6 aprile 2017 : MONTEBELLO VICENTINO – ARRIGO PEDROLLO (1878-1964)
Fin da giovanissimo fu avviato allo studio del pianoforte dal padre, «maestro di banda a Montebello ed organista» (Munaretto, 1932, p. 169). Dal 1892 proseguì gli studi al Conservatorio di Milano, sotto la guida di Amintore Galli, Luigi Mapelli e Gaetano Coronaro. Diplomatosi in pianoforte nel 1897 e in composizione nel 1900 (Memoria per Arrigo Pedrollo, [1965], pp. 4 s.), nel 1902 intraprese una tournée concertistica, come pianista in diverse formazioni musicali, esibendosi in Inghilterra, in Germania, in Polonia, ove incontrò il compositore finlandese Jean Sibelius, e in Russia. A questo periodo risalgono anche le sue prime prove compositive: Terra promessa, poema teatrale che Carlo Zangarini scrisse «per lui dietro il vivo interessamento del poeta futurista Filippo Marinetti e di Sem Benelli» (p. 5), allestito nel 1908 al teatro Ponchielli di Cremona, e Juana, dramma lirico su libretto di Carlo De Carli, opera vincitrice nel 1913 del concorso indetto dalla Casa Sonzogno nel 1912. A partire dallo stesso anno avviò una collaborazione con la casa editrice milanese, che favorì la rappresentazione delle sue opere in Italia e all’estero, soprattutto negli anni Venti. Nel 1920 andarono in scena La veglia, su libretto di Carlo Linati dall’atto unico L’ombra della vallata di John Millington Synge (Milano, teatro Filodrammatici, 2 gennaio), opera ripresa a Londra e New York, e L’uomo che ride, su libretto di Antonio Lega da Victor Hugo (Roma, teatro Costanzi, 6 marzo). Tra le produzioni successive si ricordano Maria di Magdala, dramma biblico su libretto di Arturo Rossato (Milano, teatro Dal Verme, 11 settembre 1924) e due opere rappresentate al teatro alla Scala di Milano: Delitto e castigo (16 novembre 1926) su libretto di Giovacchino Forzano (da Dostoevskij) e Primavera fiorentina (28 febbraio 1932) su libretto di Mario Ghisalberti (dal Boccaccio).
All’attività di operista si affiancarono quelle di direttore d’orchestra e di insegnante. Tra il 1928 e il 1932 fu il primo direttore stabile dell’Orchestra sinfonica dell’Ente italiano audizioni radiofoniche (EIAR) di Milano. In questa veste collaborò con interpreti di prim’ordine, tra i quali Jascha Heifetz, Alfred Cortot e Sergej Prokof′ev. Negli stessi anni venne chiamato a ricoprire importanti incarichi presso alcune istituzioni musicali: dal 1922 al 1962 fu direttore dell’Istituto musicale di Vicenza; dal 1930 al 1941 insegnò alta composizione al Conservatorio di Milano e dal 1941 al 1959 diresse anche il Liceo musicale di Padova. Tra i suoi allievi si ricordano Gianandrea Gavazzeni, Roberto Lupi, Claudio Scimone e Bruno Maderna.
Significativa anche la produzione strumentale, sinfonica e cameristica, che lo occupò soprattutto negli ultimi anni di vita. Tra le composizioni più rilevanti si segnalano il Concerto per pianoforte e orchestra da camera in Re minore (1933-1953), la Suite per orchestra su temi armeni (1950) e il Concertino per oboe e orchestra d’archi (1957).
Erede della tradizione musicale italiana dell’Ottocento, Pedrollo fu «egualmente aperto nei confronti delle voci d’oltralpe, tanto verso la produzione operistica di Wagner e quella operistica e sinfonica dell’opera di Richard Strauss, quanto verso quella di Berlioz, Fauré, Debussy» (Petrobelli, 1965, p. 83).
A eccezione delle edizioni di musica strumentale e delle riduzioni per canto e pianoforte di alcune sue opere teatrali, una buona parte delle fonti musicali delle sue composizioni risulta oggi dispersa. Le sue opere furono pubblicate da diverse case editrici: Sonzogno, Zanibon, Carisch e Casa Musicale Giuliana. Nel 1956 Casa Sonzogno restituì all’autore tutti i lavori pubblicati.
Pedrollo ebbe due figli, che gli sono sopravvissuti: Anna Maria, nata nel 1912 dal primo matrimonio con Emma Bonacini, e Riccardo, nato nel 1916 dal secondo matrimonio con Ada Corbetta (cfr. Pasquali, 2010-11, pp. 20, 23, 108). Morì a Vicenza il 23 dicembre 1964 e venne sepolto nel cimitero di Montebello Vicentino. Nel 1980 il Conservatorio statale di Vicenza, istituito nel 1969 come sede staccata del Conservatorio di Venezia, divenne autonomo e fu intitolato ad Arrigo Pedrollo (dal Dizionario Biografico Treccani).
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