UN MONTEBELLANO DI ALTRI TEMPI

[115] UN DIRETTORE SCOLASTICO MONTEBELLANO DI ALTRI TEMPI

Mons. ANGELO ARGUELLO (1)
Arciprete della Parrocchia di S. Maria del Rosario e Beato Bertrando di Fontaniva
(dal 1909 al 1943)

Il detto β€œnemo profeta in patria” ben si addice a Mons. ANGELO ARGUELLO, figura di spicco nel panorama dei personaggi originari di Montebello che si sono distinti altrove, ma purtroppo spesso dimenticati nel paese natale. Angelo (Augusto, Giuseppe) Arguello nacque a Montebello Vicentino il 4 Maggio 1871 da Giacomo e Maria Giovanna Colla, una coppia che si era unita in matrimonio nel 1861.
Fu ordinato sacerdote nel 1893 e iniziΓ² la sua cura d’anime ad Arzignano come cappellano. Qui vi rimase solo un anno per trasferirsi poi ad Arsiero per dedicarsi soprattutto all’insegnamento elementare. Per le sue indiscusse capacitΓ  organizzative nel campo scolastico, venne nominato Direttore Didattico di tutte le scuole pubbliche della vallata dell’Astico. Il suo incarico e soggiorno ad Arsiero cessarono nel 1909.
Nell’ottobre dello stesso anno venne nominato Arciprete della parrocchia di S. Maria del Rosario e Beato Bertrando di Fontaniva, paese della sinistra Brenta in Provincia di Padova, ecclesiasticamente appartenente perΓ² alla Diocesi di Vicenza.
Come persona competente ed esperta del mondo della scuola, ricevette l’onore ed onere di insegnare religione e, nel contempo, diventare membro della commissione di vigilanza sull’adempimento dell’obbligo all’istruzione elementare. Grazie al suo intervento, le classi, che affollavano le poche aule disponibili anche con 80 alunni, poterono essere divise in due, consentendo cosΓ¬ un miglior profitto scolastico.
A soli due mesi dal suo arrivo a Fontaniva, istituì una scuola serale per venire incontro alle esigenze dei lavoratori che non possedevano la licenza elementare.
Due anni dopo il suo arrivo a Fontaniva, nel 1911, manifestΓ² al Sindaco l’idea e l’intenzione di istituire un β€œAsilo per l’Infanzia”: fu accontentato solo tre anni piΓΉ tardi. Questa Γ¨ solo una delle tante conquiste che don Angelo Arguello riuscΓ¬ a raggiungere nella sua parrocchia, per non dimenticare la rifondazione della Banda Musicale prodotta nel 1912. Mancavano pochi anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale, e ancora non si era esaurita la passione di don Angelo Arguello per le attivitΓ  utili alla collettivitΓ . In questo lasso di tempo fondΓ² l’”Unione Agricola” con lo scopo di permettere ai contadini la conoscenza delle recenti innovazioni tecnologiche di coltivazione della terra. Da questo sodalizio ebbero origine, poco tempo dopo, β€œLe Cooperative Agricole per la Fittanza Collettiva”.
Altra sua innovazione di successo fu la fondazione dell’Associazione pro-emigranti, ossia una scuola rivolta a quegli operai che si apprestavano a lasciare Fontaniva per andare a lavorare all’estero o nel triangolo industriale Genova – Milano – Torino.
Mons. Angelo Arguello, Arciprete Vicario Foraneo, nel 1929, fu nominato dal Vescovo CANONICO ONORARIO DELLA CATTEDRALE DI VICENZA.
Il suo apostolato proseguΓ¬ intenso per ben 34 anni, ma alla vigilia dell’Assunta salΓ¬ anche lui in cielo a prendersi la meritata ricompensa della vita eterna. Il 17 Agosto 1943, una folla strabocchevole e commossa, come mai si era vista, gli rese gli onori che competono solo ai grandi personaggi.
La sua figura eclettica Γ¨ ricordata in una lapide posta sopra l’entrata nord della chiesa di Fontaniva.

Esiste un interscambio che lega i paesi citati in questo scritto: se un figlio di Montebello Vicentino resse la parrocchia di Fontaniva dal 1909 al 1943, un figlio di Fontaniva, l’Abate Carlo NicolΓ² Spinelli, fece altrettanto con la parrocchia di S. Maria di Montebello dal 1856 al 1858.

Note:
1) Don Marcello Rossi – FONTANIVA NELLA STORIA – 1993
(Le immagini della citata opera sono riportate con il placet del parroco di Fontaniva, Don Andrea).
(Comunicazione telefonica del 6 dicembre 2018)

Ottorino Gianesato (Complemento all’appendice del libro che sta per essere pubblicato La “Scuola vecchia” elementare di Montebello Vicentino di Ottorino Gianesato – Umberto Ravagnani – Maria Elena Dalla Gassa).

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PER QUALCHE MELONE

[89] PER QUALCHE MELONE

Nel 1589 fu istruito un processo contro Gio. Battista figlio di Jacobo de’ Lazaro ossia de’ Braghetti e Giuseppe detto β€œBianco” de’ Fasolati genero dello stesso Jacobo in seguito alla querela di Tomeo Ruzene cognato dello stesso Jacobo. Il 5 Agosto 1588, nel giorno del Santo Salvatore, Tomeo con altri uomini si era recato a tagliare l’erba nei prati del fu Gio. Batta Magistrelli nelle pertinenze di Montebello presso la β€œmelonara” del citato Jacobo. In assenza di Jacobo e di suo figlio Gio. Battista, il predetto Tomeo con i suoi compagni segatori raccolse alcuni meloni nella β€œmelonara” senza alcun permesso. Si accorse del furto Giuseppe de’ Fasolati che cominciΓ² ad altercare contro Tomeo e gli altri segatori richiamando e facendo intervenire Gio. Battista. Costui arrivato armato di pistola, sparo contrΓ² Tomeo che per le ferite gravi rimase infermo per lungo tempo. Dopo il processo β€œcon pena mitigata” Gio. Battista dovette risarcire il danneggiato con 25 Ducati.

Tra i Braghetti e Tomeo Ruzene i rapporti non erano certo idilliaci. Il 28 Settembre 1584 Tomeo querelΓ² Francesco del fu Antonio Braghetti dopo che costui lo aveva aggredito procurandogli delle ferite. In quell’occasione la rifusione dei danni fu stabilita dal giudice in 35 Lire.

Ottorino Gianesato (BBVi – RASPE CRIMINALI del ‘500 – Busta nΒ° 1140 sentenze dal 1589 al 1590)

Figura: Ricostruzione di fantasia dell’episodio raccontato nell’articolo (a cura del redattore).

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UNA DOMANDA DI GRAZIA

[81] UNA DOMANDA DI GRAZIA

β€œAlias” (tempo fa) nel 1516 Bartolomeo Scolaro detto β€œLoro” di Montebello, inquisito di omicidio pensato (omicidio premeditato), fu bandito in perpetuo dai territori della Repubblica di Venezia.

Il 23 Gennaio 1540 il condannato Bartolomeo Scolaro fece supplica della commutazione della pena al Giudice di Vicenza.

Il magistrato la accolse e condannΓ² Bartolomeo a passare 2 anni nel carcere di Vicenza e, trascorso questo tempo, fosse liberato dal bando. (1)

Ottorino Gianesato (BBVi – RASPE CRIMINALI del ‘500 – Busta nΒ° 1128 sentenze dal 1538 al 1541)

Note:
(1) E’ l’unico caso di richiesta di grazia inoltrata da un montebellano (ed accolta) trovato nelle segnature. La clemenza deve essere stata resa possibile in considerazione dell’etΓ  del condannato e della sua buona condotta tenuta nel luogo dove scontava la pena di bando. Aveva giΓ  trascorso 24 anni lontano dal suo paese e, supponendo che all’epoca della condanna avesse avuto 25/30 anni, per l’epoca era giΓ  anziano. Di lui si sa che nel 1540 aveva almeno due figli adulti, che abitavano a Montebello, forse nati prima di essere stato punito, ma Γ¨ verosimile che siano venuti alla luce nel luogo dove scontava la pena: frequentemente, per necessitΓ , i Β famigliari dovevano seguire il condannato nell’esilio forzato.

Figura: Ricostruzione di fantasia dell’episodio narrato nell’articolo (a cura del redattore).

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UN GREGGE INVADENTE

[80] UN GREGGE INVADENTE

Il 16 Ottobre 1534 Bartolomeo detto β€œMio” figlio di Domenico Cazzolato si trovava in certi suoi prati nella ContrΓ  dell’Albiera (1) per caricare del fieno su di un carro. Vedendo il pastore Antonio figlio di Michele de’ Losi di Campo d’Albero pascolare le sue pecore sopra i suoi prati disse al pecoraio: ”para fora quelle piegore!”. Ma il pastore non si curΓ² di farlo al che Bartolomeo discese dal carro e con la forca cacciΓ² le pecore fuori dai suoi prati. Antonio, armato di β€œspontone” (lancia) si scagliΓ² allora contro Bartolomeo che si difese e questo con un coltellaccio lo ferΓ¬ tanto gravemente da causarne la morte il 1Β° Novembre successivo.

Dopo il processo Bartolomeo Cazzolato fu bandito.

Bartolomeo Cazzolato 6 anni dopo, probabilmente dopo aver scontato la pena, partecipΓ² alla spedizione punitiva contro i Gualdo che gli valse una nuova condanna ad un lustro di bando (questo episodio verrΓ  raccontato piΓΉ avanti). Sicuramente la scontΓ² solo in parte o non la scontΓ² affatto, (forse in seguito ad un ricorso) dato che nel 1542 partecipΓ² ad una sparatoria a Montebello.Β  Ma la striscia delittuosa dei Cazzolato doveva continuare …

Ottorino Gianesato (BBVi – RASPE CRIMINALI del ‘500 – Busta nΒ° 1126 sentenze dal 1535 al 1537)

Note:
(1) ContrΓ  dell’Albiera o dell’Alberia appare, per la prima volta, in un atto notarile del Notaio Antonio Revese di Vicenza del 1418. In tale atto venivano dati in affitto da Gasparo de Braschi a Domenico di Montebello alcuni campi nella zona della contrΓ  del Corso, della contrΓ  della Fontanina, della contrΓ  del Borgo, della contrΓ  del Legnon e, appunto, nella contrΓ  dell’Albiera, per cui si presume che tale contrada si trovasse tra l’attuale Borgo, la contrada Frigon e la contrada Fara. (N.d.R)

Figura: Ricostruzione di fantasia dell’episodio narrato nell’articolo (a cura del redattore).

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