INGENTE PASSAGGIO DI PROPRIETÀ

INGENTE PASSAGGIO DI PROPRIETÀ

[389] UN INGENTE PASSAGGIO DI PROPRIETÀ


La famiglia dei Sangiovanni, che proveniva da S. Giovanni Ilarione, era attiva a Montebello già dal Cinquecento. Furono presenti nel nostro paese fino al 1842, anno della morte di Chiara Ghellini, moglie di Francesco Sangiovanni. Nel nostro paese tre erano i centri agricoli dei conti Sangiovanni. La Pra dove si era sperimentato la coltura del riso, con mulino da frumento e poi pila da riso. Borgolecco, ovvero la nostra zona Gamba, detta, all’epoca, Parco delle Cesure.1 La Gualda, casa ex Villardi, con oratorio di S. Giacomo. Dei Sangiovanni (Annibale) era anche la zona che sarà poi villa Pasetti-Freschi e la casa dei Pasetto con i campi fino al ponte della Fracanzana. Con un testamento datato 20 maggio 1806 del conte Francesco Sangiovanni, le sue proprietà a Montebello passarono al nobile Lodovico da Schio, mantenendo per la propria moglie, Chiara Ghellini, l’usufrutto fino ad un eventuale secondo matrimonio.2
Con l’atto di vendita riportato in appendice di questo articolo i nuovi proprietari, Lodovico Da Schio e il figlio Giovanni, cedettero il loro latifondo di Montebello a Gaetano Pasetti, padre di Giuseppe3 futuro sindaco del nostro paese.
Nella descrizione dei vari terreni e case che passarono di mano troviamo il toponimo “Seraglio” che corrispondeva pressoché all’area occupata oggi dalla cosiddetta “zona Gamba” e che, in un disegno del 1709 del perito Francesco Miolato, era indicata come “parco delle Cesure”. Si tratta di un’area di oltre 60 campi di vario tipo: arativi, dedicati al pascolo, con piante di ulivo, ecc.

Nel “Seraglio” era presente anche una “giassàra” (ghiacciaia), indicata anche nel suddetto disegno del Miolato, e collocata all’incirca dove si trova oggi un grande condominio vicino all’Ufficio Postale.
A Montebello sono tre le “giassàre” note: oltre a quella del “Parco delle Cesure”, ce n’era una in un punto non ben definito tra Via Roma e Via Trento, all’interno dell’antico muraglione che dà sulla strada e un’altra, della quale abbiamo già parlato nell’articolo  [205] Villa Anselmi-Schroeder a Montebello. Si tratta di costruzioni di varia forma e oltre al suo utilizzo privato come a Montebello, in molte località a noi vicine come la Lessinia costituivano una fonte notevole di reddito (se ne può ancora osservare una molto bella sulla strada che collega Bosco Chiesanuova con Erbezzo). Il ghiaccio era tagliato in inverno da vicine buche naturali o scavate appositamente e quindi riempite d’acqua. Parte della costruzione è interrata per consentire la conservazione del ghiaccio nei mesi caldi.
In estate il ghiaccio era caricato in blocchi su carrette a traino animale e portato nottetempo nei centri abitati della pianura, per essere poi venduto e utilizzato per la conservazione dei prodotti alimentari nei negozi e nelle case. Verso gli anni cinquanta del Novecento il loro utilizzo andò scemando a causa della diffusione degli impianti di refrigerazione sia domestica che industriale.

APPENDICE
LODOVICO E GIOVANNI da SCHIO VENDONO AL SIGNOR GAETANO PASETTI 7 CASE, UNA DOMINICALE E 139 CAMPI IN MONTEBELLO (ULTERIORI CAMPI 120 NELLA CONTRA’ DI FARA) PER LIRE 180.000.

L'ATTO DI VENDITA

REGNO LOMBARDO VENETO

Correndo l’anno del Signore 1824, martedì 28 del mese di settembre.

In nome di Sua Maestà Francesco Primo Imperatore

In vigor del testamento 20 maggio 1806 del fu Co. Francesco Sangiovanni, il Nob. Lodovico da Schio divenne proprietario, tra gli altri, degli infradescritti beni con fabbriche dei quali è usufruttuaria, in vita di lei durante, o fino a che fosse per passare ad altre nozze, la Nob. Chiara Ghellini vedova del suddetto testatore colle facoltà e come in detto testamento.

Fu essa Nob. Chiara Ghellini coll’istrumento 1824 22 maggio, atti infrascritti, privata d’ogni suo credito, anco dotale, della facoltà lasciata dal fu conte Francesco mediante l’assegnazione di altri beni, così che, in grazia delle autorizzazioni postate dal detto istrumento, e dei titoli creditori derivanti dalla disposizione del medesimo testatore, non compare alla stessa fino all’epoca di detto istrumento alcuna altra ragione.

Le ragioni proprietarie degli infrascritti beni spettanti al prefatto Nob. Lodovico, mediante la donazione 15 giugno 1821, atti miei, passarono nel nobile Giovanni da Schio figlio del prefatto Nob. Lodovico.

Convinti però di divenire li prefatti Nob. Lodovico padre e Giovanni figlio a delle alienazioni per sistemare gli affari della loro famiglia, hanno col mandato 29 luglio1824, atti miei, eletto loro procuratore il Nob. Almerico Colonese del fu conte Francesco con facoltà di poter liberamente alienare tra gli altri, o tutti o in parte, dei beni in Montebello, attualmente usufrutti della Nobile Signora Chiara Ghellini Sangiovanni, il quale ha trovato di concludere col Signor Gaetano Pasetti del fu Giuseppe il presente contratto di vendita e compreso colli fatti, modi, condizioni seguenti.

Costituiti pertanto avanti a me notaio (seguono i nomi dei contraenti) ………………………

primo – il suddetto Nob. Colonese procuratore facendo per li predetti Nobili Lodovico e Giovanni da Schio ………………………

aliena al Signor Pasetti Gaetano che per sé e gli eredi acquista gli infradescritti beni con fabbriche con tutti gli oneri, diritti, giurisdizioni e servitù a detti beni e fabbriche competenti ………………………

 secondo – resta comunque dichiarato che ogni spazio di terreno su cui avessero diritti li venditori lungo la mura del Brolo e Seraglio all’esterno della mura stessa s’intenderà compreso nel presente contratto ed ogni diritto inerente. Come pure resta dichiarato che al cessare dell’usufrutto dovranno esser tolte tutte le servitù cogl’immobili alienati per conto delle due case contigue che rimangono ai venditori e che non sono abbracciate dal presente contratto, e diviso ogni foro di comunicazione.

 terzo – valore totale della compravendita Lire Venete 180.000

 quarto

 quinto

 sesto – non sarà tenuto esso Signor Pasetti né meno a quei titoli di credito che anco sopra li beni alienati per carichi straordinari o altro potesse farsi la suddetta Nobile Signora Chiara in dipendenza del suddetto testamento 1806 durante l’usufrutto posteriormente al suddetto istrumento 22 maggio 1824 e né meno alla pensione vitalizia di Lire 4.000 alla medesima Signora Chiara, nel caso di passaggio ad altre nozze né alla pensione delle Lire 1.800 milanesi alla Signora Eleonora Sangiovanni da Schio del che tutto dovrà esso Pasetti essere tenuto sollevato ed indenne per parte delli venditori.

 settimo

 ottavo

 nono – il Signor Pasetti Gaetano esborsa Lire Venete 32.000 e per le restanti 148.000 : Lire 68.000 entro due anni ed il restante pagabile in più rate entro l’anno 1830.

 decimo

 undicesimo – siccome il Pasetti acquirente non percepisce li frutti dell’immobili,  col presente acquistati,  durante l’usufrutto della Nobile Chiara Ghellini Sangiovanni, così pel giusto di lui indennizzo resta convenuto che tanto sopra le Venete Lire 32.000  esborsate, come nel superiore nono articolo, quanto sopra l’altre somme da esborsare in ordine al suddetto decimo articolo in sussistenza dell’usufrutto siano tenuti li venditori a corrispondergli l’annua rendita del 5% decorribili dal giorno di ciascun esborso.

                                                                     SEGUONO LI BENI ALIENATI

Numero mappali: 647 – 648 – 649 – 650 – 651 – 652 – 653 – 654 – 659 – 660 – 661 – 662 – 663 – 645 porzione.

Casa fittalizia al civico n° 625 corrispondente al n° 663 di mappa e l’orto che era il giardino del Palazzo demolito che abbraccia il n° 663 di mappa. Confina a levante con Maule Paulo, a monte Righi Pietro, ponente collo stradone,  n° 661, a tramontana la strada.

Le due case fittalizie n° 626 – 627 civici corrispondenti ai n° 659 – 660 – 661 di mappa confinano a levante  di questa ragione con il n° 662, Righi Pietro, Cristofari Marco, Cenzati Giuseppe e Albertini Silvestro, a ponente beni di questa ragione.

Casa rustica con pozzo e vera di pietra con corte e terreno annesso di circa 2 quarti ora coltivato a sparesara la quale apparteneva ad un (palazzo) dominicale ora demolito nella quale casa si entra dalla Contrada Borgolecco suddetta mediante portone con pilastri di pietra e successivo altro portone con pilastro di cotto.

Le altre tre case fittalizie ai n° 630 – 631 – 634 civici e la predetta casa rustica corrispondente  al n° 645 per due parti e 647 di mappa così pure il “Seraglio” e carrezzà appoggiata alla mura del Serraglio stesso, sotto li numeri 645  649 – 650 – 651 – 652 – 653 – 654  dell’analoga mappa.

 Casa dominicale con giardino, pozzo con adiacenze nella Contrà Borgolecco nella superficie di campi 1 e quarti 1. Così pure casa della gastalderia con corte ed adiacenze . Brolo dinanzi al dominicale  di campi 5 e tre quarti censito ai numeri 655 – 656 – 657 di mappa.

Confina a levante Cenzati Giuseppe ed Albertini Silvestro, monte la strada , la Parrocchiale di Montebello, ponente una  stradella, tramontana la  strada.

“Seraglio” pure in Montebello in detta Contrà di Borgolecco confinante a tramontana della dominicale circoscritta di mura in cemento (?) in parte caduta,  della quantità di campi 61 e quarti due circa, con “Giasiagia” (ghiacciaia) cioè campi  39 e 3 quarti arativi, piantà, vignà, in pianura campi 8 e quarti 2 arativi vacui, campi 4 e quarti 1 pascolivi con olivi in monte, campi 4 pascolivi semplici in monte, finalmente campi 15 di bosco ceduo in monte più casotto annesso a detto Seraglio nell’angolo di levante, a mezzogiorno appoggiato alla mura della strada Borgolecco.

Campi 14 e quarti 2 nella Contrà Dugale senza casa censiti ai n° 400 di mappa . Confina la Strada Regia.

Campi 39 nella Contrà di Fara  o Fornace di sotto al n° 250 di mappa

Campi 67   sempre in Contrà di Fara al n° 269 di mappa

                                                         Beni in Montebello dati in ipoteca al signor Paesetti Gaetano

In Contrà della Prà campi 115 con boaria

In Contrà della Prà campi 72

 

OTTORINO GIANESATO

ARCHIVIO DI STATO DI VICENZA
Notaio Fantini Francesco di Vicenza- Villabalzana
Busta n° 4060 – atto n° 2398

FOTO: 1) Panorama della “zona Gamba” di Montebello nei primi anni 70 del Novecento (collezione privata Umberto Ravagnani).
2) Una tipica giassàra (ghiacciaia) molto diffusa all’epoca dei fatti narrati.
NOTE: 1) La ‘cesura‘ indicava un piccolo podere con casa.
2) Da “Santa Maria di Montebello” v. II, p. 261 di Luigi Bedin.
3) Abbiamo già parlato di Giuseppe Pasetti nell’articolo [135] Villa Pasetti (Freschi-Sparavieri).

Umberto Ravagnani

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