[83] LA FAMIGLIA BRAGHETTI (SGREVA)
I Braghetti, al pari dei Marendoli, costituiscono senzβaltro una delle piΓΉ antiche famiglie di Montebello. In particolare i primi sono citati in un atto del Trecento come confinanti dei beni dei Della Scala, a quel tempo Signori di Verona e di Vicenza. Nei documenti dellβUfficio del Registro di Vicenza rogati nei primi decenni del Quattrocento vi si legge spesso il nome di Cristoforo detto βBragaβ del fu Bartolomeo. Questo soprannome, con chiari riferimenti allβindumento maschile, sarΓ accostato ai membri di questa famiglia fino ai primi anni del β500, periodo in cui si trasforma in cognome, facendo chiamare βBraghettiβ i suoi componenti.
Nel corso della sua storia questa famiglia Γ¨ sempre stata dotata di grandi risorse economiche, vantando tra i suoi appartenenti notai e persone di spicco nellβamministrazione del comune di Montebello. Verso il 1430 si incontra il notaio Giovanni detto βZanetoβ figlio di Cristoforo del fu Bartolomeo pocβanzi citato. La sua attivitΓ si protrae fino oltre la metΓ del β400, ma non Γ¨ conosciuto lβanno preciso in cui conclude il suo operato, poichΓ¨ la documentazione dellβUfficio del Registro prodotta tra il 1457 ed il 1520 Γ¨ andata distrutta. Si sa che Giovanni detto βZanetoβ ed il fratello Martino hanno lβappalto della riscossione della βDecimaβ relativa al Comune di Zermeghedo e di buona parte di quello di Montebello. La quota detenuta dai due fratelli Γ¨ del 50% mentre lβaltra metΓ Γ¨ di pertinenza dei nobili RegaΓΉ. In occasione del suo testamento Martino Braga dimostra una grande generositΓ sia verso i poveri del paese sia verso la Chiesa di Santa Maria di Montebello, non trascurando la Chiesa di San Bernardino, cosΓ¬ chiamata prima di essere dedicata a San Francesco.
Sono numerosi i testamenti dettati dai membri della famiglia Braghetti, e questo fatto Γ¨ favorito dalla presenza di un notaio tra i componenti della stessa. In quasi tutti questi atti i Braghetti chiedono, dopo la morte, di essere messi nel sepolcro di famiglia esistente allβinterno della Chiesa di San Bernardino, ed in segno di riconoscenza e di riverenza verso questo edificio sacro vi fanno costruire allβinterno una cappella dedicata a SantβAntonio.
Purtroppo anche nelle migliori famiglie Γ¨ immancabile una pecora nera, impersonata da Gaspare Braga che, nel 1503, aiutato dal padre Antonio e dal fratello NicolΓ², uccide in una rissa Bernardino e Francesco Chiarello, rispettivamente padre e figlio. Lβomicida finisce al bando e la sua famiglia, previo perdono dei Chiarello, deve sborsare ai parenti delle vittime la bella somma di 100 Ducati, che a quel tempo Γ¨ piΓΉ o meno il valore di 5 campi.
Il cospicuo numero dei Braghetti rende inevitabile il ricorso ai soprannomi per distinguere lβuno e lβaltro ramo, cosicchΓ© le mende βPanaroβ, βBedoβ, βMattielloβ e βSgrevaβ sono spesso accostati al cognome Braghetti. Il soprannome Sgreva appare verso la metΓ del β500 ad individuare il ramo di Gio. Maria Braghetti e nel corso del β600 diventa un definitivo cognome.
Il nuovo cognome Sgreva viene utilizzato quindi da questo ramo dellβantica famiglia, mentre il vecchio resiste con il notaio βMattielloβ Braghetti, buon professionista e amabile artista della penna. CosicchΓ© tra il 1627 ed il 1630 convivono in Montebello due notai, Mattiello Braghetti e Giacomo Sgreva, che pochi decenni prima costituivano unβunica famiglia ed un unico appellativo, un altro notaio, Annibale Sgreva roga in Montebello per una decina dβanni alla metΓ del β700.
La lunga serie di consiglieri comunali degli Sgreva inizia nel 1602 con Battista e prosegue nel 1606 con Cristoforo, nel 1614 con NicolΓ², e sempre nel 1614 ricompare come consigliere uno dei Braghetti, Gio. Maria. Sempre degli Sgreva Γ¨ consigliere in Montebello nel 1644 Bartolomeo, nel 1651 Domenico, seguito da Francesco nel 1675. Cristoforo Sgreva, figlio di Gasparo Γ¨ sindaco di Montebello, nel 1610. Durante i primi mesi della grande epidemia di peste del 1630, Giacomo Sgreva (con Francesco Million e Giovanni Ponza) vince lβasta per la βDecima dei Minudiβ, ma sarΓ lui pure vittima del morbo. NellβEstimo del 1544-45 le famiglie Braghetti estimate sono cinque ed in quello del 1665 diventano sette, queste perΓ² con il cognome Sgreva. A questa ultima data anche lβultimo dei Braghetti Gio. Maria, (vivo nel 1637) era scomparso.
Nellβestimo seicentesco figura Domenico Sgreva che svolge unβinsolito abbinamento di attivitΓ di dettagliante: oste e βbeccaroβ, insufficiente, a suo dire, a garantire sicurezza e benessere alla sua numerosa famiglia composta da 10 persone. Il 18Β° secolo mostra una minore partecipazione degli Sgreva allβamministrazione del comune cosicchΓ© si registrano gravati di questa carica solo Michele nel 1729 e Francesco nel 1760, e tra i due si intercala il notaio Annibale, come giΓ citato in precedenza.
Il secolo si chiude con Ottavia Sgreva che fa parte dello sparuto gruppo dei benestanti Montebellani, con Battista povero colono, con Francesco e Antonio della stessa condizione, con un altro Francesco ed un altro Antonio che di mestiere fanno i postiglioni, ed infine un altro Battista, piΓΉ sfortunato, tra i questuanti.
Attualmente non figurano abitanti di Montebello, salvo errori, che portano il cognome Sgreva. Pare che gli ultimi siano emigrati nel corso del β900 soprattutto verso Vicenza, nellβelenco telefonico della quale compaiono numerosi.
Ottorino Gianesato (Nome … e Cognome (2007))
Figura: Sfogliando le vecchie documentazioni notarili ci si imbatte frequentemente in lunghissimi conteggi, prove di calligrafia di apprendisti scrivani, alberi genealogici, poesie ed annotazioni che attirano spesso la curiositΓ del lettore. Ma ciΓ² che appare sulle pagine del notaio Bernardin Mattielli Braghetti desta anche stupore ed ammirazione in chiunque abbia l’occasione di visionare i suoi carteggi. Il citato professionista, durante la stesura dei suoi rogiti, lasciava sempre un angolo di pagina in bianco che provvedeva, in seguito, a riempire con un disegno ad inchiostro, quasi sempre sono figure riprese dai libri di “devozione“. Nel caso di questo suo atto notarile redatto nel 1620 in Montebello vediamo una bella immagine di San Giovanni Battista. Questo notaio fu attivo tra il 1617 e il 1630 (a cura del redattore).
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