[163] LA MAESTRA MARIA CARLOTTO FRANCHETTO nel ricordo di una sua alunna.
Angelina Stocchero ricorda cosΓ¬ la sua maestra Maria Franchetto Carlotto che ha insegnato nella scuola elementare di Montebello per quasi 40 anni dal 1943 a tutto l’anno scolastico 1980/81. Inoltre nel giugno del 1981 Γ¨ stata premiata con la medaglia d’oro assieme alle maestre Maria Agnolin Tonelato e Teresa Bertola Nicoletti per il suo notevole impegno nella scuola Elementare di Montebello:
Β« Sono passati tanti anni da quando facevo le scuole. Ho cominciato la 1a elementare nellβottobre del 1949. Ai miei tempi le scuole iniziavano tutte in ottobre. Mi ricordo quando andavo a scuola le classi non erano miste. Mi ricordo lβaula dove non cβera il riscaldamento, cβera solo una stufa grande di terracotta e ogni mattina ogni alunna portava il suo pezzo di legno se non volevi patire il freddo. Mi ricordo i banchi che erano tutti rovinati e vecchi, mi sa che avranno avuto piΓΉ di cinquantβanni, erano messi in fila, mi sembra di ricordare che le file fossero tre. Il banco era a due posti con la panca dove ci sedevamo, non cβerano le sedie, che era scomodissima. Sul banco cβera il buco dove mettere il calamaio e i quaderni e i libri che non si usava noi li mettevamo sotto il banco. Non cβerano tanti libri cβera il sussidiario e poi il libro di lettura. Neanche per il resto cβera una volta quello che cβΓ¨ adesso. Io avevo una cartella di corame, una specie di pelle, e lβastuccio in stoffa grossa con la cerniera, me lβaveva fatto mia mamma, dove cβerano: la gomma, la matita, qualche colore e il pennino. Basta non avevo altro.
Ho sempre avuto la maestra Maria Franchetto Carlotto, anzi per essere piΓΉ precisa in 1a elementare lβho avuta solo lβultima parte dellβanno scolastico perchΓ© era in maternitΓ . Era stata sostituita dalla maestra Bordignon. La maestra Franchetto era molto brava e preparata, voleva che imparassi, non dovevi andare a scuola tanto per scaldare il banco. Ho perso diverse compagne negli anni perchΓ© venivano bocciate. La maestra era fissata con la matematica. Ah beβ le tabelline dovevi saperle come il Padre Nostro e dovevi saperle a salti per esempio passavi dal 2×5 al 9×8. Era lβincubo di tutte, le tabelline. E dopo bisognava sapere bene le divisioni e le equivalenze. Mi ricordo che il primo compito sulle equivalenze ho preso due perchΓ© su dieci ne avevo fatte giuste solo due, una volta i voti li davano cosΓ¬, ma il giorno che la maestra le aveva spiegate la prima volta ero a casa ammalata. Quando la maestra me le ha spiegate le ho imparate bene e il compito successivo ho preso dieci. Ero bravetta in matematica ma in geometria proprio no. Quando cβera il compito in classe il mio me lo faceva la mia compagna di banco ma prima finiva il suo perchΓ©, siccome non si potevano dividere i banchi, la maestra dava due compiti diversi cosΓ¬ non si poteva copiare.
La Franchetto era severa, non era mica tanto tenera e non scherzavi con lei per quello che riguardava la scuola. Ma non ha mai punito con le bacchettate, ti dava le copie quelle sΓ¬ e anche tante, ma non ha mai toccato nessuna delle sue alunne. SΓ¬ cβerano maestri che davano le bacchettate e anche i ceffoni, ma la mia maestra non era cosΓ¬. Ho un ricordo particolare della scuola ed Γ¨ quello che mia mamma mi dava sempre un ovetto, perchΓ© una volta dicevano che mangiare lβuovo alla mattina faceva bene, io proprio non lo sopportavo e allora lo scambiavo con le mie compagne, che a casa non avevano uova e in cambio mi davano il loro panino con la marmellata o la cioccolata. Β» (Dal libro di Ottorino Gianesato – Umberto Ravagnani – Maria Elena Dalla Gassa « LA “SCUOLA VECCHIA” ELEMENTARE DI MONTEBELLO VICENTINO Β»)
Maria Elena Dalla Gassa
Foto: La maestra Maria Carlotto Franchetto durante una delle sue lezioni alla Scuola Elementare di Montebello Vicentino negli anni 60 del Novecento (APUR – Umberto Ravagnani).
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