[384] DON GIROLAMO DALLA BARBA
Molte persone di Montebello ci hanno gentilmente messo a disposizione i loro ricordi fotografici del periodo nel quale frequentavano la Scuola Elementare. Le foto acquisite sono veramente tante per cui abbiamo fatto una selezione dando la prioritΓ alle piΓΉ interessanti e significative. Naturalmente per quanto riguarda i primi decenni di vita della βscuola vecchiaβ di Montebello non Γ¨ stato possibile rinvenire materiale fotografico, in gran parte andato perduto, ma soprattutto perchΓ©, fino a tutto lβOttocento, era poco diffuso e, soprattutto costoso farsi fare una fotografia. Una sola foto del nostro archivio, risalente al 1872, con lβInsigne maestro Don Girolamo Dalla Barba e un gruppo di suoi scolari, rappresenta degnamente questo periodo primordiale della Scuola Elementare da poco tempo costruita. Nella foto vediamo solo una piccola parte degli scolari di questa classe considerato che, in quellβanno scolastico, il maestro Don Girolamo Dalla Barba aveva nella βScuola diurnaβ ben 63 alunni dai 9 ai 13 anni e, nella βScuola seraleβ, 69 alunni dai 14 ai 33 anni. Questo maestro ha insegnato a Montebello Vicentino dal 1860 al 1881, dapprima nella vecchia Canonica e poi nella nuova Scuola Elementare.
A partire dal 15 settembre 1860, fino al 1870, era in vigore la legge Gabrio Casati, che si ispirava al modello austro-ungarico, sia nellβimpianto generale che nel sistema organizzativo fortemente gerarchizzato e centralizzato. Si propose, inoltre, di contemperare diversi principi: il riconoscimento dellβautoritΓ paterna, lβintervento statale e lβiniziativa privata. A tal proposito, la legge sancΓ¬ il ruolo normativo generale dello Stato e la gestione diretta delle scuole statali, cosΓ¬ come la libertΓ dei privati di aprirne e gestirne di proprie, pur riservando alla scuola pubblica la possibilitΓ di rilasciare diplomi e licenze.β Il registro di scuola del maestro Don Girolamo Dalla Barba ci dice che i suoi alunni erano suddivisi in due sezioni, βdiurnaβ e βseraleβ. Nellβanno scolastico 1872-73 le lezioni si svolgevano, presumibilmente, nella nuova Scuola Elementare, da poco tempo costruita. In quel periodo molti capifamiglia esercitavano lavori piuttosto poveri, erano soprattutto muratori, calzolai, fabbri o pastori e, solo in piccola parte, potevano vantare un buon reddito, come, ad esempio, i possidenti o gli impiegati nella ferrovia, lavori che garantivano un certo benessere alla propria famiglia. Nella tabella, mostrata qui a fianco, viene riportato il numero di alunni, provenienti dalle varie βcontradeβ del paese, che frequentavano le due sezioni della nuova scuola elementare: erano ben 132 (alcuni dati sono mancanti). Eβ altresΓ¬ interessante constatare come i nomi delle contrade siano cambiati pochissimo negli ultimi 150 anni e che solo alcuni di questi sono definitivamente scomparsi. (Da “LA VECCHIA SCUOLA ELEMENTARE DI MONTEBELLO VICENTINO” di Ottorino Gianesato, Umberto Ravagnani e Maria Elena Dalla Gassa).
FOTO: 1) Il maestro Don Girolamo Dalla Barba con alcuni alunni nellβanno scolastico 1872-73. Don Girolamo ha insegnato a Montebello Vicentino dal 1860 al 1881, dapprima nella vecchia Canonica e poi nella nuova Scuola Elementare (APUR).
2) La tabella riporta il numero di alunni, provenienti dalle varie βcontradeβ di Montebello, che frequentavano le due sezioni della scuola elementare.
NOTE: β La legge Gabrio Casati era ispirata ad una concezione dell’educazione essenzialmente elitaria, nella quale veniva dato ampio spazio all’istruzione secondaria e superiore (universitaria) ma scarso risalto a quella primaria (non a caso la legge iniziava con la disciplina dell’istruzione superiore e non, come sarebbe stato piΓΉ logico, con quella dell’istruzione elementare). Tracciava inoltre una netta separazione tra la formazione tecnica, volta a formare la classe operaia specializzata, da quella classica, di stampo umanistico, volta a formare le classi dirigenti. D’altro canto riconosceva una certa paritΓ fra i due sessi riguardo alle esigenze dell’educazione (da Wikipedia, l’enciclopedia libera).
Umberto Ravagnani
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