[59] LA STALLETTA DEL VICARIO NELLA PIAZZA DEL MERCATO DI MONTEBELLO (ultima parte)
Senza data (fine Maggio primi di Giugno 1682)
Illustrissimi Signori Deputati
Li Governatori della Comunità di Montebello, umilissimi servi delle Vostre Signorie Illustrissime, con occasione del mercato che si fa ogni mercordì,
hanno fatto acquisto dβalcune case dellβHospital di San Zuanne di detto loco e lβhanno spianate per far una piazza spaciosa capace per il traffico et augumento del mercato stesso. Per ridur a perfezione la medesima vi manca il levar una certa stalletta del Vicariato restata in ivi in isola che serve anco di poco beneficio al Vicariato stesso mentre ha due sole poste e la tezzetta non Γ¨ capace di piΓΉ di un carro di fieno in circa. Supplicano pertanto le Signorie Vostre Illustrissime a volerli permettere di poterla spianare per ridurla in piazza offerendosi pronti a riedificarne una simile in altro sito commodo e che sarΓ di piΓΉ utile e beneficio al medesimo Vicariato. In tal modo consoleranno una comunitΓ sempre ossequiosa alla cittΓ et a questβultimo consesso e viveranno perenne memoria deβ posteri con eterna loro obbligazione. Grazie
Il 4 Giugno 1682 i deputati vicentini informarono della supplica il Vicario di Montebello che certamente era giΓ a conoscenza dei passi intrapresi dai consiglieri montebellani:
Spettabile diletto Vicario
La sua comunitΓ fa a noi istanza quale spettabile leggerΓ nellβacclusa scrittura che a lei mandiamo ad effetto che ben informate dβogni particolare contenuto in essa ci scrivi quello Γ¨ e quello ella stima esser bene con dirci la sua opinione a niuno palese. Con quellβoccasione si contenterΓ di vedere e ben esaminar i Quartieri (caserme) di codesto luogo e minutamente descritto il loro stato cosΓ¬ circa le fabbriche come circa gli utensili, portarci pure il medesimo con due lettere alla notifica perchΓ© possiamo deliberare, sopra alcune cose a noi rapportate, quello stimeranno concludere.
Il Vicario di Montebello, conte Antonio Sangiovanni, il giorno dopo (resterΓ in carica fino l 21 Settembre di quellβanno) si premurΓ² sollecitamente di fornire ai deputati della cittΓ quanto da loro richiesto:
In esecuzione della lettera di Vostre Signorie Illustrissime, scritta a Vicenza li 4 corrente, ho veduto li Quartieri deβ soldati e trovati in cattivo stato, come vedranno dallβingiunta nota, come parimenti ho veduto la supplica delli Governatori di questo loco e bene esaminato lΓ quale contiene veritΓ dellβangustia e ristrettezza della stalla e tezza, ma non nella situazione perchΓ© sono circondate dal recinto della corticella delle case del Vicariato che sβunisce da due bande con le medesime case serrandole dentro e non sono in isola come dicono, nΓ© sono di cosΓ¬ poco beneficio perchΓ© o piccole o grandi che siano sono necessarie: questa corticella Γ¨ ben di poco rilievo e comodo non potendovisi voltare nΓ© anco un carro e perΓ² considerare tutte le cose per mio lebile sentimento, giΓ che mi fanno lβonore di ricercarmelo, dirΓ² che quanto vogliono effettuare quello che promettono con risarcirne il Vicariato di quanto gli levano, se gli puΓ² farle gratia perchΓ© le medesime case del Vicariato acquisteranno anco bene a vista, essendola di queste levate dalle muraglie stalla e tezza rimettendosi sempre a piΓΉ savio parere con che rimettendoli la corte come concordano.
Il conte Antonio Sangiovanni non fu quindi del tutto convinto che lβabbattimento della stalla e tezza giovasse granchΓ¨. Mantenne quindi una posizione neutrale tanto che rimise nelle mani dei deputati la decisione finale. La deputazione vicentina ritardΓ² non poco a dare il via ai lavori di spianatura della piazza di Montebello, al punto che si arrivΓ² allβanno successivo inoltrato per sapere che nulla era stato ancora approvato costringendo la comunitΓ montebellana a riunirsi in consiglio:
9 Maggio 1683
La piazza serviente ad uso del mercato, nel stato che sβattrova, riesce talmente imperfetta, insufficiente e mostruosa et in altro modo non si puΓ² ridurre alla necessaria perfezione che collβaggiungervi et unirsi la poca terra della corte annessa alle case del Vicariato. PerciΓ² effettuare riesce necessario la demolizione della stalletta et poche muraglie che circondano detta corte. La gratia di questa demolizione e concessione di detta corte in piazza puΓ² ricevere questa Spettabile ComunitΓ dalla Magnifica CittΓ (Vicenza) ogni volta che la comunitΓ medesima provvederΓ il Vicariato dβaltra stalla sufficiente et equivalente et ne farΓ libera et perpetua consegna allβIllustrissimo Vicario presente et successori. Et essendovi lβoccasione di far tale provvisione mentre il Reverendo Signor Domino NicolΓ² Bimbin (aveva la casa in contrΓ San Francesco proprio di fronte alla parte posteriore del palazzo comunale β morirΓ nel 1694) offerisce alla comunitΓ la vendita di una stalla con solaro di sopra commodo di tenirvi fieno assai commoda e vicina al Vicariato.
LβanderΓ dunque parte in questo honorando consiglio che sia a nome di questa spettabile comunitΓ fatto lβacquisto di detta stalla offerta dal detto Reverendo Bimbino per quel prezzo che sarΓ stimato da due murari periti da eleggersi uno per parte con specifica ampia autoritΓ alli egregi consiglieri e governatori presenti di stabilir immediate il detto contratto et celebrare ogni pubblica et privata scrittura con tutte le condizioni che stimeranno necessarie per esser aggregate alle case del Vicariato a disposizione commodo et uso dellβIllustrissimi Signori Vicari con tale assegno la comunitΓ possa demolir la stalletta et muraglie oltre motivate.
Ballottata la parte suddetta ottenne perΓ²:
A FAVORE nΒ° 17
CONTRO nΒ° 28Β
Onde NON restΓ² presa la suddetta parte
GioBatta Million, nodaro della comunitΓ
La proposta che nel consiglio del 9 Maggio era stata bocciata, fu ripresentata il 12 Giugno seguente e approvata, come mise nero su bianco il nodaro Million:
Adì 12 Giugno 1683
Fu di nuovo proposta allβhonorando Consiglio dei 60 la retroscritta parte di far compra della stalletta del reverendo NicolΓ² Bimbino e di demolir la stalla del Vicariato, essendo da me nodaro infrascritto stata letta ad alta voce e reballotata ottenne perΓ²:
(a favore) nel bussolo bianco voti nΒ° 43
(contro) nel bussolo rosso voti nΒ° 9
Per la qual ballottazione restΓ² presa la suddetta parte et concessa facoltΓ alli governatori di far detta compra.
(Libro deβ registri delle convicinie e consigli della Spettabile ComunitΓ di Montebello)
Intanto il pubblico perito montebellano Antonio Nardo (futuro notaio dal 1686 al 1692) il 13 Settembre 1683 stilΓ² il disegno, qui allegato, che gli fu commissionato dalla comunitΓ del suo paese: Γ¨β lβultima rappresentazione grafica della piazza prima che le togliessero gli ostacoli esistenti ed assumesse lo spazio e i connotati che la caratterizza tuttβoggi. In quello stesso mese il Vicario Giuseppe Brasco terminΓ² il suo mandato (era subentrato al conte Antonio Sangiovanni), ma sotto la sua reggenza la situazione non progredΓ¬ e solo con lβarrivo a Montebello del suo sostituto il conte Fabio Trissino si sbloccΓ² lβacquisto della stalla del reverendo Bimbino. Il 19 Novembre 1683 Il conte Fabio Trissino attestΓ² alla Deputazione vicentina che la ComunitΓ di Montebello aveva acquistato per lβutilizzo dei vicari βstalla da cavalli, tezza da fieno e caneva sufficienti al bisognoβ. Finalmente la domenica del 5 Dicembre i consiglieri del comune poterono annunciare alla popolazione che le autoritΓ vicentine avevano dato lβassenso alla demolizione della stalletta ed annesse costruzioni:
Domenica 5 Dicembre 1683
In Montebello
Allβumilissime istanze fatte dai Signori Consiglieri alli Illustrissimi Signori Deputati della cittΓ nostra di Vicenza. hanno Sue Signorie Illustrissime condisceso che sia levata la stalletta di questo Vicariato hora cadente e rovinosa, esistente nel mezzo della piazza fatta da nuovo col spianato delle case (che) erano del Pio Ospitale di San Zuanne di questo loco nel modo giΓ stabilito da questo pubblico. Ma questa permissione Γ¨ stata concessa con condite (condizioni) che si debba perticar (misurare) il sito e suolo di tezza et tezzetta perchΓ© sempre appuri la grandezza e lunghezza di quella e si possa sempre vedere quello fu il loco di detta stalletta e di piΓΉ vogliono Sue Signorie Illustrissime la materia (le macerie) per servirsene nelli Quartieri. LβanderΓ dunque parte che sii impartita facoltΓ et autoritΓ ali Signori Gio.Maria Dal Cortivo e Francesco Dalla Grana, consiglieri attuali, di poter portarsi a nome di questo pubblico alla Camara degli Illustrissimi Signori Deputati et ivi sottoscrivere e prestar lβassenso ad ogni scrittura, cosβ pubblica come privata che venisse fatta in tal proposito, acciΓ² sempre habbi a sortir la sua piena esecuzione dandoli ampia facoltΓ di far tutto ciΓ² occorresse con lβobbligation, condition suddette et far anco seguir perticazione.
Ballottata ottenne: PRO VOTI nΒ° 41
CONTRO VOTI nΒ° 3
Lo stesso giorno (5 Dicembre 1683) in cui il Consiglio Comunale di Montebello nominava due rappresentanti affinchè presso le autorità cittadini definissero gli ultimi dettagli per la demolizione degli edifici del Vicariato., il Perito Antonio Nardo (i) procedette alla misurazione della corticella.
Io Antonio Nardo, faccio fede io infrascritto Pubblico Agrimensore a qualunque bisogno haver il giorno suddetto, ad istanza di questa Spettabile Comunità , misurato il sito della corte, tezza e forno del Vicariato di questo loco e ⦠dentro li suoi confini come dal Disegno esistente a sì previsto da me = Tavole 25 e Piedi 2.
Con questo ultimo documento i due rappresentanti del comune si presentarono nella βCameraβ dei Deputati della CittΓ di Vicenza e Il 18 Dicembre 1683 arrivΓ² la risposta alle richieste di cui si facevano portatori:
Adì 18 Dicembre 1683 in Vicenza
Gli Illustrissimi Domini Deputati infrascritti, intervenendo alle umilissime istanze di Gio.Maria Dal Cortivo e di Francesco Dalla Grana consiglieri eletti dalla Spettabile ComunitΓ di Montebello, eletti specialmente a questo effetto con Parte di quel Consiglio del 5 Dicembre, come appare dalla copia autentica tratta dal Signor Gio.Battista Million, nodaro dellaΒ stessa. Veduta la perticazione del sito della stalletta del Vicariato di detto loco, fattolo stesso giorno per Antonio Nardi, pubblico agrimensore, qual Γ¨ di Pertiche 25 ( ossia Tavole 25 = metri quadrati 115 circa) e Piedi 2 compresa laΒ corte hanno concesso facoltΓ et autoritΓ alla detta ComunitΓ di poter levar via detta stalletta et riddur il tutto in uso piazza pubblica et ciΓ² Γ¨ stato fatto per esser aggiustata la stalla in altro sito della casa del Vicariato stesso di soddisfazione del Signor Vicario come da suo attestato trasmesso a questa Camera. Promettendo li suddetti Dal Cortivo e dalla Grana per nome della ComunitΓ di far condurre li materiali di detta stalletta nelli Quartieri della cittΓ a libera disposizione della medesima, a beneficio deβ Quartieri stessi.
Scipion Velo Deputato, Carlo Chieregato Deputato, Sale deputato, Ghellini Deputato e altri
EPILOGO DELLA STALLETTA
Nel 1684, diversamente da quanto ordinato dai Deputati di Vicenza i materiali delle demolizioni non finirono nei Quartieri di cittΓ , ma bensΓ¬ nel βQuartiero grandeβ di Montebello detto anche βlo stalloneβ e lΓ¬ vi rimasero per poco tempo. Come giΓ scritto a pagina 28 di un mio lavoro del 2009 βMiscellanea di Storia Montebellanaβ, quello stesso anno il conte Cristoforo Valmarana chiese βlicenza di potersi valere delle pietre, sive sassiβ della stalletta disfatta con patto di restituzione. Il nobile menzionato ottenne il permesso e ne fece prelevare ben 37 carri (nel 1687 ne rese solo 22). Non si sa dove siano stati impiegati quei materiali. Dato che la villa Valmarana ora Zonin fu inaugurata nel 1707 a fianco dello βstalloneβ, ma il cui inizio dei lavori deve essere avvenuto parecchi anni prima, viene spontaneo chiedersi: le pietre della stalletta rivivono ancora nelle mura del palazzo o dei suoi annessi?
Ottorino Gianesato (dal NΒ° 9 di AUREOS – Dicembre 2012)
Figura: Ricostruzione di fantasia della Piazza Italia dopo la rimozione della Stalletta (a cura del redattore).
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