[410] IL MAESTRO GIOVANNI GOBBO
Un esempio di dedizione e impegno nella scuola del dopoguerra
Nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, lβItalia affrontava una fase di ricostruzione sociale ed economica profonda. In questo contesto, il sistema scolastico rivestiva un ruolo centrale, e tra i tanti insegnanti che hanno lasciato unβimpronta indelebile cβΓ¨ Giovanni Gobbo, un maestro che ha dedicato la sua vita allβeducazione dei giovani nel piccolo paese di Montebello. Attraverso la sua βCronaca di vita della scuolaβ, Gobbo ha tracciato un quadro prezioso delle sfide quotidiane che caratterizzavano il mestiere di insegnante in unβItalia ferita ma piena di speranza.
Quando Giovanni Gobbo iniziΓ² ad insegnare nel 1946, lβItalia si stava rialzando dalle macerie della guerra. Le scuole, soprattutto nelle aree rurali, erano spesso in condizioni precarie: edifici danneggiati, aule sovraffollate e una scarsitΓ cronica di materiali scolastici erano la norma. Nonostante queste difficoltΓ , lβistruzione rappresentava un pilastro fondamentale per la rinascita del Paese.
Egli si trovΓ² a insegnare in questo periodo storico cruciale, in cui la scuola non era solo un luogo di istruzione, ma anche uno spazio in cui si coltivavano i valori civici e morali di una nuova democrazia. La sua carriera, che si sviluppΓ² tra il 1946 e il 1959, riflette le sfide e le opportunitΓ di quegli anni.
La sua βCronaca di vita della scuolaβ, relativa allβanno scolastico 1947-48, offre una finestra unica sul suo approccio allβinsegnamento. Nella classe IV maschile che gli venne assegnata, composta da 40 alunni di etΓ compresa tra gli 8 e i 14 anni, Gobbo si trovΓ² di fronte a una grande sfida: una classe eterogenea, sia per etΓ che per competenze. Molti studenti mostravano enormi difficoltΓ nella lingua italiana, con una lettura “spaventosa” e una scarsa capacitΓ di comporre un pensiero, sia oralmente che per iscritto.
Si dedicΓ² a colmare queste lacune con un lavoro intenso e mirato. Nel primo mese di scuola, concentrΓ² i suoi sforzi sullβortografia e sulla comprensione della lingua italiana, consapevole che senza una base solida in questo ambito, sarebbe stato difficile per gli alunni progredire nelle altre materie. Tuttavia, si rese conto che la scuola da sola non poteva farcela: era essenziale il coinvolgimento delle famiglie, e per questo esortΓ² i genitori a seguire con attenzione il percorso scolastico dei loro figli, cercando di creare un ponte tra scuola e casa.
Uno degli aspetti piΓΉ significativi dellβinsegnamento di Giovanni Gobbo era la sua attenzione allβeducazione morale dei ragazzi. In una fase di ricostruzione nazionale, il ruolo dellβinsegnante andava oltre lβinsegnamento delle discipline scolastiche. La scuola, come scriveva nel suo diario scolastico, aveva anche il compito di “educare, ma educare soprattutto con lβesempio vigile e costante”. Questo impegno verso la formazione morale era visto come parte integrante della missione educativa, soprattutto in unβItalia che cercava di riannodare i fili del tessuto sociale.
La disciplina e il rispetto erano componenti centrali dellβinsegnamento di Gobbo. Nonostante i ragazzi provenissero da contesti spesso difficili e privi di risorse, il maestro riusciva a instillare in loro un forte senso del dovere e della responsabilitΓ . In un contesto di comunitΓ rurale come Montebello, dove molti ragazzi partecipavano attivamente ai lavori nei campi, la scuola diventava un luogo in cui imparare non solo nozioni, ma anche valori civici e sociali fondamentali.
Nel corso dellβanno scolastico, osservΓ² con attenzione i progressi dei suoi alunni. Nella cronaca del dicembre 1947, esprime soddisfazione per i primi risultati positivi: gli alunni avevano acquisito una maggiore sicurezza nellβuso dei verbi ausiliari e cominciavano a svolgere riassunti orali e scritti con maggiore autonomia. Tuttavia, il cammino era ancora lungo, e il maestro non si illudeva che i miglioramenti fossero definitivi. Continuava a sottolineare lβimportanza di una pratica costante e di un impegno quotidiano per consolidare i progressi fatti.
In campo scientifico, gli alunni mostravano un particolare interesse per lβaritmetica e la geometria, materie in cui Gobbo riusciva a ottenere risultati soddisfacenti. Egli verificava attentamente che ogni studente fosse in grado di eseguire le quattro operazioni fondamentali con i numeri interi e decimali, e si assicurava che tutti avessero una comprensione solida delle misure del sistema metrico.
PiΓΉ complicato era lβinsegnamento della storia e della geografia, materie che gli alunni trovavano meno attraenti. Il periodo medioevale, in particolare, risultava difficile da comprendere e da memorizzare, anche perchΓ© non tutti gli studenti possedevano i libri di testo nella stessa edizione, creando ulteriori difficoltΓ nel seguire le lezioni.
Oltre allβinsegnamento in aula, Giovanni Gobbo partecipava attivamente alla vita della comunitΓ di Montebello. La scuola non era vista come unβentitΓ separata, ma come parte integrante del tessuto sociale del paese. Insieme agli altri insegnanti e al Patronato scolastico, si impegnava per garantire che anche gli alunni piΓΉ poveri potessero accedere allβistruzione. Nel novembre 1947, ad esempio, venne discussa lβidea di istituire un economato scolastico per fornire materiali didattici a prezzi accessibili alle famiglie meno abbienti.
Le celebrazioni civiche e religiose erano un altro aspetto importante della vita scolastica. Nel corso dellβanno, gli alunni partecipavano a cerimonie locali, come lβomaggio al monumento ai caduti o la commemorazione della battaglia di Sorio. In queste occasioni, la scuola assumeva un ruolo di primo piano nella formazione del senso di appartenenza e di identitΓ nazionale, valori cruciali in un periodo in cui lβItalia stava cercando di costruire una nuova coscienza civile.
La dedizione di Giovanni Gobbo emerge chiaramente dalle pagine della sua cronaca. Anno dopo anno, egli continuava a lavorare senza risparmiarsi, consapevole dellβimportanza del suo ruolo nel plasmare il futuro dei suoi alunni. Nel giugno 1948, al termine di un altro anno scolastico, scrive con orgoglio: “Concludo cosΓ¬ un nuovo anno scolastico con piena coscienza di aver lavorato senza risparmio di tempo e di fatica”. Queste parole riflettono non solo il suo impegno personale, ma anche la convinzione che lβinsegnamento fosse una missione che richiedeva dedizione totale.
Nonostante le difficoltΓ materiali, le sfide sociali e la mancanza di risorse, riusciva a creare un ambiente scolastico accogliente e stimolante. Gli alunni, anche quelli meno motivati, seguivano volentieri le sue lezioni, riconoscendo in lui una figura di riferimento e di guida.
LβereditΓ di Giovanni Gobbo si inserisce nel contesto piΓΉ ampio della scuola elementare italiana del dopoguerra. In un periodo caratterizzato da profonde trasformazioni sociali ed economiche, la figura dellβinsegnante assumeva un ruolo centrale nella formazione delle nuove generazioni. Gobbo non si limitava a trasmettere conoscenze: il suo insegnamento abbracciava lβintera persona, mirando a formare individui responsabili e consapevoli del proprio ruolo nella societΓ .
Attraverso la sua “Cronaca di vita della scuola”, possiamo cogliere non solo le sfide affrontate quotidianamente, ma anche lβentusiasmo e la passione che caratterizzavano il suo lavoro. La sua attenzione verso ogni singolo alunno, il suo impegno costante per migliorare le condizioni della scuola e la sua capacitΓ di coinvolgere la comunitΓ locale sono tutti aspetti che rendono la sua figura un modello di dedizione e professionalitΓ .
Lβinsegnamento di Giovanni Gobbo ci ricorda lβimportanza del ruolo degli educatori nella costruzione di una societΓ migliore. Il suo esempio continua a vivere non solo nelle pagine delle sue cronache, ma anche nelle vite degli studenti che ha contribuito a formare, lasciando unβimpronta duratura nella storia della scuola italiana.
Umberto Ravagnani
FOTO: Il maestro Giovanni Gobbo ha insegnato a Montebello Vicentino dal 1946 al 1959.
BIBLIOGRAFIA:Β O. Gianesato, U. Ravagnani e M. E. Dalla Gassa, “LA VECCHIA SCUOLA ELEMENTARE DI MONTEBELLO VICENTINO“, Amici di Montebello, 2018, Montebello Vicentino.
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