[137] IL CASTELLO DI MONTEBELLO
Oggi torniamo a parlare del castello di Montebello con Gaetano MaccΓ la cui opera piΓΉ rilevante Γ¨ la Storia del Territorio Vicentino articolata in ben 14 tomi. Per comporre questo monumentale capolavoro seguΓ¬ l’antica divisione in Podesterie, Vicariati e Ville, dai tempi piΓΉ remoti all’Ottocento, dando “notizia dello stato loro presente ed antico, delle cose piΓΉ rare che in detti luoghi si trovano, degli uomini illustri che in essi ebbero i loro natali, dei fatti di guerra che negli stessi giΓ tempo successero, delle famiglie e degli abitanti di ogni luogo“.
Figlio di Girolamo di Gaetano MaccΓ e di Maddalena Molini, nacque a Sarcedo il 27 maggio 1740 in contrΓ Passamosche e venne chiamato Antonio. Ancora giovane entrΓ² in convento e si fece frate minore osservante; al momento della vestizione religiosa prese i nomi del nonno e del padre, Gaetano Girolamo. DedicΓ² gran parte della sua vita piΓΉ che ottuagenaria agli studi e alle ricerche storiche del Vicentino. Fu autore di numerose pubblicazioni, quali Il Trattato sopra la Zecca Vicentina, la Storia del Monastero di San Francesco e la Raccolta delle iscrizioni sacre gentilesche. (1)
Nel Tomo 8 della sua opera piΓΉ importante ci racconta la βStoria del vicariato di Montebello, e delle ville al medesimo soggetteβ (scritta nel 1814). A proposito del nostro castello cosΓ¬ scrive:
Β« Esiste quivi ancora lβantico castello situato sopra il monte, circondato di mura con due porte, e chiamasi volgarmente castello di Vigazzolo. Penso, che questo castello sarΓ stato fabbricato dopo la distruzione dellβantico, di cui cosΓ¬ scrive il P. Barbarano parlando di Montebello: βHebbe anticamente un fortissimo Castello, quale fu distrutto a gratificazione de Veronesi lβanno della NativitΓ di Cristo 1000 da Mario Cittadino, e Governatore di Vicenzaβ. (2) Il detto castello di Montebello giΓ [da] tempo aveva il suo castellano, come raccogliesi da un testamento del 1485, 23 agosto, nel quale tra testimoni trovasi: Francisco quondam Bertoldi de Clogia castellano in rocha Montisbelli. (3) Questo stesso castellano viene nominato anche in carta del 1481, 2 giugno, notajo Gio. Petro Revese. Lessi in alcune memorie ms. (manoscritte n.d.r.) speditemi da Montebello, che questo castello del 1597 fu venduto al pubblico incanto dal Magistrato Eccellentissimo sopra li monti, e fu acquistato da questa stessa comunitΓ con obbligo di conservare quelle antiche mura; e nel detto anno ai 16 gennajo la detta comunitΓ contΓ² ducati 165 a sua Eccellenza Pietro Contarini conservator di zecca per lβacquisto di esso castello. Dopo varie vicende fu comperato dalla famiglia Viviani di Montebello che lo possede anche oggidi, e alla comunitΓ restΓ² la libertΓ di portarsi al detto castello colle processioni annali senza alcun impedimento. Nella muraglia di questo castello di dentro alla parte di levante vβΓ¨ una vasta pittura, ma quasi consumata, nella quale si osservano soldati e guerrieri a cavalo con armi ed insegne. Questa pittura potrebbe significare qualche armata degli antichi conti di questo castello. Quantunque poi il colle, sopra cui Γ¨ fabbricato questo stesso castello sia alto, e porga perciΓ² una veduta assai estesa e piacevole, trovasi ivi un pozzo di acqua perfetta scavato nella pietra di esso colle, e cosΓ¬ profondo, che per attingere lβacqua, secondo le informazioni che mi furono date, si adopera una corda lunga piedi 175. In poca lontananza da questo colle avvene un altro, sopra il quale esisteva pure un castello, e chiamavasi castello di Brusaporco, ed Γ¨ poco lontano dal luogo borgato.
Questo comune ha circa due mille ducati di entrata. In Montebello, esclusa la parrocchia di s. NicolΓ² dβAgugiana, secondo il computo dellβanno 1803 vi sono famiglie 508, e anime in tutte 2188. Da una supplica presentata dalla comunitΓ di Montebello al Serenissimo Principe nellβanno 1571, 20 maggio raccogliesi, che il numero delle anime montava a circa quattro mille. (4)
I santi protettori della comunitΓ di Montebello sono s. Daniele Profeta, s. Brigida Vergine, e s. Rocco, s. Daniele Γ¨ il principale. Rapporto al suo governo politico veggasi ciΓ² che abbiamo detto nel capitolo V, della storia di Arzignano. Β»
Note:
(1) Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
(2) Storia Ecc. di Vic. libro VI, pag. 71.
(3) Rogiti detti Mazzetti in Archivio dei Notai defunti.
(4) Dalle carte speditemi da Montebello.
Umberto Ravagnani
Foto: Il castello di Montebello (APUR – Umberto Ravagnani 2008)
Oggi, dopo il sapiente restauro conservativo e di consolidamento statico effettuato da Studio Aeditecne s.r.l. di Vicenza con la collaborazione dell’arch. Paolo Fasolato e dell’arch. Renata Fochesato, il castello di Montebello Γ¨ tornato a mostrarsi alla nostra comunitΓ in tutta la sua magnificenza.
CHI ERA LINO LOVATO?
AI LETTORI: L’Associazione Amici di Montebello sta preparando un evento per ricordare il nostro concittadino LINO LOVATO, artista buono, generoso, sensibile, autore di molte bellisime opere pittoriche. Chi avesse informazioni, aneddoti, suoi quadri, etc., Γ¨ invitato a mettersi in contatto con la redazione tramite e-mail, sms o cellulare (info a fondo pagina). |
LINO LOVATO – Composizione con violino (cm. 45×70)
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Nota: Per chi Γ¨ interessato, da parecchi anni Γ¨ stato istituito un premio letterario per scrittori di testi Poesia e Prosa nei dialetti di Lingua Veneta: si chiama “Premio letterario Raise 2019” e si tiene ad ArquΓ Polesine nel mese di settembre. Anche il nostro Lino Timillero vi ha partecipato l’anno scorso con grande soddisfazione. E’ possibile scaricare qui il Bando 2019. ATTENZIONE: l’iscrizione al premio letterario scade il 18 maggio 2019.
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