AMICI DI MONTEBELLO

2014_04_Templari

11 Aprile 2014:  I TEMPLARI DI MONTEBELLO A VILLAGA E NEL VICENTINO (MARIA GRAZIA BULLA)

 

Si torna a parlare di Templari, stavolta a Montebello Vicentino, sede dell’unico convento di questi monaci militari esistente nel territorio provinciale. Le altre case, qui da noi, servivano da rappresentanza o per ospitalità, o come luoghi di raccordo di attività economiche, per lo più agricole.
L’occasione è ancora una volta un libro della prof. Maria Grazia Bulla Borga che spiegherà il significato e l’importanza di questo “ospedale” di strada e l’attività della “precettoria” di Montebello, presentando la figura di alcuni precettori templari. Almeno due di essi, se non di più, erano del luogo, appartenevano cioè alle famiglie nobili di Gambellara e di Montebello.
L’incontro è organizzato dall’associazione “Amici di Montebello” e si terrà domani alle 20,30 alla sala del Centro Auser, in via Gen. Vaccari 55.
Nel territorio della diocesi esisteva un’altra precettoria, quella di Bevadoro, ma in provincia di Padova, dotata anch’essa di beni in continuo aumento. Da Montebello dipendevano, invece, varie tenute, tra le quali la gastaldia di Villaga, oggetto di una pubblicazione precedente della nostra studiosa.
L’Ordine Templare, oltre a quella religiosa, si occupò dell’attività militare, della coltivazione delle terre e della gestione economica del patrimonio. Ciò fu consentito dalla organizzazione di un’imponente struttura che interessò tanta parte dell’Europa. Il mantenimento di un folto gruppo di Cavalieri armati in Terrasanta richiedeva infatti un adeguato sforzo produttivo, non solo per rifornire di vettovaglie le truppe, ma soprattutto per sostenerne i costi, dalle armi ai cavalli, dalle navi alle fortificazioni.
Viene smentita la tesi finora ritenuta attendibile dagli storici sulla attribuzione della commenda di Longara ai Templari. Infatti, dalle scoperte della prof. Bulla Borga appare chiara la sua appartenenza all’altro ordine cavalleresco sorto con le medesime finalità, gli Ospedalieri Giovanniti Gerosolimitani, meglio conosciuti come Cavalieri di Malta. Costoro divennero gli “eredi” dei Templari dopo la loro soppressione proclamata con la bolla pontificia Vox in excelso del 3 aprile 1312.
Ma nel generale clima di condanna, ci fu l’eccezione rappresentata da Rinaldo da Concorezzo, arcivescovo di Ravenna e già vescovo di Vicenza dal 1296 al 1303, responsabile del processo all’Ordine in Alta Italia: egli assolse i Monaci Templari e condannò l’uso della tortura per estorcerne confessioni.
Proprio nell’Archivio diocesano di Ravenna, oltre che in quello di Vicenza, la studiosa ha personalmente trovato documentazione preziosa, da lei trascritta, tradotta ed organizzata, col risultato di questi preziosi volumetti di storia vera, non frutto di fantasie o di leggende. L.N. (Da Il Giornale di Vicenza del 10-04-2014)

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