[148] LA CHIESA DI SANTA MARIA DI MONTEBELLO (Ultima parte)
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Dal libro “Memorie storiche di Montebello Vicentino” pubblicato nel 1932 da Bruno Munaretto, in breve, la storia della Chiesa Prepositurale di Montebello.
« Il terzo altare a destra di chi entra fu eretto nel 1876 ed Γ¨ dedicato a S. Giuseppe. La pala, lavoro pregevole del Cav. Busato di Vicenza, rappresenta il Transito del Patriarca, il quale Γ¨ raffigurato morente su di un letto poveramente coperto. Lo assistono il Redentore e la Vergine, mentre in alto, fra un nimbo di luce, scende un angelo come per accoglierne lβanima che sta per spiccare il volo verso il ciclo. In un angolo, accanto ad un rozzo sgabello Γ¨ la verga miracolosamente fiorita. Il primo altare a sinistra di chi entra, Γ¨ dedicato a S. Antonio di Padova, la cui statua figura entro una edicola di gotiche forme. Dietro allβedicola, una pala di sconosciuto autore, rappresenta GesΓΉ alla Colonna, consolato da un angelo che scende dal cielo, mandatogli dallβEterno Padre, il quale figura nella parte superiore del quadro circondato da alcuni cherubini. Lβaltare seguente Γ¨ dedicato al SS. Crocefisso. La bella imagine del Redentore appeso alla Croce Γ¨ opera pregevole di Giovanni Gasparoni di Vicenza, il quale la eseguΓ¬ nel 1865. Infine lβultimo altare a sinistra, di chi entra in chiesa, Γ¨ dedicato al SS. Redentore, la cui statua inaugurata nel 1900 alla mezzanotte, nel momento solenne che divideva due secoli, fu scolpita da Pietro Dalla Vecchia di Santorso. Lβaltare maggiore di classica semplicitΓ che si eleva nel mezzo del coro Γ¨ in marmo di Carrara e fu eseguito nel 1852 dallo scultore Pietro Spira di Venezia su disegno del Prof. Lazzeri. Contemporaneamente furono lavorati il pavimento e la balaustrata del coro, per cui dietro al tabernacolo dellβaltare maggiore si legge questa iscrizione :
G. PAOLO CENZATTI
PEL PAVIMENTO LEGAVA
ALTARE E BALAUSTRI
SOCCORRENTE LA CONFRATERNITA
RICOSTRUIVA DEL PROPRIO
IL PREPOSITO
LβANNO MDCCCLII
Sopra le spalliere del coro lavorate in noce nel 1852 dal falegname Antonio Zufelato (1) si ammirano i due grandi quadri ad encausto dipinti nel 1894 dal pittore Ermolao Paoletti di Venezia e rappresentanti uno GesΓΉ ed i fanciulli, lβaltro la Cananea. Tali quadri sono stimati per la luminositΓ degli sfondi riproducenti pittoreschi paesaggi di Palestina, per lβespressione delle figure improntate a nobile realismo e pel movimento dei gruppi armonizzanti con la cornice architettonica.
Dietro allβaltare maggiore, allβaltezza della cupoletta del tabernacolo vi Γ¨ lβorchestra eseguita dal Gasparoni nel 1866, anno in cui fu pure costruito lβorgano da Gio Batta De Lorenzi di Vicenza.
Il pavimento della chiesa eseguito nel 1845 Γ¨ composto da 1067 quadri di marmo rosso e bianco. Nellβinterno della facciata, a sinistra di chi entra, spicca il Battisterio il quale consta di un profondo nicchione, entro a cui sotto la pala rappresentante il Battesimo di GesΓΉ, trova posto anche la vasca in marmo rosso per lβacqua lustrale. In alto, sopra lβarcata, pendono floreali decorazioni, mentre fra le mensole che sostengono la cimasa entro cui figura una grande conchiglia affiancata da festoni di frutti; Γ¨ scolpita questa semplice iscrizione: Β« Fons salutis Β».
Tanto il Battisterio, chiuso da artistica cancellata in ferro battuto, quanto la pala di settecentesco sapore, sono opera del Prof. Gianfrancesco Ghirotti e furono eseguiti nel 1926.
Ed ora diamo uno sguardo ai nuovi lavori di decorazione inaugurati nel 1930, in occasione della festa quinquennale della Madonna, lavori che, a dirlo subito e francamente, non reggono al confronto con quelli che preesistevano molto piΓΉ sobri e meglio armonizzanti con la cornice architettonica della Chiesa, la quale con le nuove tinte, alquanto vivaci ha perduto quel senso di austeritΓ che il pennello di Domenico Cavedon le aveva conferito nel 1905. Le numerose figure di Sante e di Santi, di cui il Noro ha popolato la chiesa, eseguiti parte a tempera e parte ad olio, pur avendo talvolta una espressione pensosa, per lo piΓΉ sono impassibili perchΓ¨ non condotti da mano ispirata. Tuttavia lβAnnunciazione della Vergine che figura nel soffitto, per le movenze intonate dellβangelo e per la morbidezza del colorito Γ¨ una delle composizioni migliori del Noro. Peccato che i panneggiamenti dellβangelo non assecondino le movenze. Meno felice nella esecuzione Γ¨ il quadro gemello rappresentante la Vergine e SantβAnna, gruppo che si perde nel vuoto della scena. Una pittura murale, abbastanza riuscita Γ¨ certamente il sacrificio di Isacco il quale figura nellβinterno della facciata e rappresenta Abramo nellβatto di colpire il figlio nel mentre che lβAngelo apparisce nel cielo per dire: Abramo fermati!
LβAssunzione della Vergine dipinta nellβabside del coro, non Γ¨ certo paragonabile al grande quadro che occupava per intero la parte centrale del soffitto e che fu demolito per mancanza di consistenza (2). Infatti quel quadro era veramente pregevole non solo per la disposizione dei gruppi e per lβarditezza degli scorci, ma anche per lβespressione dei volti, per la morbidezza delle tinte e pel movimento e grandiositΓ della scena, doti di cui purtroppo lβAssunzione della Vergine dipinta dal Noro, difetta.
Attiguo alla chiesa sorge il bellβoratorio dedicato alla Sacra Famiglia inaugurato nel 1887. Esso Γ¨ disegno di Giuseppe Guarda di Montebello come lo dice una iscrizione scolpita nellβinterno dellβOratorio stesso e che suona cosΓ¬ :
QUESTO ORATORIO
SU DISEGNO DEL MAESTRO MURATORE
GIUSEPPE
CHE NE DIRESSE GRATUITAMENTE IL LAVORO
PER CONCORDE VOLERE DEI PARROCCHIANI
CHE VI SPESERO CURE FATICHE DENARO
FABURICATO IN SOLI NOVE MESI
FU DEDICATO ALLA SACRA FAMIGLIA
IL CLERO E LA COMMISSIONE
RICONOSCENTI
La graziosa facciata dellβOratorio Γ¨ di stile rinascimento, mentre lβinterno semplice, non ampio ed a una sola nave, Γ¨ decorato da paraste e trablazione dβordine corinto. Il solo altare in legno Γ¨ dedicato alla Sacra Famiglia la quale figura nella bella pala dipinta dal Boldrin nel 1795. NellβOratorio stesso, oltre al quadro detto del Consiglio, perchΓ¨ una volta figurava nella sala Comunale, si conservano pure dentro ad una piccola custodia foggiata a modo di arca, delle ossa dei Santi Clemente, Felice e Vittoria. Lβultima ricognizione canonica di queste sante reliquie, avvenne il 4 settembre 1719, giorno in cui Andrea Trombetta e Gio. Batta Bordato, governatori della ComunitΓ , si recarono da S. E. Monsignor Vescovo di Vicenza Sebastiano Venier, perchΓ¨ ne riconoscesse lβautenticitΓ , come infatti avvenne. Queste reliquie erano state donate al Prevosto Don Leonardo Sangiovanni dal Signor Giulio Borghi il quale le aveva avute dal Signor Ignazio Brizio Molinos a cui il 24 febbraio 1709 erano state consegnate dal Vescovo di Sabina S. E. il Cardinale Gaspare de Carpineo, che per mandato di Clemente XI le aveva levate dal Cimitero di S. Callisto in Roma.
Accanto alla chiesa prepositurale si innalza la bella torre campanaria sorta su disegno dellβarchitetto Zimello di Vicenza. Essa fu incorninciata nel 1819, come lo dice lβiscrizione incisa sulla prima pietra posta il 16 settembre di quellβanno dai Prevosto Dai Zovi, con lβintervento delle AutoritΓ Comunali. Ecco lβiscrizione:
D. O. M.
MDCCCXIX DIE XVI SEPT.
PRAEPOSITUS PETRUS ANTONIUS DAI ZOVI
Giova ricordare perΓ² che il compimento del campanile avvenne solo nel 1848 e ciΓ² a causa delle condizioni tristissime dei tempi, perchΓ¨ le popolazioni erano state dissanguate dai passati governi. Il fusto della torre campanaria Γ¨ costituito da cinque ordini, riquadrati con lesene agli angoli e distinti fra loro da fascioni, formati da una fascia inferiore e da una guscia con listello superiore. Il primo ordine che si innalza su basamento a scaglioni ed a quattro risalti sopra terra, Γ¨ decorato da una trabeazione ionica sostenuta da quattro colonne inalberate agli angoli, con balaustrata superiore a cui si accede a mezzo di una porta praticata sul ripiano del secondo ordine. Sopra i quattro pilastrini, agli angoli della balaustrata, figurano quattro vasi a foggia di ara con fiamme. La cella campanaria di stile corinzio e di forma quadrata accoglie un concerto di cinque campane fuse nel 1899 (3). Sopra la trabeazione della cella si innalza il tamburo in cotto di base dodecagona, il quale regge la svelta cupola da cui un Angelo di belle forme, scolpito in legno e rivestito di rame, con lβali spiegate sembra sfidare i fulmini ed il tempo. Il campanile misura 45 metri dβaltezza. (4)Β Β»
Umberto Ravagnani
Note:
(1) Allo Zufelato si devono pure i confessionali in noce eseguiti nel 1853 su disegno dellβ ingegnere Paolo Cenzatti e la bussola della porta maggiore lavorata nel 1850 su disegno del Gasparoni.
(2) Il bel quadro dellβAssunta che figurava nel mezzo del soffitto fu inaugurato nel 1886. Esso come scrisse il Prevosto Don Giuseppe Capovin fu incominciato da Valentino Pupin, ma, prevenuto dalla morte, il compimento fu affidato al pittore Tomaso Pasquotti di Conegliano.
(3) Le campane della Prepositurale di Montebello portano le seguenti iscrizioni: Ia O Maria Assunta in cielo – O madre nostra pietosa proteggi – noi tuoi figliuoli. IIa Il tuo patrocinio o Giuseppe Faccia santa la nostra vita – la nostra morte serena – IIIa I padri nostri – O Daniele – Te non invocarono indarno spandesti ristoro di pioggia sui colli riarsi. IVa Propulsa o Rocco – ogni contagio da questβaria salubre. Va Il temporale furiando minaccia – lo disperdi o Vergine Brigida – ci salva dalla grandine.
(4) Il campanile che preesisteva allβattuale era alquanto piΓΉ semplice e basso. Esso, che fu eretto nel 1575. era in cotto con guglia accuminata.
Foto: Interno della Chiesa di Santa Maria a Montebello – L’altare della Madonna di Montebello (APUR – Umberto Ravagnani – 2015).
Per chi volesse approfondire l’argomento sono disponibili i seguenti volumi del prof. LUIGI BEDIN:
L. BEDIN, Santa Maria di Montebello, Vol I, 2011, Montebello Vicentino;
L. BEDIN, Santa Maria de Montebello, Vol II, 2018, Vicenza;
CHI ERA LINO LOVATO?
AI LETTORI: L’Associazione Amici di Montebello sta preparando un evento per ricordare il nostro concittadino LINO LOVATO, pittore e scultore buono, generoso, sensibile, autore di molte opere artistiche. Chi avesse informazioni, aneddoti, suoi quadri, etc., Γ¨ invitato a mettersi in contatto con la redazione tramite e-mail, sms o cellulare (informazioni a fondo pagina).
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