LA FAMIGLIA MARENDOLI

[111] LA FAMIGLIA MARENDOLI (REPELE E ZANINELLO)

E’ sicuramente una delle famiglie piΓΉ antiche residenti in Montebello. Il particolare nome Marendolo consente di individuare facilmente i componenti di questo casato, che salvo clamorose scoperte d’archivio a smentire questa affermazione, sono segnalati giΓ  alla metΓ  del 1200 con il notaio Marendolo di Otolino Marendolo. Nel 1334 compare come redattore di un atto di compravendita il notaio Viviano di Otolino detto β€œConte de’ Gandolfino” di Montebello che potrebbe essere parente del Marendolo prima menzionato. Un altro notaio Marendoli roga nei primi decenni del β€˜500 sempre a Montebello.
Desta grande curiositΓ  il significato del patronimico (1) Marendolo (che diverrΓ  poi cognome). Dalla consultazione di testi di tradizioni e nomi locali si evince che col nome β€œmarendolo”, in alcune zone del vicentino si individua il frutto del biancospino del quale ricordo, durante la mia infanzia, ne erano ghiotti tutti i bambini, chiamandolo perΓ² banalmente β€œpereto”. Ho incontrato nei documenti di Montebello solo un altro Marendolo, ossia Marendolo Cazolo (Cazzolato), ed a onor del vero mi ha creato qualche problema di omonimia, poi risolto. Durante il 1400 ed il 1500 gli appartenenti a questa grande famiglia sono residenti nelle contrΓ  della Centa ed in quella della Chiesa Parrocchiale. Nei primi anni del β€˜500 Margherita, figlia di Alovisio Pietro-Marendoli sposa Jacobo de’ Danese dei Prosdocimi, avo dello scrivente. Dopo questo periodo compare nelle scritture notarili il soprannome β€œRepele” ad affiancare sia il nome di Alovisio che il nome di suo figlio Pietro, nonchΓ© quello di Bartolomeo, nipote del detto Alovisio. Con il risultato dell’estinzione del cognome Marendoli, causata anche dal contemporaneo cambiamento intervenuto nei discendenti del ramo di Zanino (notaio), fratello di Alovisio, che assumono il nuovo cognome Zaninello.
In pratica nell’Estimo o Balanzon del 1544-45 compaiono tre distinte famiglie: quella di Julia figlia di Julio Repele, quella di Gaspare Repele e quella di Gregorio e Francesco Zaninello. In questo periodo il numero dei discendenti del vecchio casato si contrae poichΓ© alcuni dei suoi componenti sceglie la vita ecclesiastica. Un nipote del notaio Zanino (o Zaninello), figlio di suo figlio GioMaria, diventa frate Filippo del Convento di San Francesco di Montebello, mentre un altro nipote (figlio di Jacobo) diventa il presbitero Pio. I beni posseduti elencati nell’Estimo cinquecentesco sono di tutto rispetto solo per il ramo dei Repele che complessivamente ha circa 40 campi, mentre il ramo dei Zaninello risulta possedere solo la casa adibita a propria abitazione, di scarso valore per giunta. Nell’Estimo del 1665 non figura alcun componente della famiglia Repele e tantomeno di quella degli Zaninello: trasferiti o estinti?

Ottorino Gianesato (Nome … e Cognome (2007))

Nota:
(1) Nome o cognome derivati dal nome del padre per mezzo di un suffisso (ndr).

Figura: Il biancospino Γ¨ una pianta perenne della famiglia delleΒ Rosacee, utilizzata per la cura del sistema circolatorio. Il frutto del biancospino, in alcune zone del vicentino viene detto “marendolo” (a cura del redattore).

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LA FAMIGLIA FERRO

[108] LA FAMIGLIA FERRO

L’origine del cognome Γ¨ inequivocabile. Resta solo il dubbio se tale soprannome, letto in un documento del 1418 in cui si nomina tale Bartolomeo detto β€œFerro” del fu Lancio, sia nato per il mestiere di fabbro esercitato dalla persona in oggetto o per altri motivi. Il nipote Bonomo (o Bonono come spesso scritto) pare aver giΓ  acquisito il nome ferro come definitivo cognome a β€˜400 inoltrato. Famiglia per niente numerosa che arriva alla metΓ  del β€˜500 con tre nuclei residenti nella contrΓ  di Vigazzolo. Dei tre solo quello di Zambono Ferro risulta godere di un certo benessere, abitando in una casa di valore e lavorando oltre 10 campi. Gregorio Ferro nel 1631 Γ¨ consigliere comunale e Santo Ferro nel 1687 viene nominato rappresentante dei montebellani in una affollata β€œConvicinia”. Francesco figlio del detto Gregorio è  l’unico β€œallibrato” (1) nell’Estimo del 1665-69 dichiarando di abitare nella contrΓ  della Pozza e di possedere oltre alla casa solo un campo e mezzo.Β  Bisogna arrivare al Dazio Macina di fine settecento per trovareΒ  altri membri della famiglia Ferro,Β  ossia Francesco del fu Giovanni, inserito nelle liste degli β€œinfimi” ed esercitante il povero mestiere di sarto rappezzatore e Antonio di professione colono. Questo cognome non figura tra quelli oggi presenti in Montebello.

Ottorino Gianesato (Nome … e Cognome (2007))

Nota:
(1) Registrato come contribuente per il pagamento delle tasse (ndr).

Figura:Β Ricostruzione di fantasia dell’antico mestiere del fabbro ferraio da cui, probabilmente, ha preso il cognome la famiglia descritta nell’articolo (a cura del redattore).

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LA FAMIGLIA MAULE

[101] LA FAMIGLIA MAULE

E’ assai ardua la ricostruzione della storia di questa famiglia, presente in Montebello almeno da 600 anni, poichΓ© i vari rami che si sono creati nel tempo sono dislocati anche nel vicino comune di Gambellara. Mi sono limitato pertanto a produrre una sintesi della genealogia di quei Maule che ho trovato presenti nel territorio di Montebello. Il cognome Maule Γ¨ di chiara origine cimbro-tedesca ed ha significati diversi. Lo storico Albino Michelin, nelle sue ricerche di onomastica degli abitanti di Sovizzo, ci informa che anche in quel paese nel Quattrocento c’erano delle famiglie che portavano questo soprannome. lo stesso mi sono imbattuto almeno tre o quattro volte in altrettanti documenti che citavano i Maule presenti in localitΓ  del vicentino, anche molto distanti tra di loro. Al Tretto di Schio una contrada porta questo nome. Gli studiosi assegnano due derivazioni diverse al nome Maule: dal germanico β€œmauler”, l’uomo allevatore e conducente di muli e da β€œmaul” bocca, quest’ultima non perΓ² ad indicare una parte del corpo umano, ma a sancire la provenienza o la residenza dei soggetti nei passi, gole, o bocchette che mettono in comunicazione due versanti contrapposti di una zona di collina o di montagna. Il capostipite montebellano Γ¨ nominato in un documento del 1455: Bartolomeo del fu Giovanni detto β€œMaule” abitante della Selva. La scarsitΓ  di documenti relative alle famiglie della Selva e di Agugliana come i Guglielmi, i Maule, i Guarda, per citarne alcune, impedisce di conoscere piΓΉ a fondo la loro storia. Si sa che i matrimoni erano frequentissimi tra gli abitanti dell’alta collina montebellana, ed erano altresΓ¬ rare le unioni con le persone del piano, almeno negli anni nei quali Γ¨ diretta questa ricerca. Dall’Estimo del 1544-45 si sa che sono almeno quattro le famiglie Maule della Selva, qualcuna potrebbe non esservi elencata in quanto nullatenente. Tra gli abbienti vi sono i cugini Pietro e Giovanni che per patrimonio hanno poco da invidiare ai possidenti montebellani di pianura I due non si limitano a coltivare i terreni di collina e scendono a lavorare alcuni campi nelle contrade presso l’AldegΓ -Chiampo. GiΓ  nel 1607 Iseppo Maule fa parte del numero dei consiglieri comunali di Montebello, chiaro segno di integrazione con il resto della popolazione. Iseppo Γ¨ imitato da Girolamo nel 1621, da Gio. Maria nel 1648, da Giacomo nel 1660, e prosegue nel secolo seguente con Gio. Batta nel 1741, con Carlo nel 1743. Le famiglie Maule iscritte nell’Estimo del 1665-65 sono 10, nessuna di queste perΓ² risulta possedere un patrimonio consistente. Alle soglie dell’Ottocento la famiglia di Mattio Maule fa parte dell’esiguo numero delle benestanti, mentre nella terza classe, quella piΓΉ numerosa, si trovano quelle di Giacomo, di Antonio, Gio. Maria, Giovanni e Girolamo con i capifamiglia che esercitano tutti il mestiere di contadino. Il piΓΉ sfortunato Γ¨ Gio. Batta che per sopravvivere deve affidarsi alla caritΓ  del prossimo.

Ottorino Gianesato (Nome … e Cognome (2007))

Figura: In un documento del 1455 un certo Bartolomeo del fu Giovanni detto β€œMaule” risulta abitante a Selva di Montebello e sembra essere il capostipite di questa famiglia. Qui vediamo Selva di Montebello in una immagine di circa 80 anni fa (a cura del redattore).

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LE FAMIGLIE CHIARELLO E MILLION

[87] LE FAMIGLIE CHIARELLO E MILLION

Quella dei Chiarello Γ¨ senza dubbio una delle dieci famiglie storiche di Montebello. E’ facile intuire che il suo nome deriva dal patronimico Chiarello, abbastanza diffuso nel β€˜400, favorito dalla diffusione del culto a Santa Chiara di Assisi vissuta nel secolo precedente. Il capostipite Γ¨ Chiarello del fu Bartolomeo, segnalato in un documento del 1418. Un Chiarello del fu Pietro di Montebello Γ¨ testimone di un rogito rogato a Vicenza, ma dubito che si tratti di un parente di quello prima citato.
Figura di spicco agli inizi del β€˜400 Γ¨ Antonio detto β€œMatuscola” di professione notaio. Questo curioso soprannome locale, definisce bonariamente una persona un po’ bizzarra, non certo un soggetto insano di mente. I notai che all’epoca hanno avuto a che fare con questo soprannome si sono divertiti a scriverlo ora Mazuchello, ora Matuchelle ed altri termini, ma Matuscola Γ¨ l’esatta forma, al punto che diventa un cognome che resisterΓ , accostato a Chiarello, fino agli inizi del β€˜500 dove Chiarello figlio di Antonio Γ¨ segnalato come Chiarello Matuscola. Nei primi decenni del 1500 nasce un nuovo soprannome a scalzare il primitivo Matuscola e cioΓ¨ “Million“, (Antonio Matuscola detto β€œMillion“), nome questo che sarΓ  acquisito da un un ramo dei Chiarello e che sopravviverΓ  fino ai giorni nostri al pari di Chiarello stesso. Il secolo menzionato non si apre sotto i migliori auspici per i Chiarello, poichΓ¨ nel 1503 Bernardino e Francesco, padre e figlio, muoiono in una rissa sotto i colpi di Gaspare Braga, che per questo verrΓ  bandito da Montebello. L’omicida farΓ  ritorno al suo paese solo dopo il β€œperdono” dei Chiarello ed un congruo risarcimento di 100 Ducati d’oro.
Nel β€œBalanzon” (1) cinquecentesco i Chiarello ed i Million sono estimati in posti diversi, nella contrΓ  della Centa i primi, in quella di Borgolecco i secondi, quasi a voler confermare la separazione avvenuta anche nel cognome. Gli eredi di Francesco Chiarello, Guglielmo del fu Agnolo, Francesco del fu Antonio notaio detto β€œRosso” e Bernardino del fu Antonello sono tra i piΓΉ abbienti del paese, al punto che solo Melchiore Veronese e qualche notabile di Vicenza possono vantare pari ricchezze in Montebello. Antonello padre di Bernardino altri non Γ¨ che il fratello e figlio delle vittime del fattaccio appena narrato. Complessivamente i patrimoni dei quattro Chiarello, di cui sopra, sono estimati quasi 4.000 Ducati e ben 11 le famiglie (Chiarello e Million) iscritte nei ruoli del fisco veneziano. Chiarello Camillo Γ¨ attivo come notaio, nel suo studio in contrΓ  della Piazza, per quasi 50 anni a cavallo del Cinquecento con il Seicento; lunga vita la sua, ma piΓΉ breve di quella del notaio Francesco Million che, in Montebello prima e soprattutto in Vicenza poi, esercita la professione per ben 63 anni. Tra i due si inseriscono altri uguali professionisti ossia Giacomo Million, Matteo Chiarello, Chiarello Million (o Millioni come altre volte scritto). In un rogito del notaio di Montebello Bernardin Brunello, si legge che nel 1662 Antonio Million Γ¨ debitore verso Chiarello Million di 100 Ducati d’oro per una condanna criminale subita in precedenza (risarcimento danni e cauzione). Non Γ¨ specificato il reato. Nell’anno 1630, quello della terribile epidemia di peste, sono consiglieri comunali Chiarello e Gio. Maria Million, mentre Zaccaria Million lo Γ¨ nel 1657, nel 1661 Tomaso Chiarello, nel 1669 Giacomo Million, nel 1671 Sebastiano Million, nel 1705 Marco Million, nel 1727 Antonio Million. Appare evidente da questa elencazione come col passar degli anni la famiglia Chiarello sia praticamente scomparsa da Montebello. Sono sei (tre per parte) i nuclei estimati nella seconda metΓ  del β€˜600 dei Chiarello e dei Million. Alla fine del settecento non compare alcuna famiglia Chiarello nelle Liste del Dazio Macina. In queste elencazioni nessuna famiglia Million fa parte nΓ© dei benestanti, nΓ© dei mediocri o medi, tutte quelle descritte appartengono alla folta schiera degli “infimi” (1.836 abitanti in Montebello su 2.391). Tra gli “infimi” si trova infatti la famiglia di Antonio Million di professione colono, come lo Γ¨ Giuseppe Million, un altro Antonio Million, i fratelli Giovanni e Domenico Million invece fanno di mestiere i β€œsaltari” (guardie campestri), Bortolo Million il tessitore.
Attualmente i cognomi Chiarello e Million sono presenti in Montebello, ma se per i secondi non vi Γ¨ dubbio che siano i discendenti dei Million in oggetto, per i primi resta tutto da verificare in considerazione che il cognome Chiarello Γ¨ nato anche in altri paesi in tempi piΓΉ o meno paralleli.

Ottorino Gianesato (Nome … e Cognome (2007))

Note:
(1) Il Balanzon o Estimo nasce con lo scopo di descrivere e stimare il valore dei beni dei cittadini ai fini fiscali (N.d.R).

Figura: Il patronimico Chiarello deve la sua origine al culto, molto diffuso nel Quattrocento, di Santa Chiara D’assisi che si festeggia l’11 Agosto. L’icona rappresenta un episodio della vita della Santa, attestato dai processi per la sua canonizzazione.Β Si racconta che Santa Chiara, inferma nel letto, avesse bisogno di una tovaglietta, ma non essendoci chi gliela portasse, le si avvicinΓ² un gatta, cominciΓ² a tirare e trascinare la tovaglietta per portagliela come poteva. Ma la Santa la rimproverΓ² perchΓ© la gatta la trascinava per terra. Allora la gatta, come se avesse compreso, cominciΓ² ad avvolgere la tovaglietta perchΓ© non toccasse a terra e gliela portΓ². (a cura del redattore).

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LA FAMIGLIA CAZZOLATO

[86] LA FAMIGLIA CAZZOLATO

Questa famiglia ha visto nascere il suo cognome in Montebello nella prima metΓ  del β€˜500. La sua origine si deve a tale Pietro detto β€œCasolo” o β€œCazolo” come piΓΉ volte scritto, vissuto alla metΓ  del β€˜400 (nel 1469 era giΓ  morto). Tale soprannome puΓ² derivare tanto dal formaggio, quanto dal mestiere del commerciante di alimentari, il β€œcasolin” appunto, come ancor oggi viene chiamato il dettagliante di cibarie e simili. La successiva trasformazione in –ato, usuale nel Veneto ed ancor piΓΉ accentuata in Montebello, lo modifica nel definitivo Cazzolato. Uno dei suoi piΓΉ vecchi componenti porta il nome di Marendolo che si perpetuerΓ  fino alla sparizione da Montebello di questa famiglia che nulla a che spartire con quella dei Marendoli notai. Domenico Cazzolato nel β€œBalanzon” (1) di metΓ  cinquecento abita nella contrΓ  di Borgolecco ed Γ¨ al secondo posto, nobili esclusi, nella scala dei piΓΉ abbienti di Montebello, proprietario di oltre 50 campi. Non sono da meno altre tre famiglie dei Cazzolato che hanno tutte circa 20 campi ciascuna ed abitano nella contrΓ  della Chiesa. L’unica famiglia a non possedere gran che Γ¨ quella di NicolΓ², vicino di casa del piΓΉ ricco Domenico, titolare di solo 4 campi. Nel 1617 Girolamo Γ¨ consigliere comunale, nel 1657 lo Γ¨ Battista. L’estimo del 1665-69 rivela che per i Cazzolato i tempi migliori sono solo un ricordo poichΓ© le loro sostanze si sono ridotte a pochi campi, pur continuando ad abitare nella contrΓ  della Chiesa. Uno di loro riscuote dal Comune un affitto per una casa data all’Arciprete di Montebello. Nessuna altra futura registrazione di documenti in mio possesso segnala la presenza dei Cazzolato in Montebello che pertanto giΓ  agli inizi del β€˜700 erano assenti dal paese di origine.

Ottorino Gianesato (Nome … e Cognome (2007))

Note:
(1) Il Balanzon o Estimo nasce con lo scopo di descrivere e stimare il valore dei beni dei cittadini ai fini fiscali (N.d.R).

Figura: L’origine piΓΉ probabile di questo cognome Γ¨ dall’antico mestiere di “casaro”, qui in una ricostruzione di fantasia (a cura del redattore).

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LA FAMIGLIA BRAGHETTI

[83] LA FAMIGLIA BRAGHETTI (SGREVA)

I Braghetti, al pari dei Marendoli, costituiscono senz’altro una delle piΓΉ antiche famiglie di Montebello. In particolare i primi sono citati in un atto del Trecento come confinanti dei beni dei Della Scala, a quel tempo Signori di Verona e di Vicenza. Nei documenti dell’Ufficio del Registro di Vicenza rogati nei primi decenni del Quattrocento vi si legge spesso il nome di Cristoforo detto β€œBraga” del fu Bartolomeo. Questo soprannome, con chiari riferimenti all’indumento maschile, sarΓ  accostato ai membri di questa famiglia fino ai primi anni del β€˜500, periodo in cui si trasforma in cognome, facendo chiamare β€œBraghetti” i suoi componenti.
Nel corso della sua storia questa famiglia Γ¨ sempre stata dotata di grandi risorse economiche, vantando tra i suoi appartenenti notai e persone di spicco nell’amministrazione del comune di Montebello. Verso il 1430 si incontra il notaio Giovanni detto β€œZaneto” figlio di Cristoforo del fu Bartolomeo poc’anzi citato. La sua attivitΓ  si protrae fino oltre la metΓ  del β€˜400, ma non Γ¨ conosciuto l’anno preciso in cui conclude il suo operato, poichΓ¨ la documentazione dell’Ufficio del Registro prodotta tra il 1457 ed il 1520 Γ¨ andata distrutta. Si sa che Giovanni detto β€œZaneto” ed il fratello Martino hanno l’appalto della riscossione della β€œDecima” relativa al Comune di Zermeghedo e di buona parte di quello di Montebello. La quota detenuta dai due fratelli Γ¨ del 50% mentre l’altra metΓ  Γ¨ di pertinenza dei nobili RegaΓΉ. In occasione del suo testamento Martino Braga dimostra una grande generositΓ  sia verso i poveri del paese sia verso la Chiesa di Santa Maria di Montebello, non trascurando la Chiesa di San Bernardino, cosΓ¬ chiamata prima di essere dedicata a San Francesco.
Sono numerosi i testamenti dettati dai membri della famiglia Braghetti, e questo fatto Γ¨ favorito dalla presenza di un notaio tra i componenti della stessa. In quasi tutti questi atti i Braghetti chiedono, dopo la morte, di essere messi nel sepolcro di famiglia esistente all’interno della Chiesa di San Bernardino, ed in segno di riconoscenza e di riverenza verso questo edificio sacro vi fanno costruire all’interno una cappella dedicata a Sant’Antonio.
Purtroppo anche nelle migliori famiglie Γ¨ immancabile una pecora nera, impersonata da Gaspare Braga che, nel 1503, aiutato dal padre Antonio e dal fratello NicolΓ², uccide in una rissa Bernardino e Francesco Chiarello, rispettivamente padre e figlio. L’omicida finisce al bando e la sua famiglia, previo perdono dei Chiarello, deve sborsare ai parenti delle vittime la bella somma di 100 Ducati, che a quel tempo Γ¨ piΓΉ o meno il valore di 5 campi.
Il cospicuo numero dei Braghetti rende inevitabile il ricorso ai soprannomi per distinguere l’uno e l’altro ramo, cosicchΓ© le mende β€œPanaro”, β€œBedo”, β€œMattiello” e β€œSgreva” sono spesso accostati al cognome Braghetti. Il soprannome Sgreva appare verso la metΓ  del β€˜500 ad individuare il ramo di Gio. Maria Braghetti e nel corso del β€˜600 diventa un definitivo cognome.
Il nuovo cognome Sgreva viene utilizzato quindi da questo ramo dell’antica famiglia, mentre il vecchio resiste con il notaio β€œMattiello” Braghetti, buon professionista e amabile artista della penna. CosicchΓ© tra il 1627 ed il 1630 convivono in Montebello due notai, Mattiello Braghetti e Giacomo Sgreva, che pochi decenni prima costituivano un’unica famiglia ed un unico appellativo, un altro notaio, Annibale Sgreva roga in Montebello per una decina d’anni alla metΓ  del β€˜700.
La lunga serie di consiglieri comunali degli Sgreva inizia nel 1602 con Battista e prosegue nel 1606 con Cristoforo, nel 1614 con NicolΓ², e sempre nel 1614 ricompare come consigliere uno dei Braghetti, Gio. Maria. Sempre degli Sgreva Γ¨ consigliere in Montebello nel 1644 Bartolomeo, nel 1651 Domenico, seguito da Francesco nel 1675. Cristoforo Sgreva, figlio di Gasparo Γ¨ sindaco di Montebello, nel 1610. Durante i primi mesi della grande epidemia di peste del 1630, Giacomo Sgreva (con Francesco Million e Giovanni Ponza) vince l’asta per la β€œDecima dei Minudi”, ma sarΓ  lui pure vittima del morbo. Nell’Estimo del 1544-45 le famiglie Braghetti estimate sono cinque ed in quello del 1665 diventano sette, queste perΓ² con il cognome Sgreva. A questa ultima data anche l’ultimo dei Braghetti Gio. Maria, (vivo nel 1637) era scomparso.
Nell’estimo seicentesco figura Domenico Sgreva che svolge un’insolito abbinamento di attivitΓ  di dettagliante: oste e β€œbeccaro”, insufficiente, a suo dire, a garantire sicurezza e benessere alla sua numerosa famiglia composta da 10 persone. Il 18Β° secolo mostra una minore partecipazione degli Sgreva all’amministrazione del comune cosicchΓ© si registrano gravati di questa carica solo Michele nel 1729 e Francesco nel 1760, e tra i due si intercala il notaio Annibale, come giΓ  citato in precedenza.
Il secolo si chiude con Ottavia Sgreva che fa parte dello sparuto gruppo dei benestanti Montebellani, con Battista povero colono, con Francesco e Antonio della stessa condizione, con un altro Francesco ed un altro Antonio che di mestiere fanno i postiglioni, ed infine un altro Battista, piΓΉ sfortunato, tra i questuanti.
Attualmente non figurano abitanti di Montebello, salvo errori, che portano il cognome Sgreva. Pare che gli ultimi siano emigrati nel corso del β€˜900 soprattutto verso Vicenza, nell’elenco telefonico della quale compaiono numerosi.

Ottorino Gianesato (Nome … e Cognome (2007))

Figura: Sfogliando le vecchie documentazioni notarili ci si imbatte frequentemente in lunghissimi conteggi, prove di calligrafia di apprendisti scrivani, alberi genealogici, poesie ed annotazioni che attirano spesso la curiositΓ  del lettore. Ma ciΓ² che appare sulle pagine del notaio Bernardin Mattielli Braghetti desta anche stupore ed ammirazione in chiunque abbia l’occasione di visionare i suoi carteggi. Il citato professionista, durante la stesura dei suoi rogiti, lasciava sempre un angolo di pagina in bianco che provvedeva, in seguito, a riempire con un disegno ad inchiostro, quasi sempre sono figure riprese dai libri di “devozione“. Nel caso di questo suo atto notarile redatto nel 1620 in Montebello vediamo una bella immagine di San Giovanni Battista. Questo notaio fu attivo tra il 1617 e il 1630 (a cura del redattore).

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