che non avevano fatto ritorno alle loro case …
Da piΓΉ parti ebbe sempre elogi e riconoscimenti, espressigli in piΓΉ occasioni anche dal figlio illustre di Montebello, Il Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Vaccari.
Per tutta la vita la sua grande soddisfazione fu quella di ricevere lettere e cartoline β€œsenza errori” dai suoi vecchi scolari sparsi per il mondo, che avevano lasciato il cuore a Selva e serbavano il ricordo del β€œMaestro Matielo” ed ebbero i suoi insegnamenti come esempio nella vita e nelle spesse volte fulgida carriera.
Selva di Montebello Vicentino, il 20 Giugno 1998
Claudio Mattiello

(Dal libro “LA SCUOLA VECCHIA ELEMENTARE di Montebello Vicentino” di Ottorino GianesatoUmberto RavagnaniMaria Elena Dalla Gassa).

Foto: Il Maestro Antonio Mattiello davanti alla sua casa a Selva di Montebello (cortesia Anna Biasin).

Umberto Ravagnani

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

BORGOLECCO STORY (13)

[313] BORGOLECCO STORY (13)
LINO TIMILLEROCONISTON – Nuovo Galles del Sud (AUSTRALIA)


Correva tra le acacie, silenzioso, sulla neve che diventava acqua. Il rastrellamento cominciava all’alba e, in quella notte nebbiosa, l’alba non sarebbe venuta. Mario aveva vent’anni, nel 1944! Scappava perchΓ© lo volevano al servizio militare, e, per i renitenti di leva, c’era la deportazione o la fucilazione. Molti giovani stavano nascosti. Il figlio del sacrestano nella cupoletta del campanile che, quando suonavano le campane, proprio sotto di lui, sentiva tremare tutto. Altri sulle colline, tra una casa sperduta, una grotta umida. O un buco sottoterra, nascosti a dovere. E Mario scendeva il bosco di acacie, incurante dei rami che gli sferzavano la faccia. La voce del rastrellamento, gliela aveva portata la ragazzina della famiglia che gli dava qualcosa da mangiare. Aveva sentito, a scuola, la maestra parlare ad alta voce col direttore: β€œDomattina presto li prenderanno tutti e, quando li fucileranno…”. Gli scarponi erano fradici di acqua e neve. Non sentiva piΓΉ i piedi. E una spina continuava a muoverglisi in petto, una lunga spina, resistente. Aveva paura che fosse giΓ  l’alba e, in quella scura nebbia, finire tra i fucili di chi lo cercava. Pensava a questo, Mario. GiΓ  gli facevano morire la madre, a furia di interrogarla per sapere dov’era lui. Pensava che sua madre sarebbe morta di crepacuore, se lo avessero preso. Se continuava a scappare, sapendolo vivo, le si sarebbe fatta forza. E avrebbe ancora resistito agli interrogatori. Da Pasqua non la vedeva; e adesso c’era la neve e la pioggia. ChissΓ  dove avrebbe passato Natale? La nebbia, piΓΉ scendeva dal colle piΓΉ s’infittiva. Si condensava sui rami delle acacie e dei castagni, spogli. E gli gocciolarono in faccia le lacrime delle piante. CosΓ¬ non poteva durare. Meglio passargli in mezzo e prendersi un colpo di fucile o una raffica di mitraglia… Ma, allora, avrebbe reso inutile il suo fuggire; gli stenti di sua madre, e suo padre, lassΓΉ, lo avrebbe preso a schiaffoni. E poi, chi gli assicurava che non gli avrebbero sparato… Era stato un β€œBalilla” anche lui. In Quinta classe, dalla β€œCorte di Bellini”, (andava a scuola per la Via Borgolecco, la Stradella, la Chiesa e arrivare alla Scuola. Per non passare dalla Casa del Fascio, la Piazza, la Via G. Vaccari e la Scuola. Aveva camminato per le strade del paese, β€˜implotonato’ coi compagni che marciavano. Disciplinati, agli ordini. E a scuola, sui libri, c’era solo lui, Mussolini, il salvatore della Patria. Le divise nere, adesso, erano proprio vestiti di lutto. Dov’erano, il funerale non tardava… Il latte e la polenta, trangugiati prima di partire, non lo scaldavano più’. Fu costretto a fermarsi per una improvvisa mossa di corpo. Saranno state le tre, ed era ancora lΓ¬! FinΓ¬ di abbottonarsi i pantaloni correndo. Doveva mancare poco al piano, la zona piΓΉ pericolosa. Tutte le strade sarebbero state comandate dai soldati. Restava solo la via dei campi; ma, con quella sporca neve per terra, ci avrebbe messo un’eternitΓ . Doveva attraversare dieci chilometri di piano e portarsi alle colline di fronte. Lo avevano rastrellato da poco. Sull’Agugliana sarebbe stato un po’ piΓΉ sicuro. Aveva dei parenti lassΓΉ che lo avrebbero aiutato, in qualche modo. Doveva attraversare il piano e rimaneva, ancora e soltanto la via dei campi. Con quella sporca neve per terra, sarebbero stati poco lontani da essere una palude. Avrebbe desiderato di bere un goccio di grappa nostrana, di quella fabbricata di nascosto. Quando ne restava poca nell’alambicco, per vedere se era ancora buona, le si dava fuoco e, finchΓ© bruciava, era buona. Almeno avesse fatto freddo, cosΓ¬ l’acqua degli innumerevoli fossi, tra un campo e un altro, si fosse ghiacciata per poter passare sopra. D’Estate, sapeva i posti dove il fosso si stringeva, e, con un salto bel fatto, si poteva trovare sul campo e andare a un altro fosso. Ma c’era la nebbia e la neve che diventava acqua. Non sapeva trovare una via d’uscita. La nebbia lo aveva favorito fino ad ora. Adesso avrebbe voluto il ghiaccio per far piΓΉ presto. Al colle del San Gaudenzio, come a Sarego, in pianura, camminava tra i campi. Dove la strada aveva due cunette, attraversΓ². Restava da arrampicarsi sulla alta scarpata della ferrovia, con molta attenzione. Scendere e poi c’era il Chiampo, che d’inverno, per fortuna, ha poca acqua o niente. Passati il Brendola, il GuΓ  e l’Acquetta, restava da arrampicarsi sulla alta scarpata della ferrovia, con moltissima attenzione. Attraversarla, scendere e poi per un sentiero per non salire sulla strada piΓΉ in giΓΉ. C’era anche un paese lΓ¬ vicino, il suo paese! Tra poco avrebbe saputo l’ora, quando le campane avessero chiamato per la Messa prima. Anche sua madre sarebbe andata alla Messa prima. Mario avrebbe desiderato di essere con lei… E che tutto il freddo che aveva non fosse vero… Pregare con sua madre… Assistere la Messa di suffragio per il padre morto e vedere contenta sua madre… Ma doveva far attenzione! Qua e la, c’erano delle buche, fatte dallo scoppio delle bombe gettate contro la ferrovia dagli aeroplani… Sorio, Terrossa, alla Santa Margherita ed era salvo… Era giunto sotto l’argine del Chiampo, suonarono le campane: erano le sei del mattino…
Ecco, ora ho finito. Mario lavora con me da Pellizzari. Ha quarant’un anni adesso. E lui mi racconta le vicende che gli sono capitate. Ed io, con la mia curiositΓ , sono soltanto un giovane e lo sarebbe stato anche lui, se le cose della guerra, se non fossero esistite. In Via Borgolecco, nell’aria di morte che alitava nella β€œCorte di Bellini”, dell’Autunno del β€œ1944”, la madre di Mario aspettava suo figlio ogni giorno. E Mario non odia nessuno. Molti sono morti, chi da una parte e chi da un’altra, e lui Γ¨ vivo e lavora. Ed ha assistito la sua cara mamma mentre moriva, contenta di averlo vicino… (San Valerio e Santa Costanza 27-11-1965 Revised 11-4-2022).

Foto: Panorama di Montebello dall’argine del Chiampo negli anni 50 del Novecento. (cartolina postale, collezione privata Umberto Ravagnani).

Umberto Ravagnani

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

LA DURA ATTIVITΓ€ DEL BECHARO

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

RAIMONDO BATTISTELLA

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

MONS. BORTOLO CASTEGNARO

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

L’ULTIMA PREDICA

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

BORGOLECCO STORY (11)

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

GUARDIE E LADRI

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

I TRE CAMPANILI

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

BORGOLECCO STORY (12)

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

LA NOBILTΓ€ D’ANIMO

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

SUOR GABRIELLA MENEGON

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

I MORARI E L’ANTICA FILANDA

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

L’OSTE DI MONTEBELLO

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

LA CHIESA DI AGUGLIANA

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

DON GIO.BATTA SGREVA

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

ARRIVA L’ILLUMINAZIONE ELET…

[298] ARRIVA L’ILLUMINAZIONE ELETTRICA A MONTEBELLO

L’uomo ha convissuto per molti secoli della sua storia con il buio e la semioscuritΓ ; solo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento si cominciΓ² ad illuminare le strade delle cittΓ  e dei grossi centri urbani con le lampade a olio e a petrolio; ma bisogna arrivare al Novecento per un’applicazione economicamente conveniente con l’energia elettrica per l’illuminazione e l’industria. Il nuovo sistema, basato sull’elettricitΓ , fu reso possibile dal susseguirsi frenetico di ricerche innovative che negli ultimi decenni dell’800 era culminato con la scoperta di nuove sorgenti elettriche, prima tra tutte quella dell’arco elettrico: la luce intensa e incandescente ottenuta con il filamento al carbonio raggiunse un livello molto elevato. Le caratteristiche formali e tecniche della lampada fine ottocentesca di Edison resteranno pressochΓ© le stesse presenti nelle lampade che ancora oggi utilizziamo, anche se oramai il passaggio alle lampade a led, molto piΓΉ efficienti, le sta rendendo obsolete. L’affermarsi della luce elettrica operΓ² una vera rivoluzione in senso pratico, annullando la differenza tra giorno e notte, con l’apporto di un grandissimo potenziale di creativitΓ .
Montebello non si sottrasse a questa enorme opportunitΓ : 120 anni fa nel 1902 l’Amministrazione Comunale decise di dare inizio alle prove di illuminazione elettrica delle vie del centro e della Piazza Umberto I (ora Piazza Italia) del nostro paese. Il prevosto di quel tempo, don Giuseppe Capovin nel suo diario scriveva: β€œNella sera del 29 novembre 1902, si fecero le prime prove della illuminazione a luce elettrica, nel caffΓ¨ Costa (ora Due Colonne) e nell’albergo Andrighetti, detto Bicochi (ora caffΓ¨ Castello) con bellissimo risultato. Nella sera successiva si illuminΓ², alla stessa guisa, anche la piazza, la via Maggiore, parte della via Borgolecco con soddisfazione generale”. Anche la Chiesa Prepositurale e il vicino Oratorio furono oggetto di prove di illuminazione, con buoni risultati. Don Giuseppe Capovin continua: β€œAnche il Marchese signor Luigi Carlotti, per il suo palazzo (ora conosciuto come VILLA MIARI), ha giΓ  fatto collocare ben 72 lampade e si attende, al momento dell’inaugurazione, uno splendido spettacolo.”
Il nostro socio fondatore Amelio Maggio, nel suo libro scritto a quattro mani con Luigi Mistrorigo β€œMontebello Novecento” commenta cosΓ¬ l’evento: Β« Finite le prove con esiti senz’altro positivi, ben presto l’illuminazione elettrica diventerΓ  operante all’interno della vita civile e sociale del paese. Inoltre, se in un primo momento il suo uso era quello di illuminare vie, strade, piazze, interni abitativi e, in qualche caso, pure uffici e luoghi di lavoro, in fase successiva si cercherΓ  di farla diventare forza motrice nelle diverse attivitΓ  economico-produttive.
Ma il fatto che essa entrΓ² nelle abitazioni private, per illuminarle nelle lunghe notti d’autunno e d’inverno, comportΓ² notevoli cambiamenti negli stessi modi di vivere all’interno di esse. Prima del suo arrivo, l’illuminazione domestica veniva fatta a mezzo di lampade ad olio oppure a petrolio, quando non si usava il mezzo piΓΉ rudimentale delle candele. Ma si dava anche il caso, specie nelle abitazioni della povera gente, che, mancando dei mezzi occorrenti per l’acquisto di quanto sopra, ci si doveva rassegnare a vedere un poco illuminata la cucina dalle lingue di fuoco sprigionate dalla legna messa ad ardere nei focolari.
Il focolare, per l’appunto. Esso era allora il luogo di maggiore importanza, richiamo di ogni famiglia. Impossibile immaginarla senza di esso. Se non esisteva, lo si creava subito, giacchΓ©, senza di esso, era impossibile l’esistenza umana all’interno delle case. Era indispensabile per tutti gli usi domestici: per preparare da mangiare; per riscaldare l’acqua onde lavarsi e lavare la biancheria; per fare le braci da mettere negli scaldini per intiepidire le lenzuola del letto prima di coricarsi, nelle notti fredde; per ottenere la cenere che serviva per i bucati delle famiglie. E non basta: sempre nelle lunghe notti fredde d’inverno, le famiglie tutte si radunavano attorno al focolare per i filΓ², cioΓ¨ le lunghe chiacchierate, spesso intercalate dal racconto di tante storie e fiabe, nell’incantesimo dello schioppettio della legna che ardeva, lΓ¬ davanti. Di conseguenza, l’arrivo della illuminazione elettrica, se per un verso rompeva irrimediabilmente vecchie abitudini e consuetudini tipiche delle civiltΓ  pre industriali, per l’altro, invece, rivestiva il paese di un alone di modernitΓ . Il paese, inoltre, sia pure a modo suo, e sulla base delle proprie risorse economiche, cercava di stare al passo coi tempi. D’altra parte, come si Γ¨ avuto modo di sottolineare in diverse occasioni, era sempre stata una sua precipua prerogativa quella di inseguire la modernitΓ  incalzante. Β»

Foto: Quello del Marchese Luigi Carlotti e della Marchesa Anna Miari fu il primo palazzo privato di Montebello illuminato da lampade elettriche alla fine del 1902 (attualmente conosciuto come VILLA MIARI) (elaborazione grafica a cura di Umberto Ravagnani).

Umberto Ravagnani

Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

DON GABRIELE BERTOLA

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

TURISTI PERICOLOSI

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

LA FAMIGLIA PERANA

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

LADRI DI ACQUA

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

LA CASA DELLA SELVA

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.

UN VICINO SCOMODO

Β 

⁕  AREA RISERVATAΒ  ⁕

Per visualizzare questo articolo Γ¨ necessario registrarsi o accedere con le proprie credenziali. La registrazione Γ¨ semplice e gratuita: dal menu in alto oppure dalla barra laterale, scegli AREA RISERVATA β†’ REGISTRAZIONE; inserisci iΒ  tuoi dati e premi su REGISTRAZIONE; ti verrΓ  posta una semplice domanda e, dopo aver inviato la risposta al nostro indirizzo, in breve tempo, riceverai l'approvazione della tua richiesta. Potrai quindi entrare nell'area riservata con ACCEDI usando l'indirizzo e-mail e la password scelti nella fase precedente.

Gli articoli dal 2001 al 2020 compreso sono stati raccolti in un volume riccamente illustrato, disponibile presso la nostra redazione (AUREOS 2001-2020) e sono ancora consultabili online previa registrazione al sito. Il libro con la raccolta degli articoli del 2021 Γ¨ in fase di preparazione e sarΓ  disponibile nelle prossime settimane.