RITROVARE SÉ STESSI

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LA MAGIA DI UN MOMENTO IN CUI TUTTO È POSSIBILE

     Mentre il tramonto avvolge il paesaggio in una luce tenue e rosa, i fiocchi di neve scendono abbondanti, dipingendo tutto con un soffice velo di bianco. Un giovane bambi si ferma tra gli alberi innevati, guardandosi attorno con occhi grandi e attenti. Nel suo sguardo curioso, c’è la magia del primo incontro con il mondo, e l’intero bosco sembra avvolto in un silenzio d’attesa. Natale è alle porte e anche la natura partecipa a questo momento speciale, che ogni anno sembra riaccendere il desiderio di calma e meraviglia.

     Questa atmosfera tranquilla e serena si collega al messaggio di una canzone che riecheggia come una melodia lontana: “A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai” Le parole risuonano come un invito a lasciare da parte le preoccupazioni quotidiane e a riscoprire quella parte di noi che, tra le corse e le responsabilità, resta spesso in silenzio. Questo è il tempo di fermarsi, di lasciarsi andare, di fare spazio ai sogni e alle cose che contano davvero. Natale è il momento in cui possiamo trovare il coraggio di fare di più e di amare di più.

     Il panorama cambia e ci ritroviamo all’interno di una calda baita di montagna. La neve si accumula silenziosa all’esterno, ma dentro, tutto risplende di una luce accogliente. Un grande albero di Natale, addobbato con luci colorate e ornamenti dorati, domina la stanza. Ogni ramo è decorato con cura, e ogni luce sembra raccontare un piccolo desiderio, una speranza accesa proprio per questa notte speciale.

     Vicino all’albero, un camino acceso riscalda l’ambiente con il suo crepitio rassicurante. Sopra al camino, una maschera di Babbo Natale sorride, mentre una ghirlanda è appesa in alto, portando un tocco di natura e di festa. Accanto alla maschera un lumino irradia una luce soffusa, vibrante. Lorena l’ha plasmato con maestria, trasformando un modesto vaso di vetro in un capolavoro. È più di un oggetto: è una testimonianza di calore e passione, capace di rendere straordinario ogni momento semplice. La fiamma del camino danza con un movimento che ipnotizza, riempiendo ogni angolo della stanza di calore e di quella magia unica che solo il Natale sa creare.

     Un gatto, placido e tranquillo, è disteso sul divano e, ignaro di tutto, si dedica alla sua toilette con movimenti eleganti e pazienti. Ogni tanto alza lo sguardo, come a confermare che, per lui, questo momento di quiete è tutto ciò che serve per sentirsi appagato. Accanto a lui, sul tavolino di legno, è appoggiato un copione teatrale chiuso, quasi in attesa di essere aperto, simbolo di avventure ancora da vivere e di storie ancora da raccontare.

     Intanto, su un monitor poco lontano scorrono le immagini della nostra ultima commedia, “La fortuna si diverte”. Ogni scena è un piccolo flashback di momenti vissuti insieme, di risate condivise e di emozioni provate davanti al pubblico. Sopra il monitor, un trofeo teatrale luccica al chiarore del camino, simbolo dei traguardi raggiunti con impegno e passione, testimonianza di una strada percorsa insieme.

     Nel cuore di questa intimità, le parole della canzone continuano a riempire l’aria, sottolineando l’importanza di essere presenti, di dirsi ciò che spesso rimane taciuto. “A Natale puoi dire ciò che non riesci a dire mai” È una frase semplice, ma potente. Natale sembra offrirci l’occasione per svelare quei sentimenti che, forse per timidezza o per abitudine, tendiamo a nascondere. Questo è il momento di lasciarsi andare, di dire a qualcuno “quanto ti voglio bene” senza paure, senza esitazioni.

     La candela dorata sul tavolino brilla in una luce delicata, quasi danzando in sintonia con il fuoco del camino. È come se quella luce rappresentasse la parte più profonda del nostro cuore, quella che, soprattutto a Natale, riscopriamo. Questa festa ci invita a fermarci e a guardare la bellezza nei piccoli gesti, nei momenti di semplicità che, un giorno, diventeranno i nostri ricordi più cari.

     E mentre l’atmosfera si riempie di calore e di serenità, la canzone svela un pensiero più profondo: “È la voglia che hai d’amore, che non c’è solo a Natale, che ogni giorno crescerà se lo vuoi” È un messaggio che va oltre la festa stessa. L’amore, la gentilezza e la voglia di fare di più non dovrebbero essere limitati solo a questo periodo dell’anno. Natale è come una scintilla, un momento che ci ricorda che ogni giorno è un’occasione per essere migliori, per aprirci agli altri, per credere e sognare.

     Quella “luce blu” di cui parla la canzone è il simbolo della nostra capacità di amare, un fuoco che può brillare sempre, se lo vogliamo. Natale ci ricorda che possiamo fidarci di più, essere più aperti, più sinceri. È il momento in cui sentiamo di poter abbattere quelle barriere che a volte creiamo tra noi e gli altri, per lasciare spazio a un contatto autentico.

     Le parole della canzone, ormai familiari, riempiono l’aria di speranza e di una promessa che sembra risuonare ancora più forte nel silenzio della baita: “È Natale e a Natale si può fare di più, per noi” È come se ogni frase ci ricordasse che, anche se il mondo intorno corre veloce, c’è un momento per tutto, un momento per fermarsi e per ritrovare se stessi, per riprendere quei sogni che avevamo accantonato.

     Infine, guardando il grande albero di Natale decorato, ci rendiamo conto che ogni piccola luce è come un frammento di speranza, un piccolo pensiero felice, una promessa per il futuro. Natale è il tempo dei desideri e dei sogni, ma soprattutto è il tempo per fare spazio a ciò che conta. È un promemoria per il cuore, che ci invita a non dimenticare l’importanza dell’amore e della condivisione, non solo oggi, ma ogni giorno.

     Il canto si conclude, lasciando la stanza in un silenzio profondo e quasi solenne. Il fuoco continua a crepitare, la candela continua a brillare e tutto sembra tornare alla sua quiete. Ma qualcosa è cambiato. Natale ha portato un tocco di magia, ha riacceso la luce nell’anima, ha dato vita a una nuova promessa: quella di essere più gentili, di essere più aperti, di fare spazio alla gioia.

 


( L. 101 )

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